Povero Aedo.CaracolliTra un verso e l’altroPer produrreEmozioni.Ti ritrovi solitarioA cantar al ventoCome menestrello.Nessuno ascoltaLe sofferte strofe.Quanto amoreE comprensioneper il dolore dai.Nessun raccoglieGli antichi fruttiOdorosi ancor oggi,Ma noi ormai virtualiVìviam in
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Spegnimi come il lume della notte,come il delirio della fantasia.Spegnimi come donna e come mimo,come pagliaccio che non ha nessuno.Spegnimi perché ho rotta la sottana:uno strappo che è largo come
Dolce sensazione dentro meMi accompagna nel fluire del giornoEnergia in espansioneDa dentro si irraggia come un sole che espande i suoi raggiLuce che non si spegne Tepore di una carezzaTenerezza
Diametri di pioggiaattraversano il mio sogno.Il silenzioè un pergolato di nubiche stringe a sé lo sguardo.Sguardo innamorato del sole,vorresti che quel bulbo giallognolofosse un occhio, forse il tuo!Invece è solouna
Quando sarò ucciso, uno di questi giornil’assassino troverà nella mia tasca i biglietti da viaggiouno verso la paceuno per i campi di pioggiaunoverso la conoscenza dell’umanità(ti prego non sprecare i
Mi resterà sempre amara la tua vocecome nell’ultima notte di gennaioquando gridasti il mio nome.L’ho portata con me sopra il fuocodel rimpianto, a difendermi dal maled’essere solo.La tua voce amaranell’ultimo
Quando cesseràil tempo…umida terrasu me stesacopriràtra strati sottilidi pioggiapercossa da alid’un aironeche reclama l’alto
E se non puoi la vita che desidericerca almeno questoper quanto sta in tè: non sciuparlanel troppo commercio con la gentecon troppe parole e in un viavai freneticoNon sciuparla portandola
Siedi operosaal domestico soled’autunnoed io lìcome un invisibile pesce guizzantevado nel profondosenza turbamento d’acquaa cercar alimento
Vivere la libertà dei miei annie sorvolare gli oceanile foreste del Rio delle Amazzoni,sfiorare il tramonto e l’auroraa volo di gabbiano,e che sia mio l’azzurro del cielol’immensità del sogno.
Dovrei amaremia solitudinee lacrimoso gemitodi tormento frutto Dovrei confidarenella pienezzadell’amor serbato
Fresca, ben pasciuta di carne e di verdura,scesa dal nord, sguardo di dolcezza,vichinga molto penetrante, la ragazzaarrivò con la sua auto i primi di settembredopo un lungo viaggio, fatto in
Desiderai piantareCedri e uliviSulle falde dei monti. Desidero oggiUn pugno di semiDa spargereNel vento d’aprile.
Vorrei essere la pace per far sorridereTuttiSia i belli, sia i bruttiVorrei che la guerra Non ci fosse mai stataVorrei
Riconobbi la crocchia brunetta in fondo al vialee mi fece di smaltoquel fantasma riapparso d’un mio remoto male.“Raggiungila”, diceva il
Indosso il suo vestito d’acqua e sale:è un saio di freschezza nella luce.Capriole e poi panciate e piroettevoraginosi tuffi e
La bravura simbiotica delle rime a incastro.Il sogno è un conservante,l’additivo artisticoper rimodernareambizioni letterarie,o speranze, sopite ad honorem. Comunque
Certe strade conduconolà dove alberga un amore.Se le percorri, il cuore in subbuglio,allegre ti parlano delle attese gioie.Ricoperte di polvere,
Pioggiasul TevereFogliecadonocomegocceE la nottepercorrela tenebra (Un luna park del cuore, trad. D. Abeni)
Polvere che riluceda socchiusa finestraoscilla, orbitantearmonia celestiale,magnifica un creato,microcosmo di pianetie di stelle attraversaellittico la stanza.È un raggio di solefiltrato
M ette dolce scompiglio l’aria tra i rinverditi rami eA rabeschi di luce danzando nel sole ricama.G iovane è il
Ogni sera aspetto.La fronte appoggiata al vetrodella finestra, aspettoil minibus.Arriva(non vedo la fermata)affaticato.Conto.Conto fino a settanta.Nessuno passa.Ne aspetto– con pazienza
M’hai morsicatoil cuore,dolcissima bambina, col tuo sorrisoplacidoalla vitache, intorno a te,erano frecciatedi veleno.
Mamma…..Fascio di lunache si riflette sull’acqua,brezza di mare,rondine in volo.Calore d’amore che sprigioni,conchiglia portatada un’onda dai colori azzurri,tramonto e albache
Nel silenzio della notteavverto il sangue gorgogliarnella golacon ritmo incertodal cuore guidatoe dai miei pensieri La notte si burlacon le
Azzurro avorio il tuo corpoAmore a due maniDormi?Amica mia dilettaOgni sera sul pettoDel nostro amore. (trad. D. G. Fiori)
Se, le donne, le loro mani volessero unire,Per formare una catena che abbracciasse l’universo;Se, le donne, con le loro voci
Sempre, mando avanti le mie passioniallo sbaraglio, senza riparo alcunocome carne da macello al fronte Dietro, impettita, arrogante, arriva la
Io canto un fiume luminoso, case di marmo sopra le rive, gentili fanciulle che si aggirano parlando l’un l’altra di
Radici forti, ben salde nella madre terra.Le origini.Al contempo la tua chioma trasformatanel suo divenire.Futuro.Regala foglie al vento,lenzuolo invisibile di