Tamburrano. La politica in piazza
Se qualcuno un giorno si dedicherà alle ricerche storiche sulla politica locale evitando di limitarsi asetticamente ad annotare le realizzazioni attuate dalle varie amministrazioni del tempo, non potrà non fermarsi a valutare questo periodo storico fortemente segnato dal ruolo ricoperto da alcuni esponenti democristiani dell’epoca accennata, tra cui proprio Mario Tamburano, il quale è certamente stato – volenti o nolenti – un protagonista degli anni che vanno dal primo centrosinistra agli anni ’90 ( e fu proprio il padre Luciano, nota personalità del mondo cattolico tuscolano e nazionale, avendo anche ricoperto negli anni ’20 l’incarico di segretario/tesoriere nazionale della Gioventù Cattolica, a presiedere una delle prime esperienze di amministrazione di centro sinistra a Frascati dal 1961 la 1964). Mario Tamburrano è stato protagonista di quella politica fatta di contatti, mediazioni, rapporti tra i vari esponenti della nomenclatura sia amministrativa che partitica che dell’imprenditoria (mondo del lavoro, imprese, commercio, sanità…ecc.) a cui giornalmente si poteva assistere, nei capannelli che stazionavano sulle piazze di Frascati in mezzo ai quali c’era immancabilmente la sua massiccia figura, in un tempo in cui certamente i partiti stavano entrando in crisi ma la politica era ancora seguita da una notevole opinione pubblica. Con gli anni ’60 si esaurisce la leadership compatta del gruppo dirigente DC e si affaccia il calo della tenuta elettorale, si affievolisce fino quasi a scomparire il legame col mondo cattolico ufficiale (collateralismo) e la crescita dei nuovi soggetti alleati (es. PSI…) nelle diverse coalizioni comunque a guida democristiana, condiziona fortemente la politica e l’amministrazione, oggetto di mediazioni estenuanti, ma anche di gestione altalenante tra il massimo livello di attività del partito (la DC) soprattutto nei periodi elettorali, e lunghi momenti di inattività della sezione la cui gestione si allinea troppo spesso senza distinzioni di ruolo con la politica dell’amministrazione, autolimitando quindi quella funzione critica di sollecito alle problematiche e di stimolo alla partecipazione popolare. Poi ci furono gli anni dell’allargamento della democrazia e della partecipazione di base con le regioni, i comitati di quartiere, i piani regolatori le ASL e la legge 833/78, la 167, ecc.) e Tamburrano, assume certamente un innegabile ruolo di infaticabile regista di molte vicende politiche legate da una parte alla gestione del partito e dall’altra a quelle dell’amministrazione che – al di là del giudizio su di esse – comunque tennero costantemente alla ribalta una politica di centro-sinistra (a parte una breve parentesi a guida PCI a metà degli anni ’70) fino ai nostri giorni. Mario Tamburrano, nato nel 1930, aveva frequentato la scuola dei gesuiti a Mondragone e aveva aderito alla Democrazia Cristiana fin dal 1946. Funzionario della Federconsorzi, fu delegato giovanile del partito dal 1950 al 1952, vice segretario poi segretario DC dal 1963 al 1965, consigliere comunale dal 1965, assessore ai Lavori pubblici, igiene e sanità, poi all’Urbanistica, più volte vice sindaco, fu anche presidente dell’Ospedale di Frascati dal 1974 al 1980. È scomparso il 6 febbraio scorso.
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