Usare il termine ‘rifiuto’, come facciamo noi quotidianamente, è l’uso più inappropriato che si possa fare della lingua italiana. L’uomo è in grado di dare alla materia nuove forme e, nel loro riutilizzo, è ulteriormente nascosto il senso dell’opera umana. Incenerire o conferire in discarica sono i metodi più ignobili che esistano per chiudere il ciclo di queste risorse, erroneamente definite rifiuti. La recente sentenza del TAR emessa nei confronti dell’inceneritore di Albano, oltre ad aver messo in luce le gravi nefandezze giuridiche di tutto l’atto amministrativo per l’impianto d’incenerimento di Roncigliano, ha precisato come sia compito delle Amministrazioni locali mettere in atto pratiche di riciclo del tutto differenti da quelle impiegate fino ad ora.