Una fra le più belle passeggiate che potrete fare, scelta per caso o come meta di pellegrinaggio se vi interessa la fotografia e i suoi protagonisti, nel piccolo borgo di
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a Giorgio – 13 agosto 2013 Dopo aver percorso boschi e Appennini e strade bianche e d’asfalto
Roma. Il 12 giugno scorso Stefano Benni ha incontrato i detenuti che frequentano il corso di giornalismo radiofonico presso la biblioteca interna della casa circondariale di Rebibbia ed altri detenuti
Se un titolo che crediamo ben riuscito non basta a definire uno dei propri cineasti preferiti, tre titoli cominciano a diventare una bella coincidenza: è il caso dell’austriaco Michael Haneke,
C’è qualcosa di silenzioso in questo inferno e sono albe colorie lacrime tenereC’è qualcosa che fa rumorein questo paradisoe sono naufragicolpie grida disperateFaccio fronte al peggioin silenziocome chi non lascia
Domenica è una festa per famiglie Non per noi vomitati sulla terra con una valigia d’incertezze
La recensione è morta, lunga vita alla recensione? Ni: infatti, sembrano finiti i tempi delle riviste, alcune famose, che recensivano tutte le novità editoriali, mandate in soffitta dalle testate elettroniche
Nel pugno di giorni conclusivi la vicenda di Eluana Englaro presso La Quiete di Udine, Bellocchio mette in scena un pezzo della complessa realtà italiana e non solo. Inutile raccontare
Titolo: Il teatro di Sabbath Autore: Philip Roth ISBN: 9788806172961 Editore: Einaudi Prezzo: € 12,50 e-book disponibile € 6,99 Chissà quante pagine richiederebbe parlare estesamente di un libro come questo
Non sento razzismo intorno, ma provincialismo – Alin, giovane albanese, studente d’informatica-lavoratore con l’hobby della fotografia: «Non ho mai toccato con mano il razzismo qua in Italia. Anzi, credo gli
Fra i poveri, le straniere povere rischiano di più – Tania, giornalista, 35 anni: «Una delle cose che mi ha
Nastri d’acciaio ponteggi di zucchero filato sacchi e sacchi di corolle e fiori laterite nella sporta
Un certo ambientalismo di catastrofe, gruppi e liberi pensatori, da qualche tempo, stanti le vittorie della natura sugli scellerati umani,
La scorsa primavera, mentre si vagava liberamente in camper per il nord dell’Italia, ci imbattemmo nella grande statua all’ingresso di
Un certo ambientalismo di catastrofe, gruppi e liberi pensatori, da qualche tempo, stanti le vittorie della natura sugli scellerati umani,
L’A.N.P.I., l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, sede locale presieduta dall’ex partigiano combattente Pierino Ragni, cerca una propria sede istituzionale nel comune di Albano, e non la cerca da oggi. Un paio di amministrazioni, di segno opposto, hanno ricevuto la richiesta, ma finora questa storica e importante associazione se ne resta confinata fra la volontà degli aderenti, qualche spazio dato per un convegno e una mostra, la disponibilità provvisoria della sede CGIL ospitante come da accordi nazionali, e tanta voglia di fare. Il segretario Ennio Moriggi, storico attivista di molte battaglie, ‘storico’ si fa per dire considerata la forza con cui continua a portare avanti l’associazione, racconta che l’A.N.P.I. in questi ultimi anni ha inteso aprirsi al mondo giovanile e alle problematiche della quotidianità: il lavoro, la prima casa, la salute, i problemi ambientali , rendendosi conto che ad oltre sessant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale gli ideali dei Partigiani in difesa della libertà e della Costituzione, che il Paese si è dato dopo le disastrose guerre e il nazifascismo, non potevano essere gli unici, seppur radicati, traini in una realtà in divenire.
Pino Aprile, autore del noto libro Terroni, e dell’ultimo Giù al sud – Perchè i terroni salveranno l’Italia, entrambi Piemme, è stato protagonista di un’appassionata arringa pro sud “L’altra faccia dell’unificazione d’Italia” ospitata nella Sala degli Specchi di Palazzo Marconi ad opera dell’associazione culturale “Alternativamente” e della Biblioteca Comunale. I 150 anni dell’Unità del Paese sono stati l’occasione per raccontare come «La storia ufficiale, quella dei vincenti, ha riscritto l’Italia e come il sud che conosciamo oggi, e come ce lo raccontano, svantaggiato, emigrante, più ignorante e delinquenziale di un tempo, sia il frutto di un’avanzata (armata a tratti) di chi ha voluto scalzare tutte le eccellenze più evidenti del meridione ed appendere le medaglie che erano di questo ad altre regioni. È sotto gli occhi di tutti il ritardo portato da metà della penisola, aggravato per decenni da enormi problemi di infrastrutture (mancanza di linee ferroviarie adeguate, di aeroporti se si escludono le linee costiere, di autostrade, si pensi alla Salerno-Reggio Calabria).
Occuparsi di scrittura e di libri è l’occasione per occuparsi di molte cose, e solo la passione, crediamo, aiuta a farlo bene. Abbiamo ascoltato qualche giorno fa la puntata della trasmissione “Area di servizio” – Radio Rai1; in redazione per “Diritti e disabilità” Francesca De Carolis (www.laltrariva.net), giornalista e blogger. Nella trasmissione, in onda ogni sabato e domenica, dopo le molte e dettagliate informazioni di servizio sull’argomento, si parlava del libro In campagna con il signor Gargiulo della scrittrice di Albano Laziale Lauretta Chiarini, già conosciuta in molte scuole dei Castelli per i suoi racconti “L’albero Laura”, “Turul che diventò un uccello e Aral che diventò una foglia”, la quale con passione e pazienza scrive e commercializza i suoi libri attraverso un noto sito collegato a Feltrinelli. Durante la trasmissione Lauretta Chiarini ha raccontato com’è nata l’idea di questo piccolo grande libro stampato corpo 20 e con alcuni buffi disegni di Francesca Tartaglia.
«Sono io o forse sei tu la donna che ha lottato tanto perché il brillare naturale dei suoi occhi non
Sempre interessante ed emozionante trovare ai Castelli una rassegna d’arte collettiva, in questo caso contemporanea, promossa da StudioArteNemi di Ivana Barscigliè. L’occasione apre le porte di Palazzo Ruspoli, Sala delle Armi, e finalmente è possibile varcare il confine del cortile interno che in dicembre ospita un bel presepe tradizionale. Il Palazzo, seppure spoglio di tutti gli attributi che ne facevano una dimora nobile nei secoli andati (affreschi, arazzi, mobili), mantiene un suo fascino per l’occhio attento che osserva prima le mura disadorne, poi rimbalza sulle opere in mostra ed è ri-catturato dalle pareti chiare e nude. Nella Rassegna ogni percorso ci consegna lo sguardo dell’artista; chi cerca contaminazioni materiche, chi indaga la cronaca, chi mette su tela denuncia e sdegno, chi costruisce sguardi fra artista e pubblico, oppure tenta ancora di dipingere un mondo che forse non esiste più se non come condizione interiore.
Resta per meil solel’astro più amatoOggi lo spiavodal buco rotondoin un vecchio muro
Per chi cercava un ‘aiuto’ per orientarsi a navigare meglio nel post-ideologico la serata di martedì 1febbraio, organizzata dalla Associazione Culturale Alternativ@Mente presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati, protagonista l’ex magistrato Gherardo Colombo (Mani Pulite, processo Lodo Mondadori), è stata veramente utile; per chi, credendo la giustizia abbia un partito, cercava sponda alle proprie insoddisfazioni di cittadino parlando male un paio d’ore del ‘solito Berlusconi o dei soliti altri’ è andata veramente male. Di ‘nostalgici’ ce n’erano, di varie fazioni, ma la didattica ‘sveglia’ di Colombo ha subito spazzato via ogni dubbio sulla piega della serata, oltre il dichiarare che «parlare male di…è soltanto una gran perdita di tempo». Il magistrato, abituato di certo ad incontrare gli studenti da quando ha lasciato la toga nel 2007, ha cominciato ad interrogare il suo pubblico su chi avesse letto tutta la Costituzione; e fra le centinaia di persone accorse all’incontro, tra cui sicuramente tanti estimatori, a prescindere, della grandezza della nostra Costituzione, è risultato, per pudore a dichiararsi o reale ignoranza, che solo poche decine l’avevano letta fino in fondo.
Non finisco di mandar giù il primo caffè del mattino, che già leggo la mail inviatami da un’associazione che in
(seconda parte)
Per la verità chi si sposta giornalmente sul territorio per necessità ha trovato qualche soluzione alle interminabili code provocate da aumento degli autoveicoli e dalle strade dissestate: tralasciando la viabilità che potremmo definire bassa, la via Appia e tutte le strade di fondo valle, preferisce utilizzare l’ottimo collegamento rappresentato dalla strada provinciale che attraversa i Pratoni del Vivaro, raggiungendo con l’auto la parte alta di molti paesi, spesso molto più spiccia.
Se sapessi cos’è non chiederei cosa mi tiene sveglie le notti Paura, morte , vita
Il tuo Natale èun vecchio presepealla porta a proteggertidalla cattiveria del mondoe la pasta di sfogliabuona che aspetta– solo –
Se sapessi cos’è non chiedereicosa mi tiene sveglie le nottiPaura, morte, vitaEscoda due tricicli rossistralci di discorsi indistinguibilialtri autisti ruminano
Un aereo ci porta a Genova giovedì 18 giugno, appena in tempo per vedere la mostra che la città dedica