Risonanza Melodia Da dentro coincidenze col di fuori Sedimento di me Col sedimento di te Sentimento o desiderio? Sogno o realtà ‘abbrivio verso l’armonia’ equilibrio chissà di me e di
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Mi vedo immerso in una moltitudine di volti da infelicità assaliti piegati dalla colpa dei secoli e da un’immortale affezione ciechi delle scintillanti note d’un piano del bagliore dei suoi
Fronti di luce pigramente avanzano avvolgono l’oscuro lo circoscrivono lo conquistano e lentamente si dissolvono Torna il buio preparato ad accogliere un novello fronte carico di luce
Passeggio nella memoria antica di Praeneste, con garbo e tanto zelo. Che tramonto, verso gli Albani, verso Roma Sento da qui a monte il fastidioso rumore a valle della romana
Non voglio più essere In un mondo che non è Rifiuto d’esser uomo d’armi Rinnego la funesta dea della guerra Maledico l’odio e la Spasmodica ambizione Rispetto la sofferenza e
Giornata conclusiva sabato 14 ottobre a Verona del premio di Poesia ‘Lorenzo Montano’ alla XX edizione indetto dalla rivista di ricerca letteraria Anterem e sostenuto dall’Assessorato alla cultura e dalla
Ho letto la tua lettera indirizzata al mondo Emily Dickinson che ronza d’api e odora di gaggie. Ho letto la tua lettera da un secolo in viaggio per arrivare a
Amore clandestino, in complicità impostato di uno spontaneo divenire al condizionamento subordinato. Amore da seminterrato, nel quasi impossibile felicemente ritrovato tra il bisogno di credere che un prossimo lontano bruscamente
che quando quelle mosse di causalità furono le mie di far la coincidenza da tutte quelle storie d’indicazione all’oltre mimi di dentro a prenotare il tempo mio mi ritrovai a
Rimarranno riflessi fulgidi di cielo dei laghi alpini ch’erano i tuoi occhi, poeta che dialogavi con le vette.
Di un inconsistente vuoto nella bocca dello stomaco mi trascino dietro memorie che avrei voluto morte; trattasi di un’ancora nell’ignoto oceano, dove nel tempo perso non ero che ostaggio dalle
L’inquilino (anonimo nei tratti) rovescia parole sulle scale. Al pianerottolo raccolgo l’alfabeto, è in ordine sparso. È casuale l’ordine della
Manuel Vázquez Montalbán (Barcellona 1939 – Bangkok 2003) non ha mai perso l’occasione di ‘educare’ i lettori di Pepe Carvalho
Non posso credere al mio mondo. Non posso credere di essere libero. Ho voglia di amare non voglio reprimere l’essere
S’aggiunse al rumor di passi tocco di campana Evanescente apparve tutt’attorno a un balenio di perle dentro a un sorriso
Questi silenzi Così pieni Così lunghi celano il vuoto abissale Fino al fondo che non c’è’ Vuoto difficile da toccare’
L’arte è armonia e se ad esprimerla è una mano di donna, acquista un fascino strano, come se amore e
Sapere… rende forti… credevo. Invece, ora penso si diventa più fragili, sensibili, ricettivi e vulnerabili. A volte, quando so, vorrei…
Non trovo pentagramma per la sferica Sinfonia olofonica della campagna Forme e colori posso io solo vedere Nel taumascopio lisergico
Attraversare l’incrocio della pazzia Con coraggio Una pasticca/placebo ci donerà la pace Il Vuoto è lo spazio da riempire Il
Quando la luce fugge via dal cielo il buio manifesta l’enormità dell’universo Quando il rumore fugge via dall’anima il silenzio
Realtà d’ombra appannata e informe, dai contorni sfocati, come il quadro di un pittore impressionista, come la foto sbiancata di
Ogni giorno ricordo il mio tempo. Sembra ieri la scomparsa del mio vecchio. E poi riprendo la solita metro, alle
Io, come il tempo, uggioso, forse come dicevi di sentirti quando resti sola in casa. Malinconico, svogliato e scisso. Mi
Dal treno la gente torna a farmi tenerezza vedo borghi con giardini piccoli ricavati dal nulla poche giostre colorate e
La testa è fasciata dall’alto (sia che piova o meno), ai lati stritola ti gli arti (vetrine più o meno
Peccato, il lupo non l’ho mai incontrato mentre rubavo rubini all’agrifoglio. Il lupo ha sempre fame, dicono. Il lupo è
Come il guizzo rosso d’una camelia sbocciata regale e inattesa nel verde fogliame, sotto il balcone con le piante grasse.
Eccoci, siamo quì. Le ombre della sera indicano la fine di un altro giorno. Il nostro tempo si affievolisce così,