La Procura di Roma ha richiesto un provvedimento di sequestro per l’area denominata Testa di Cane per inadempienze nell’autorizzazione agli scavi e alla realizzazione dell’invaso. L’area in questione è vicinissima al centro abitato, sorge tra il quartiere della Massimina e la discarica di Malagrotta, misura circa tre ettari e ha una capacità di contenimento di cinque milioni di metri cubi di rifiuti. Una vecchia ordinanza del 2005 autorizzava un’operazione di ripristino ambientale e prevedeva che i lavori nella zona avvenissero su un solo lotto e che sulla base di quel lotto sperimentale si procedesse o meno con l’applicazione dell’ordinanza. I comitati della zona, tra cui il comitato Malagrotta, hanno presentato un esposto ai carabinieri del Noe perché convinti che i lavori della Giovi Srl, società del gruppo Cerroni impegnata negli scavi e nei lavori al sito, fossero in realtà preparatori alla realizzazione di un invaso; una nuova discarica in sostituzione di quella stracolma di Malagrotta, la cui chiusura è prevista entro il 31 dicembre sempre se non verrà concessa, come si teme, un’altra proroga.
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