T’avviluppoin un caldo sognomai natoe sospesoaspetto d’addormentarmi.
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La vita lontana ormai da mecome nell’infinito dispersa.Ma il Natale e il tuo ricordo, madre,sono il risveglio di questa mattina.
Volano come angeli di Nettunoalcuni aerei nel cielo che li sfolla.Resta la linea labile d’esecuzionefra un aeroporto e un’annientata folla.
A faticasalgo le montagnepiù ripideper raggiungerei miei ultimi anni.
La mia musica è solcatasul cristallo di una coppache risuona ad ogni sfioroAddolcisce la mia vitala trasformacome fosse un partosenza travagliola generazione d’un esseresenza doglieAd ogni toccofa vedere dove non
In un campo di patate, sul finire dell’estate,si riunirono pimpantiquattro noti musicanti:c’era Grillo col violino,c’era Tordo col clarino,e Zanzara e Calabronecon la viola ed il violone.Al concerto eccezionaleinvitaron due cicaleper
Se hai scopertoche tutti gli oracoli ingannano,che tutte le strade portano a te stesso,cosa farai delle tue prossime paure?Se hai scopertoche gli astri mentono– o forse si sbagliano –che farai
Terra mia, abbandonataMai stanca d’attendereImpossibili ritorni.Vanamente richiami i figli dispersiChe da lontano ti sognanoE da vicino ti piangono.Terra promessa, non più ritrovata.
Da’ l’allarmeraduna i tuoi amicinonquando urlano le ienenonquando ti gira intorno lo sciacalloo quandoabbaiano i cani da guardianonquando il bue aggiogatofa un passo falsoo il mulo inciampa all’arganoda’ l’allarmeraduna i
Signore: è tempo. Grande era l’arsura. Deponi l’ombra sulle meridiane, libera il vento sopra la pianura. Fa’ che sia colmo ancora il frutto estremo; concedi ancora un giorno di tepore,
Provate a immaginarlele rondiniinvece che garriregridare di disperazioneper il volare senza posa.
Una città distrutta,senza un filo di vento.Il silenzio è dolore,pace ma sconfitta. (Concorso A. Michetti, 2006)
Giungerà l’amata,mi circonderà con le sue braccia,coglierà ogni cambiamento,comprenderà ogni inquietitudine.Da nere correnti, da tenebre fìtte,del taxi dimenticando aperto lo
È difficile in questo mondo ottenere la Pace,in questa società troppo veloce e vivace,sempre alla ricerca di ideologie,trovandole spesso nelle
Abita la Notte nelle cose:ma il cuore più profondo, il seme è d’oro.Bruciano le stelle il firmamentocome lo sguardo i
Penso alla morteproiezione futuradel corpoIl tempo non ha piùil suo freddo mantelloSi è adornato di lucee caloreGocce dorate d’amorehan trillatoPuò
Giorni d’intenso, circostante freddo:ieri tramontana, oggi pigro nevischio, l’arrabattarsi tra un cielo sgombroe l’uniforme, conforme grigio all’ultimo orizzonte percepito.Tutto prossimo
Sale dalle fratture della terra il sangue verde del nuovo risveglio.Sale dal profondo la memoria vivadella pietra lanciata nell’azzurro.Sale il
Andai a trovare la Morte, tante volte era venuta senza incontrarmi.Parliamo, le chiesi.La Signora mi fece accomodare.“E’ lunga la tua
C’incontreremo allora, forsea metà del ponte di paneche riporta a casa –chiari di silenzio e arcobaleno,muri senza altezza:due luci che
Conosci il paese dove fioriscono i limoni,Le arance dorate ardono tra le foglie scure,Un venticello soave dal cielo azzurro spira,Il
AIl’inizio era il silenzio.Poi il vento passò tra le cannee il suo soffio diventò melodia.Sulla spiaggia risuonaronole onde del maree
Ella gioca come una bambinaE penitenza è il gioco,Fantastico e sfrenatoPoiché la fine del giornoIndica che presto qualcunoVerrà di casa
Sorbisce dalla scodella del cieloguizzando la mobile lingua del lampoil grande gatto nuvola, ora,tiepido latte di luna. (trad. G. Boccali,
Ho pensato alla vita di un bambino.Ogni parola, un passo avanti.Ho desiderato volare nel cielo,ogni stella, una piccola vita.Ho pensato
Ignorate gli amici disprezzate gli artistispiriti più profondi riducete involgarite –Dio vi perdonerà: ma non turbatela pace, mai, di quelli
Facciamo barchette di cartasulla riva del mare,ma il dinosaurosta per ghermirci.
Il bimbo era lì(povero vecchio consunto) Con negli occhi lo stupore D’essersi ritrovato In panni odorosi di tempo Senza erba
In un luogo sperdutoche è la mia memorias’accampa un Dio sconosciuto.Attende un aureo cantoe non cerca alcun cielo,Cosi io cerco
Il tempo che tu non ci seidiventeràuna cornice vuotache mostratutta la miseriadel muro.