Suprematismo religioso o liberà di pensiero?
“Hai tutta questa immondizia nella mente e deve essere eliminata. La gente continua a tenere tutta quella spazzatura, non la butta mai via. È come accumulare rifiuti in casa senza buttarli, poi puzzano e ovunque ti giri ci sono rifiuti, dappertutto…” (Osho)
Viviamo in un’epoca in cui l’integralismo e l’abuso di approcci sociali e politici basati sul fideismo più cieco, stanno lentamente e inesorabilmente intaccando il principio di ragionevolezza e la laicità delle istituzioni. Crediamo sia importante, invece, promuovere la forza della ragione e un approccio logico e laico alle questioni sociali, culturali e politiche.
Malgrado la presunta laicità proclamata della Repubblica continuiamo ad assistere ad una propaganda spietata delle religioni, questo avviene non solo nei templi, nelle chiese e nelle moschee ma anche attraverso i media, le televisioni e persino su internet. Qui non si parla solo delle varie “Radio Maria” o “Preghiera del vespro” ma di una intromissione anche nell’ambito sociale e culturale.
I sacramenti sono entrati a far parte delle consuetudini avendo assunto modi consumistici. E qui non parlo solo dei matrimoni con pasti luculliani e centinaia di invitati in perfetto stile mafioso, soprattutto noto come i primi sacramenti, quelli rivolti ai giovani, sono ormai diventati un’orgia consumista. Battesimi, circoncisioni, cresime, comunioni, matrimoni, estreme unzioni, etc. tutte cerimonie che servono ad irretire il popolo e legarlo per tutta la vita ad un “credo”. Non certo attraverso le ragioni del cuore e della mente, con discorsi ed esempi etici e morali, bensì attraverso l’intimidazione ed il cattivo esempio. Preti pedofili non ne mancano ed evangelizzatori nemmeno, pronti ad instillare nella gioventù il terrore dell’inferno, ove non ci si assoggetti alle leggi sacre del dio. Trattasi di un dio crudele e vendicativo, l’arconte accettato dalle tre religioni di origine semitica, pronto più a punire i trasgressori che a premiare i giusti.
Le prime vittime della propaganda religiosa sono dunque i bambini, obbligati dai loro stessi genitori e dagli obblighi sociali a sottostare alle strumentalizzazioni religiose. Prima ancora che abbia potuto capire cosa significhi religione, un bambino innocente viene obbligato ad un credo, del tutto inconsapevolmente, e viene legato ad una fede che non conosce e non ha l’età per capire se sia buona o cattiva.
La subdola propaganda religiosa fa passare l’imbroglio come una “opportunità”, ma non è così: è invece il turpe tentativo di intrappolarci, di fatto, uno alla volta nel database del loro “fold”. I fedeli sono mantenuti nel giogo attraverso vuoti riti, facendo loro dimenticare che la vera spiritualità è uno splendore interno, un amore per la vita, una ricerca dello straordinario nell’ordinario, del sopramondano nel mondano, che avviene attraverso la fusione consapevole nell’esistenza. La genuina pratica spirituale è “personale” e per pratica intendo il peculiare approccio in cui la mente fissa l’attenzione su se stessa, rivolgendola all’autoconoscenza.
Lo schema fideistico delle religioni, sovrimposto alla spontanea rivelazione dell’umano in noi, continua ad offuscare la semplice coscienza di esistere, di appartenere ad un tutto inscindibile di cui siamo parte integrante.
In realtà le cosiddette “religioni monoteiste”, autoproclamatesi sentieri di salvazione, sono semplicemente strutture di potere economico e politico che si sono affermate nei secoli attraverso innumerevoli guerre; in tremila anni dal che esse sono sorte ci sono state cinquemila guerre. La vita religiosa serve giusto a combattere, ad ammazzare, massacrare, violentare. La storia è piena di assassini chiamati santi, profeti e grandi uomini… Tutta la storia è basata sulla lotta per la supremazia dei culti monolatrici (soprattutto giudaismo, cristianesimo ed islam).
Purtroppo in Italia non siamo ancora giunti ad un affrancamento dalla dominanza religiosa… Anzi alla tradizione biblica si è sostituita la preminenza cristiana ora minacciata da quella musulmana, così assistiamo ad una gara per l’egemonia, con lo Stato che cerca di salvare capra e cavoli favorendo allo stesso tempo “feste” halal e kosher (con sgozzamento di animali senza stordimento) ed orgie natalizie e pasquali.
Prima ancora di essere giudei, cristiani o maomettani noi siamo “coscienza” ma tale consapevolezza è talmente nascosta che le nostre intrinseche qualità vengono sommerse da una pletora di idee, costrizioni e strutturazioni precostituite da vari credo religiosi. Un recinto che impedisce la libertà espressiva in termini di spiritualità naturale dell’uomo.
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