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Tante Vie

Febbraio 10
10:48 2010

In questa mostra l’Associazione, grata al Sindaco di Ciampino Walter Enrico Perandini e all’Assessore alla Cultura Mauro Testa, espone il florilegio di forme e colori che la contraddistingue, ricollegandosi alla mostra già esposta nell’aprile scorso presso il Museo “Mastroianni” di Marino e documentando la propria evoluzione artistica. Chi sono gli espositori? Partiamo, in ordine alfabetico, da Luciano Bartolini, pittore che proviene dall’esperienza informale e che, partendo dalla scarnificazione delle forme e dei segni, insegue una sorta di ricostruzione “altra” e diversa degli stessi nella direzione di una ricerca logica essenziale. Passiamo a Pio Ciuffarella, artista visivo che propone manipolazioni multiple fra fotografia, video e computer grafica, mostrando come la complessità dei processi tecnologici possa paradossalmente rendere unico e non moltiplicabile il risultato creativo. C’è poi Fiorello Doglia, artista di intense plasticità espressive, raccontate sovente attraverso figure femminili raccolte nel duplice aspetto dell’apparire e dell’essere, del moto e della stasi, del raccoglimento e dell’espansione. Proseguiamo con Mario Franceschini, pittore, che si muove in una poetica che oscilla fra materico e oggettuale, tra informale e surrealismo pop, in un gioco fanciullesco ed onirico di assemblaggio e riciclaggio, cui affida il ruolo di ricostruzione perenne della vita, del mondo. Marina Funghi, pittrice, presenta opere informali in movimento, progressioni ritmiche che intendono l’azione non come gesto consumabile e vano, ma come racconto di eventi significativi che vanno a iscriversi sulle pagine di un archivio o memoria universale. Lamberto Limiti, scultore, presenta opere biomorfiche e proteiformi che alludono all’incessante lavorio del creato, alla forza panteistica e dionisiaca della natura. Una sua scultura merita di essere citata per il titolo che porta: “Omaggio a Ciampino”.

Vito Lolli, pittore che potremmo dire “esoterico” per lo sguardo rivolto all’interiorità più profonda, espressa in simbologie cosmogoniche, in allegorie che non hanno alcunché di fantasioso o fantastico, in quanto alludono alla dimensione molto concreta, ma ultrafisica, del reale. Patricia Mallia, pittrice e scultrice di intensissimo pathos, legata ai temi arcaici e sempre attuali della mediterraneità, agli universi femminini della ferita e del parto, della sofferenza e del dramma da cui germina in continuazione la festa della vita e della creatività. Luigi Marazzi, pittore e scultore imbevuto di atmosfere cubofuturiste e costruttiviste, geometrico-dinamiche, con linee aggrovigliate e volumi aggettanti, sdoppiamenti, torsioni e forme ruotanti capaci di ricondurre le utopie meccanicistiche nell’ambito di una biologica vitalità. Fabio Mecozzi, pittore, dà luogo a composte satire e malinconiche ironie urbane, in un neo-crepuscolarismo espressionista, di ascendenze pop, calato negli squilibri e negli eccessi megalopolitani dei nostri tempi, negli smarrimenti e nelle crisi di identità. Antonio Nardi, pittore (ed anche scultore) dedito alla ricerca delle radici universali, o, come lui dice, alla “ricerca della verità”, in una pittura astratta e direi anche sonora, fatta di intense musicalità, capace di navigare nelle onde della Memoria e della Coscienza più ancestrali. Doriana Onorati, pittrice e scultrice radicata nel flusso metamorfico della vita, in linee ondulate e duttili, flessuose ed avvolgenti, mutanti e cicliche, che evocano visioni cosmiche e animistiche della realtà, quasi le pietre fossero animate, sedi di spiriti e forze primigenie. Beatrice Palazzetti, pittrice e scultrice, rappresenta forme galleggianti nello spazio, con sensi di levitazione onirica e di eterica agravitazionalità. Le spinte antistatiche, in aperto dissidio con la staticità delle masse e dei volumi, presentano vaghi richiami futuristi. Gianfranco Papa, scenografo, fotografo, pittore e autore di installazioni, è legato ai fatti della cronaca ed ai ritmi della quotidianità. L’idea dell’arte come vita lo induce verso processi minimalisti di ridimensionamento di ciò che è aulico, con una conseguente deculturazione del prodotto artistico. Giuliano Pastori è pittore e fotografo di ambienti urbani, di atmosfere fosforescenti e cinetiche, di dinamismi metropolitani, con le sfumature psicologiche che a ciò può connettersi, riguardanti lo spaesamento enigmatico dell’odierna realtà. Stefano Piali è scultore e pittore di un neofigurativismo epico, introversivo ed autoanalitico, fantasmagorico, alludente alle cruente ed eroiche battaglie del mondo interiore, in una visionarietà che potremmo definire neodantesca ed omerica, caravaggesca e michelangiolesca. Gastone Primon, scultore e pittore, ceramista all’incrocio fra poetiche dadaiste ed informali, è spinto da un’insaziabile ansia di frantumare e lacerare, di distruggere per ricostruire, tornando all’innocenza e alle vertigini del primo giorno che fu la vita. Fiorella Saura, pittrice di consumata esperienza, imbevuta di cultura visiva dei tempi attuali, produce tele di sapienza astratta in atmosfere cubofuturiste radicate nell’Erlebnis, nel flusso festoso e meraviglioso della vita. Mario Silvestri, pittore, presenta interessanti allegorie della vita, oscillanti tra pensiero ed azione, tra dinamismo e contemplatività, tra moto e quiete, dove si parla a tutto campo dell’umano, considerato nella verticalità e nell’orizzontalità delle sue molteplici espressioni. Muzio Terribili, pittore che definirei kandinskyano e che, distrutta ogni altra forma sensibile, affida unicamente al senso ottico, alla vista, al tripudio sfavillante dei colori, la capacità di cogliere l’intero campo della realtà, in un vitalismo entusiasta e sfrenato. C’è ancora Renato Testa, produttore di brillanti mosaici, ottenuti con tessere miste, marmoree o in pasta vitrea, o con altri materiali riflettenti, dai vaghi sapori archeologici ed antropologici non disgiunti da effetti decorativi e scenici di particolare suggestione. Per finire, Paolo Viterbini, pittore informale, il quale ritrae visioni aeree di città che, osservate dall’alto, si svincolano dalle soffocanti spire del caos e del trambusto quotidiano per assumere le vesti di geometrie sacre e di armoniosi spartiti musicali. Nell’arco di tempo in cui l’Accademia soggiornerà presso il Casale dei Monaci di Ciampino, sono state organizzate varie manifestazioni collaterali: Giovedì 21 gennaio, ore 17,30: Proiezione del video di Pio Ciuffarella e Antonio Ceravolo sulla “Fiaccolata Dionisiaca”; Sabato 23 gennaio, ore 17,30: Rappresentazione di “Dante Imaginary Conversation”, atto onirico di Luisa Sanfilippo con scenografie di Vincenzo Sanfilippo; Giovedì 28 gennaio, ore 17,30: Presentazione di “Estetica in genere ed estetica pedagogica” del filosofo e pittore Muzio Terribili; Sabato 30 gennaio, ore 17,30: Recital di poeti dell’area ciampinese, diretto da Natale Sciara, curatore della rassegna “Colloqui sulla contemporaneità” della Pro Loco di Ciampino.

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