«Un quartiere percepito come “decrepito, distrutto da una mentalità piccolo borghese, dall’egoismo e dall’indifferenza” potrebbe salvarsi dal degrado socio-ambientale se soltanto riuscisse a recuperare i sentimenti del rispetto, della civiltà e dell’appartenenza». Non sono le parole di un discorso politico ma le speranze di un abitante ventenne della periferia romana che, insieme ad un gruppo di coetanei, ha dimostrato di avere senso pratico e idee chiare, quando – venerdì 20 luglio – ha prima organizzato e poi lavorato, con le sue mani, per ripulire un’area pubblica del quartiere di Giardinetti. Un piccolo parco adiacente a Via Antonio Raimondi, che per tanto tempo – e nell’indifferenza generale – era rimasto coperto dai rifiuti e dagli escrementi di animali, adesso è finalmente pulito e vivibile e torna ad essere un luogo di ritrovo dove l’imbarazzo e il disgusto hanno ceduto il passo ad una socializzazione ormai ritrovata.