Decomposizione sedimentaria Morti viventi già fossili nelle intercapedini negli orifizi degli edifici e sonnolenti in piedi per movimenti deambulatori e peristaltici ferruginosi e plastificati all’escrescenza alla putredine focolaio di pusillanime
Tag "L’ angolo della Poesia"
C’è chi parla di sé C’è chi scrive di sé C’è chi mostra di sé sempre per lo stesso motivo… Perché poi… c’è chi compra uno sguardo, un sorriso.
il vuoto mi cerca, mi assedia, mi detiene trasmigrando muto io profondo sono ovunque – tranne che per me devo entrarmi, essere del mondo e il mondo, il grande abisso
Il peccato non è il vivere ma il non vivere pur avendo a disposizione la vita, continuando a vedere il mondo a colori
Novembre di rami e di foglie, novembre di brina. Luce calda e chiara e presta. Soffio di grave pensiero pazienza svelle.
Dove vai, assiduo navigatore del nulla? Ferito soffri dell’inane speme. Aria terra sole, grande sete. Se mai volerai, ali spiegate, varie mete. Piove. Ticchettìo delle gocce, discreto.
Dov’è quel dolce immaginar di me quando primo non c’era idea del mio destino e non duro era mio futuro Viveva il presente mio corpo immerso in pura essenza
Sempre aspra e superba fuori pare mia alma acerba ed ecco che misero mortale agito qual fosse male come se vivesse dolore questo mio immenso amore e la speme è
Come fossi fratel celato sempre lui mando avanti Me pensai tutto ciò ch’egli ridisse Me sempre osservo lui e muto suggerisco frasi e azioni Ciò ch’io non feci mai lui
![Delmira Agustini – 2 – Una poetessa dentro la cronaca nera [2° parte]](http://www.controluce.it/notizie/wp-content/uploads/2007/04/pietrangeli-delmira-augustini-2-505x306_c.jpg)
Una poetessa dentro la cronaca nera [2° parte] Nessuno ha potuto confermare appuntamenti di Delmira con altri uomini oltre a quelli con Enrique, il tutto limitato alla deduzione che, se
La mia foto ingrigita ha il sapore inevitabile di un alibi traballante nessuna novità nel parco giochi solo un’impronta di bimbo nella sabbia granelli alcolici portati via da un vento
Nella sera della mia vita si è stasera spenta una stella. Brillava da tempo, unica figlia di un passato breve ma felice. Era il fuoco della mia voglia di ridere,
Ecco, vedo una grande festa nell’Universo. Gioia e clamore In un abbraccio spirituale. E Voi, miei amati, rivolgete un pensiero
C’è un sentiero dorato che si dipana così a tratti nel pulviscolo nebuloso di settembre. A tratti risplende sì risplende
da qui di dentro l’ingresso sono già là che d’ologrammi a destino di tutta la storia s’è fatta compiuta ma
Breviario di presenze che la notte brucia e al postumo è conferita lineare soluzione che di vento caldo s’è costruita
Dio mostroso dalle fauci bavose grondante di spuma del mare dio impietoso che emerge dalle onde tempestose…. Si ritira. Il
Memoria informe a ricordare l’esistito che adesso appare a rimembrare d’allora che Presente non fui
Guardavo il cielo, il mare, le montagne, gli uccelli, la gente … E sentivo di doverli raggiungere toccare, cercare …
Tra le quercie Tra i pini Per i prati Di Tuscolo. Splendidi panorami Immacolati, relitti. Brutte, disgustose, ripugnanti vedute e
Piove improvviso autunno, ma tu lo senti amore mio? Lo tengo in vellutate gocce fin qui lasciate dal vento a
Quello che in testa sento quando tutte le parole finiscono è una stagione di luce passata simile a una notte
Quasi mai lasciamo sciolte le briglie delle nostre emozioni non le mostriamo le reprimiamo non le seguiamo ci costa fatica
spruzzo di rugiada la faccia incatramata in quest’alba torva in quest’aria infuocata
Mirate la Luna di Nemi la triforme Luna di Diana, il pallido disco di Selene cullato nel seno del lago,
Se cade una stella, inutile aprire l’ombrello. Se ne cadono mille, è perfino da stolti. Perché, dunque, facciamo, fosse pure
Tra giocattoli smessi frugando nella cantina infinita del mio ricordo il puzzle più grande ho trovato tra quelli che ho
L’Uruguay: l’altra parte del globo, eco risorgimentale di tempi eroici per “due mondi” campioni, ma solo con la Rimet, rispettivamente
Quaderni sprecati di poesie malconce Una vita condensata in poche righe Come rugiada glaciale Il senso del destino è uno
Tergicristalli nella pioggia recidono per poi nitida devolvere sublime tempesta di nuovo padrona su meccanico, alterno tempo che mi scorre