‘Na pore jatta sderenatache de fame se sceleasottu ‘na pergulatado’ sorici ‘ncontrea…
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Chi nei Castelli non conosce la banda musicale degli Screpanti? Il nostro mitico “Concertino” da tempo rallegra e coinvolge le piazze in ogni occasione di festa, sia a Rocca di Papa che altrove. Dai colori vivaci, il giallo delle ginestre e il verde dei nostri boschi, la loro divisa è allegra come la musica regalata attraverso strumenti suonati con tanta passione e maestria.
Una storia d’amore, un algoritmo che dura tutta la vita, basato sull’irrazionalità di due caratteri diversi, opposti, che come tali però, finiscono per attrarsi in ogni occasione dell’esistenza. Potrebbe essere sinteticamente questa, la trama della delicata storia d’amore presentata il 22 novembre al Teatro civico di Rocca di Papa e magistralmente interpretata da Edy Angelillo e Michele La Ginestra: Radice di due.
Quando ero piccola, mia nonna possedeva un minuscolo quadretto: era un’immagine plastificata e incorniciata che rappresentava il panorama di Rocca di Papa sullo sfondo di Monte Cavo. La foto era ritoccata: probabilmente il fotografo aveva voluto rendere più accesi i colori e il paesaggio. Mi piaceva molto quel piccolo riquadro: mi regalava allegria, un flash dei tempi andati, quando sulla vetta arrotondata del monte non spiccavano ripetitori e tralicci invasivi e invadenti. Quando lo osservavo appeso sul muro dello stretto corridoio colpito dal riflesso di una calda luce pomeridiana la mente tornava indietro nel tempo.
Un’esilarante commedia ha inaugurato la nuova stagione nel Teatro civico di Rocca di Papa: il 4 ottobre, la Turandot di Carlo Gozzi, ha offerto agli spettatori un piacevole intrattenimento, carico di umorismo contagioso. Due gli atti, ambientati nella corte della crudele regina che sottopone i suoi pretendenti a una prova fatale: trovare la soluzione ai suoi indovinelli o la morte.
Quando gli occhi trasmettono emozioni e sentimenti facendo vibrare il cuore, quando antichi scatti ingialliti dal tempo e sfumati dalla vita che scorre aprono a una storia universale, si fa poesia. È quanto ci ha regalato la scrittrice Maria Lanciotti, il 30 ottobre, nel corso del programma di manifestazioni organizzate in occasione del “Trentennale del Photo Club Controluce.
Una volta si usavano le serenate per manifestare i propri sentimenti all’amata, viste le scarse occasioni d’incontro, durante le quali poter dare sfogo alle passioni e alla voglia di dire
La Via dell’Impero e la sua storia sino al 20 settembre, Musei Capitolini, p.za del Campidoglio, tel. 060608.
Visite Notturne Romane nei musei e nei siti storici più famosi della capitale unitamente ad eventi culturali tra musica e poesia. Sino al 30 settembre, tel. 06. 39967700. Sino al 21 settembre, via Reggio Emilia, 54, tel. 060608.
Un tuffo nel passato: immaginare di essere trasportati su un vagone tra i boschi, sentire il profumo della natura, chiudere gli occhi ed incontrare con la fantasia quelle donnine del secolo scorso che in foto (tratta dal libro “Rocca di Papa in cartolina” di Massimo Saba) salutano dal “famoso” ponticello di Via delle Barozze (tristemente soprannominato “della discordia” per una poco cavalleresca gara di precedenza tra le vetture in transito). Mentre, nel vetusto edificio della STFER nel Piazzale della Funicolare, continuano a scorrere le immagini di una Rocca che fu, la mente vaga, ma torna al presente e ripensa alla passeggiata tra i vicoli appena conclusa con un gruppo di “forestieri” e non.
‘N Rocchicianu d’ari tempi‘ffezzionatu etera ‘ssai a ‘n gallettu e stea ‘ttentia ‘n lasciallu solu mmai.S’o portea pur’au liettucome ‘n fiu s’u ‘mbbracceapo’ j dea qua bacettue co’ issu se ‘ddormea.‘Na