Il primo luglio è arrivato in città il 22° Giro d’Italia femminile internazionale. Un evento di gran rilievo, appena un po’ snobbato dai media per la questione, purtroppo nota, delle ‘impari opportunità’ Infatti il valore sportivo è identico a quello del più celebrato giro maschile: 136 partecipanti, di ogni nazionalità, per 17 squadre. Anzi le cicliste straniere sono in maggioranza, e vengono veramente da tutto il mondo: Australia,USA, Olanda, Russia, Svizzera, Germania, Brasile, Inghilterra, Belgio, Svezia, S. Africa, Spagna, e altre nazioni. Il Giro del 150° dell’Unità d’Italia è partito da Roma ed arriverà a Torino dopo 10 tappe, naturalmente con montagne importanti e crono finale. Questa prima frazione Roma-Velletri, di 86 km, ha attraversato gli altri Castelli, con GPM a Castel Gandolfo, e, dopo un circuito locale di 8 chilometri ripetuto 4 volte, si è conclusa in Piazza Cairoli, sotto la trecentesca Torre del Trivio.
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Tradotto è “Quaranta dita” e, a completare, from Hungary to Italy, naturalmente “dall’Ungheria in Italia”. Semplicemente: in un interessante scambio culturale, quattro eccellenze, tra i giovani pianisti ungheresi, tengono concerti in Italia, e, in autunno, giovani pianisti italiani di valore restituiranno la visita in Ungheria. L’operazione, giunta alla seconda edizione, tra selezioni ed esibizioni si sviluppa nell’arco di due anni, ed è stata ideata ed organizzata dalla Associazione Culturale Colle Ionci di Velletri, con la collaborazione della Ambasciata della Repubblica di Ungheria in Italia, quella presso la Santa Sede, la Radio Vaticana, il Comune di Tivoli, l’Accademia Ludus Tonalis, La Festa della Musica, Electe Subotica, Sistema Bibliotecario Castelli Romani.
L’amore per la propria città è qualcosa che nasce dentro ciascuno di noi, una molla che fa scattare ricordi, emozioni, sensazioni, colori, profumi, contraddizioni e sogni. Riaffiorano dal passato immagini, a volte sbiadite ma intense, a volte dalle sfumature accese, che richiamano momenti non solo della nostra vita trascorsa, ma istanti fissati per sempre nelle parole, nei racconti, nei sospiri, negli sguardi di qualcuno che in modo indelebile ce li ha impressi nell’anima. Attimi di un sogno che sfuma in lontane realtà; ma se gli occhi si chiudono chiaramente si accende nel presente con voci, suoni, strepitii, baccani, versi, sussurri. In Aria antica il professor Aldo Onorati ha fatto rivivere tutto ciò, sottolineando in ogni parola l’amore e la nostalgia di un passato che lo ha visto crescere tra odori di mosto impregnato nei vicoli della vecchia “Arbano Paese”, tra rovi ad essiccare e vociare di bimbi: un fermo immagine un po’ sbiadito di donne dalle lunghe vesti intente in cerchio a fare la calza, animali da soma, asini e muli, di ritorno dai campi, vigneti il cui frutto già ribolliva nei mosti e il vento freddo e tagliente portava tra i vicoli l’inebriante profumo.
Sulla spinosa questione della “Villa di Massenzio” è intervenuto il sindaco Pietro Panzironi al fine di chiarire il punto di vista dell’amministrazione comunale in seguito alle varie polemiche che hanno accompagnato l’importantissimo ritrovamento archeologico di questa villa romana d’epoca imperiale del II-I sec. a.C., rinvenuta più di un anno fa in via Monte di Casa. «Recuperare e valorizzare la Villa di Massenzio non è solo un obiettivo politico di questa amministrazione, ma soprattutto un preciso dovere morale nei confronti di una comunità e della sua storia. Vogliamo tutelare e salvaguardare la Villa e i suoi tesori. Giorno dopo giorno vengono alla luce splendidi mosaici, mura intonacate, decorazioni marmoree che dimostrano l’estrema importanza archeologica del sito. Il comune, da solo, non è ovviamente in grado sostenere tutte le spese di scavo e cura dei reperti affiorati. Per questo motivo, con delibera di Giunta n. 68 del 27 aprile 2010, abbiamo approvato un progetto di recupero dell’area archeologica richiedendo contestualmente al Ministero per i Beni Culturali un contributo di 1milione e 791mila euro per finanziare l’intervento, inserendolo in un contesto che prevede, oltre ad insediamenti privati, servizi pubblici e privati, la costruzione del nuovo complesso parrocchiale dedicato a San Giuseppe.
Cosa c’entra “dentro un quadro dell’Infiorata”? C’entra … Perché in questo caso, non è soltanto il calarsi, il compenetrarsi, l’entrare metaforico in una tela che ci dà emozioni e suggestività, è proprio il calarsi materialmente, fisicamente, “in un quadro di fiori”. E se sulla strada che conduce dentro il quadro c’è un luogo in cui i ricordi del trascorrere del tempo diventano, da materia, evanescenza virtuale, se c’è un posto in cui si rimane soli tra tanta gente e la solitudine si fa profonda, se c’è un posto che sembra sospeso nel tempo, questo luogo è l’interno di un quadro mentre vi si lavora. E sì, perché il quadro di cui si parla ed in cui ci si cala è di 77 metri quadri. Un quadro di fiori sul selciato di una strada, una miriade di petali di tanti colori che in modo organico o scomposto, ma nel migliore dei modi possibile, ricoprono i sampietrini, di una strada intera, via Italo Belardi. Un’opera d’arte che si ripete in questo paese, ormai, da oltre due secoli, dal 1778.
Benito Berrettoni era un marchigiano d.o.c. e ci teneva. Amava la sua terra e la portava con sè anche nella inflessione del suo eloquio e nel pragmatismo dell’agire. Tenace, volitivo, dotato di grande autostima che però coniugava con l’umiltà di chi considera la propria espressione artistica come un dono ricevuto. Ma diventò “nemese”, subito. Si inserì, e fu accolto immediatamente, nella piccola e riottosa società di Nemi. Forse perché aveva lo stesso sapore antico delle sue Marche. Non a caso scelse, per abitarla, una casa proprio in fondo al Borgo, nel minuscolo quartiere della “Pullarella”, appoggiato come un nido d’aquila sul picco sovrastante il lago. Tutti sapevano che era pittore ma nessuno lo ha visto mai dipingere.
Dal 10 al 12 giugno si è svolto il primo Forum per i Castelli Romani nato dalla volontà della associazione promotrice presieduta da Luca Nardi. Al neo rieletto sindaco Emilio Cianfanelli gli onori di casa. Molti gli intervenuti fra cui Luca Andriola, docente LUISS che auspica l’ingresso dei Castelli nel prossimo Rapporto Annuale sul Turismo Italiano, infarcendo un po’ troppo di termini inglesi tutto l’intervento. Poi Vittorio Miconi, consorzio Gran Sasso, che testimonia la realtà di un territorio martoriato dal terremoto, l’Abruzzo, nel quale soprattutto gli artefici della ristorazione e dell’accoglienza hanno concertato con le istituzioni i termini della ripresa economica. Quindi Roberto Salustri che interviene a pieno titolo come realtà produttiva castellana nell’ambito di ecologia, sostenibilità e cooperazione. Molti i cittadini iscritti a parlare; i loro interventi sono definiti dal comunicato stampa ‘dal basso’, significa allora che i cittadini si contrappongono ad un alto, che onestamente nella politica nazionale e locale ci sembra di non vedere più da tempo.
Si parla spesso di base, di iniziative che debbono partire e coinvolgere dal basso. Nel pomeriggio dell’11 giugno, a Tor Tre Teste, nel Centro Culturale Lepetit, si è capito anche che nobiltà e valori portano queste operazioni. Una manifestazione piena, partecipata, organizzata nei dettagli senza smancerie. Banditi presenzialisti, pseudointellettuali e nasi arricciati. Il premio, per poesie inedite nei dialetti del Lazio, alla sua prima edizione, vuole ricordare Vincenzo Scarpellino poeta romanesco, fondatore e collaboratore di Istituti e riviste dialettali. Il Comune di Roma gli ha intitolato un Viale all’interno di questo Parco residenziale, ed i suoi amici di quartiere e di poesia questo concorso con funzione propositiva, testimoniale e riparatoria (di una “dialettalità negata”), come acutamente sottolinea nell’introduzione del volumetto antologico, offerto in dono, il presidente della Giuria, Achille Serrao. La Giuria, appunto, oltre il presidente, Giorgio Grillo, Vincenzo Luciani, Cosma Siani, Franco Onorati, Rosangela Zoppi, Pietro Paris, non giurati ‘patentati’, ma personaggi di spessore, poeti, pubblicisti e docenti universitari che hanno partecipato e parlato con l’appropriatezza piana ed efficace di chi non ha bisogno di latinismi ad effetto, e regala solo arrosto.
Si è svolta nella giornata di Venerdì 27 Maggio a Frascati, presso l’ESA-ESRIN, sede italiana dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e centro delle attività di Osservazione della Terra, la premiazione della quinta edizione del concorso nazionale di giornalismo ambientale “Giornalisti nell’Erba”, rivolto ai bambini e ai giovani dai 5 ai 21 anni ed ideato ed organizzato dall’Associazione “Il Refuso” diretto dalla giornalista Paola Bolaffio. Tale progetto, nato nel 2006, ha visto in quest’annata il contributo diretto del Comune di Grottaferrata, del Comune di Albano Laziale, dell’Istituto Paritario Kennedy di Frascati, quindi, fra i partner, l’ESA- ESRIN Agenzia Spaziale Europea, l’agenzia ANSA, l’Ordine Nazionale dei Giornalisti e la Federazione Nazionale Stampa Italiana. Il tema dell’edizione 2011 è stato scelto insieme all’ESA e riguardava “Il pianeta vivente: il pianeta che vive, nel quale noi viviamo, al quale, spesso e purtroppo, tendiamo a fare del male e che, a volte, si ribella.”
È partito anche quest’anno da Rocca di Papa il II Giro dei Castelli Romani, organizzato dal Club Auto Storiche della città, in un’edizione specialissima in occasione dei 90 anni della
Ancora un’eccellenza a Rocca di Papa, quella di un ragazzo ventenne con le ali ai piedi che sognava da piccolo di correre con i suoi amici dietro un pallone di cuoio e di emulare i grandi campioni del calcio. Oggi, fuoriclasse lui stesso, nelle sue gambe scorre però sangue al ritmo cadenzato del ballo latino americano: dalla samba, che originariamente era il ballo degli schiavi africani che lavoravano nelle piantagioni della canna da zucchero, al cha cha cha, danza dal nome che riproduce onomatopeicamente il ritmo dei piedi che battono a terra, passando per la rumba, ballo dell’amore e del corteggiamento, proprio come la salsa. Ritmi contagiosi che lo trasformano in un affascinante ballerino. Si tratta di Marco De Nicola, studente con profitto a Tor Vergata in Scienze infermieristiche: in coppia con la bellissima studentessa Anastassia (doppia s) Zannoni, con la quale l’affiatamento ritmico della danza corrisponde anche a quello sentimentale nella vita di tutti i giorni, ha conquistato il primo posto nel Campionato Nazionale di balli latino americani.
Alcune lettere all’Italia, IV elementare, sez. A e B di Colonna.
Cara amica Italia, ti volevo scrivere per farti gli auguri. Sei un po’ vecchia: compi 150 anni e molti sono stati anni brutti e difficili. Molte persone sono morte per avere un’Italia come quella di oggi: un’Italia unita, dove tutti possano vivere tranquillamente senza i rumori dei fucili e senza tutto quel sangue sparso. A scuola ci sono molti compagni stranieri ma io penso che siamo tutti uguali perciò dovremmo aiutarci l’uno con l’altro e avere rispetto tra di noi. Ad esempio il rispetto per la religione.
Dal mese di febbraio, fino a giugno, in tutte le regioni d’Italia, l’Indire ha avviato corsi di formazione rivolti ai docenti di ogni ordine e grado per l’apprendimento dell’uso della LIM – Lavagna Interattiva Multimediale -. Si tratta di una lavagna speciale, collegata generalmente a un computer, su cui è possibile scrivere, proiettare filmati, spostare immagini e altri oggetti multimediali con le mani o con apposite penne digitali, salvare le lezioni, usare software didattici in modo collettivo. Cambia il modello della lezione dove non è più l’insegnante che dalla cattedra svolge la lezione o il suo monologo con gli alunni passivi che ascoltano e ricevono nelle loro teste la ‘sapienza’ del docente.
Si svolgerà sabato 16 aprile la seconda edizione della “Corsa del Donatore”, un’iniziativa meritoria che il successo dello scorso anno
Presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, a partire dal 7 marzo e per 10 incontri con cadenza settimanale, si tiene un corso di formazione sulle politiche della cooperazione internazionale a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. L’iniziativa, organizzata dall’UNICEF Italia e dal CREG (Centro di Ricerche Economiche e Giuridiche) di Tor Vergata, è inserita nell’ambito del progetto “Tutela dell’infanzia e dell’adolescenza: per una nuova cultura della solidarietà internazionale attraverso la partecipazione dei giovani”, finanziato dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.
Qui dove volano gli aeroplani non approdano soltanto pendolari e migranti, ma, come tradizione vuole, anche qualche pioniere intenzionato a piantare qui la sua tenda. Esattamente come per il passato, breve e industrioso, di questa cittadina oggi all’avanguardia, ma tendente all’anonimato se non avrà il nerbo e la lungimiranza di salvare e valorizzare peculiarità storiche e ambientali che ne fanno una realtà del tutto particolare. E mentre il Sacro Cuore finisce di marcire sotto gli occhi di tutti, in una sorta di incubo senza risveglio, un uomo con un’idea in mente e un progetto in tasca aspetta fiducioso di poter realizzare il suo sogno: creare un Consorzio fra Artigiani per dare vita alla Cooperativa di San Giuseppe.
Gennaro Massa, classe ’40, ha redatto il suo progetto nel 1991 e da allora aspetta imperterrito che il suo sogno – semplice e perfetto – possa concretizzarsi.
Quante volte allo stadio abbiamo visto, soprattutto negli anni passati, calciatori italiani, cantare in playback il nostro Inno Nazionale: ci fosse stata un’inquadratura nella quale il labiale avesse dato la giusta espressione al sonoro! Diceva un famoso comico italiano, in una performance al cabaret: «Fategli cantare Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi …, – riferendosi alla famosa Canzone del Sole di Lucio Battisti – così evitiamo di fare figure di …»
Criticato e sottovalutato, a volte grossolanamente frainteso, il nostro Inno Nazionale è più che mai attuale:
Anche quest’anno al via il progetto per promuovere la diffusione di stili di vita attivi per bambini, famiglie e insegnanti, dal titolo “Diamoci e Ridiamoci una mossa”, ideato dall’Ente di promozione sportiva UISP e patrocinato dal Ministero della Salute. L’iniziativa, partita nel 2006, si è ampliata nel corso degli anni coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone, come ci spiega l’insegnante Laura Mazzone, referente del progetto per l’Istituto Comprensivo Castel Gandolfo e responsabile del settore scuola e formazione dell’UISP regionale. La necessità di promuovere questo importante progetto nasce dalla diffusione delle statistiche sull’obesità infantile, che nel nostro Paese sta diventando una piaga sociale a causa dello stile di vita sempre più sedentario, che vede i bambini impegnati per troppe ore al giorno davanti a televisione e computer, magari in compagnia di cibi e bevande tutt’altro che salutari.
In data 28/02/2011 si è dato inizio ai lavori relativi al progetto di “Riqualificazione Urbana di Piazza Cavour”, intervento compreso
Straordinario successo, il 19 e 20 marzo, della 17° Festa delle Camelie. La città, con il favore di un provvidenziale miglioramento del tempo, è stata invasa da visitatori provenienti da tutta Italia con significative presenze anche di stranieri. In realtà la manifestazione si sta affermando a livello nazionale anche perché il territorio veliterno è, per clima e qualità del terreno, tra le zone più vocate, insieme al circondario del lago Maggiore, per la coltivazione di questa pianta così generosa di fiori nel periodo di passaggio dall’inverno alla primavera. C’è una antichissima tradizione di adornare ogni vigna con camelie di vari colori, dal rosso, al bianco, al rosa, con infinite screziature derivanti anche da ibridazioni naturali.
Un esordio degno dei valori di cui è portatore. Il 17 marzo scorso, infatti, ha festeggiato la sua prima uscita il neonato Gruppo Volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, approfittando delle celebrazioni organizzate per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia. In quel piovoso giovedì mattina, tra gli stand allestiti per l’occasione tra un tripudio di bandiere tricolori, sono apparse infatti per la prima volta le divise dei volontari fortemente voluti e creati dalla sempre fervida mente del Luogotenente Antimo De Pasquale. L’ex comandante della Stazione dei Carabinieri di San Cesareo, in pensione ma più che mai attivo e presente sul territorio, è ora presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri locale
Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia è anche un momento di riflessione sulla Costituzione Italiana. È scritto nell’articolo 18: «I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale».
Il vento della crisi scuote il mondo del lavoro, investendo con forza le piccole aziende. È il mondo dell’artigianato che paga un prezzo elevato alla crisi, sia per la mancanza degli investimenti, sia per la scarsa liquidità dei cittadini, sia per i costi elevati a cui è soggetta una ditta artigiana per rispettare le regole del lavoro. Queste sono una parte delle motivazioni che hanno spinto gli artigiani di Rocca Priora a ‘riorganizzare’ l’Associazione locale dell’Artigianato.
Il Parco Madonna della Neve è abbandonato a se stesso. Mentre nel paese le macchine non trovano posteggio per mancanza di suolo, l’immensa area verde adibita al nulla è oggetto dell’attenzione dei vandali. A luglio la manutenzione passa dalla Regione Lazio al Comune che stipula una convenzione per la manutenzione generale del parco. Si tratta di 120.000 euro stanziati per un contratto triennale che prevede per il primo anno un servizio di guardianìa, pulizia e gestione degli accessi, mentre nei due anni successivi un servizio integrato che comprende, oltre quanto sopra, anche il taglio e la potatura del verde.
Prosegue intensamente la stagione di Musica da Camera, Battute d’incontro 2011- 3° edizione, con il Patrocinio del Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani. I concerti si svolgono in vari siti. Martedì 8 marzo nel Palazzo Sforza Cesarini di Genzano rappresentazione di Colomba Antonietti: storia di una donna tra eroismo e sentimento – a cura dell’Ass. culturale ‘Sentieri dell’anima’ – e concerto di Luca Mereu, mandolino, e Damiano Mercuri, chitarra, con musiche dello stesso Mereu, Carlo Carfagna, Beethoven, Marucelli e Rossini. Testi ed armonie in omaggio di una eroina del Risorgimento che ha combattuto a Velletri contro le truppe borboniche nel 1849 e morta nello stesso anno a Porta S. Pancrazio in difesa della Repubblica Romana.
È previsto dallo statuto, convocare la conferenza cittadina per programmare ed illustrare il bilancio comunale. In parole semplici, la comunità deve sentirsi partecipe dell’atto amministrativo più importante: l’utilizzo delle risorse economiche del Comune.
La discussione con le associazioni e con i settori produttivi si esplica con richieste di necessità di parte. Dai propositi delle conferenze si passa alla realtà amministrativa, quando il Consiglio deve far quadrare la contabilità con le intenzioni. La spinosità dell’ICI è definita dal dissesto economico, mentre l’ottimismo pervade l’Amministrazione, che prevede entro due anni la stabilità, ed avvia sin da ora progetti per il riordino del personale e l’obiettivo di uno sviluppo territoriale.
La recente sentenza del Tar Lazio, II sezione, dovrebbe chiarire finalmente (e fugare anche ogni dubbio dell’Amministrazione comunale) a chi compete l’obbligo di rimuovere da una strada comunale frane di terra provenienti da aree private sovrastanti e di eseguire le opportune opere di sostegno, sostenendone per intero le spese. Il caso (non ancora risolto) che riguarda la frana verificatasi in via Leandro Ciuffa a fine dicembre 2004 sembra, infatti, calzare a pennello con la fattispecie trattata dal Tar Lazio. Si legge nella suddetta sentenza che ai margini di una proprietà di un appezzamento di terreno, sito in Roma, si sviluppa una scarpata di un’altezza variabile da 5 a 9 metri, confinante con una strada comunale e con la sua fascia di pertinenza demaniale. In detto luogo per effetto di copiose precipitazioni nel febbraio 2010 si verificava uno smottamento di terra che rendeva necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco, volto ad evitare pericolo o danno per le persone transitanti nel tratto di strada prospiciente, anche in conseguenza della possibile caduta di massi tufacei.
Chi di noi non si è mai trovato a fronteggiare momenti critici come quelli di uno sconosciuto che si avvicina troppo in quello che è il nostro spazio personale, o che pare osservarci troppo insistentemente alla fermata dell’autobus, o ci sembra troppo interessato alle nostre azioni mentre in un garage non custodito ci accingiamo a prendere l’automobile? Il cuore accelera i suoi battiti, siamo tese, affrettiamo il passo; magari quando siamo al sicuro ci rendiamo conto che abbiamo lavorato troppo con la fantasia e che lo sconosciuto in realtà era immerso nei suoi pensieri e non aveva neanche notato la nostra presenza.
La biblioteca Guglielmo Marconi è nell’omonimo quartiere, ad un passo da Trastevere, Monteverde e Testaccio. Qui, sabato 5 marzo, per l’inaugurazione della mostra Reflexus imago aquae pluviae, c’è stato un magico incontro tra immagini fotografiche, poesia e storie popolari. Originale l’idea del fotografo Marco Lorito di catturare i monumenti e gli scorci più affascinanti di Roma riflessi nello specchio naturale delle buche – altra nota caratteristica della vetusta capitale – riempite dalla pioggia. Le foto sono tanto inconsuete quanto splendide: chiese, piazze, colonne e palazzi di una Roma capovolta ed emergente da sampietrini lucidi e pozzanghere fangose, come perle disperse per eccesso di bellezza.
L’anno della memoria storica riferita all’Unità d’Italia, ha suggerito alle docenti della scuola primaria dell’Istituto Ambrosini un lavoro di équipe molto interessante, circoscritto al nostro territorio. “Rocca di Papa – Repubblica di un giorno”, tale il titolo della rappresentazione effettuata dagli alunni dell’Istituto, ultima tappa di un bel progetto elaborato dall’insegnante Teresa Cammarata. I bambini si sono impegnati in una ricerca nell’archivio della nostra città, coadiuvati da Carlo Cofini, direttore della Biblioteca Comunale, nonché autore del libro Rocca di Papa Repubblica per un giorno – La Spiga; hanno poi proposto, alle Autorità, alle rappresentanze sociali e ad un casuale campione della popolazione, una serie di interviste per un’indagine conoscitiva sul territorio.
Il 3 aprile 1991, presso lo studio del notaio Giuliano in Frascati, si riunì un gruppo di ragazzi con l’intento di creare una struttura organizzata in associazione di volontariato con finalità solidaristiche volte a prevenire rischi e pericoli, o ad intervenire in emergenza e a supporto degli enti preposti e della popolazione in caso di necessità. La struttura, denominata Beta 91 e con sede in Monte Compatri, ha operato sempre con passione ed impegno nel campo della protezione civile, sostenuta inizialmente da contributi dei soci o di sostenitori. Oggi può godere di contributi della Regione, del Comune e della Provincia.