Marcello Gatta, classe 1920, morto a novembre scorso, va ricordato. Non solo per l’alta qualificazione personale, non solo per egli firmato nel 1997 il vocabolario del dialetto rocchiciano, fatica non banale, “tributo d’onore al Paese dove sono nato, testimonianza della nostra cultura”. Viene, l’opportunità di ricordarlo, dalla considerazione che da lui, e da altri come lui attrezzati, sarebbe potuto venire a Rocca di Papa un livello di pubblica amministrazione pregiato, mai realizzato nel periodo repubblicano.
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1995 Ricordiamo la terza “Sagra della ciambella e del vino” a Monte Compatri (video trasmesso da tva40)
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MONOLITE e “Frammenti di visioni”
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