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Suono e visione di Maria Lanciotti. Nota critica di Luigi Boccilli

Ottobre 23
19:14 2023

Nota critica di Luigi Boccilli
Suono e visione di Maria Lanciotti
Via Herakleia – Forme della poesia contemporanea

Sprazzi di luce, sprazzi di vita, sprazzi di morte. Immagini immagini immagini, sempre immagini, per lanciare urla di dolore e di contestazione all’uomo, vil “razza che uccide” ben oltre le necessità della sopravvivenza

Un libro colmo di sensazioni forti, colte attraverso ciò che ci circonda: sensazioni già ben rappresentate da quel titolo che è tutto un programma: Suono e visione.

Uno stile originale, molto originale. Brevi flashes, ove l’anima si presenta in ampie zone d’ombra alternantesi a brevi squarci di luce, quasi a rappresentare una realtà troppo spesso dura amara e ingrata, da cui si può comunque sperare di lanciarsi verso nuovi orizzonti, più rosei nonostante tutto.

Ogni parola, quasi dardo scoccato, fa riflettere a fondo, tramutando un testo di non facile comprensione ove lo si affronti con una lettura superficiale, in un qualcosa di intimo e profondo.

Da ogni pensiero, ogni concetto, ogni parola si possono trarre e eloquenti significati simbolici.

All’inizio tutto incute paura, quasi un vago terrore dell’inconscio, a cominciare dal vento che spira possente in senso contrario, quasi a simbolica rappresentazione delle inevitabili difficoltà dell’esistenza, al serpente, simbolo del male, cui si oppone l’eburnea torre che svetta imponente, quasi a guardia e a difesa dell’uomo.

Mentre il paesaggio attira lo sguardo, quasi fatale inevitabilità cosmica, lo stesso sguardo si posa poi verso le piccole cose del quotidiano, per esaminarle nella loro più intrinseca intimità.

Tutta la terra è ostile, tutta in ripido pendio, a simbolica rappresentazione delle difficoltà dell’esistenza. Si sale si sale si sale sempre di più, in affannoso arrancare, mai sentendo alleviarsi la fatica con sia pur brevi rilassanti chine.

Si ascende faticosamente verso… verso chissà? Forse lo sanno la bimba avvinghiata alla sua croce ed ancor più la vecchierella che, ormai al tramonto della vita, pare inscindibilmente unita al proprio rosario quasi ne dovesse costituire ultima spiaggia, l’ultima speranza.

Sprazzi di luce, sprazzi di vita, sprazzi di morte. Immagini immagini immagini, sempre immagini, per lanciare urla di dolore e di contestazione all’uomo, vil “razza che uccide” ben oltre le necessità della sopravvivenza, con il falco trafitto da “pallini a ventaglio” mentre il daino – buon per lui – riesce a farla franca (ma fino a quando?…)

Il quotidiano si affaccia continuamente sulla scena del mondo interiore dell’Autrice, con tenui guizzi di luce, vividi sprazzi di fuoco, le cui scintille ascendono al cielo, quasi anime in pena.

Malgrado tanto orrore di immagini e scenario, Cielo e Terra tendono a fondersi in un tutt’uno antitetico eppure paradossalmente armonico, giungendo ad invertirsi i ruoli, con il cielo stellato che si veste di verde (il colore della speranza) ed il prato che si tinge di stelle, quasi a rappresentare una catarsi liberatoria, un’ascesa verso l’Alto, l’ennesimo afflato di speranza.

Ed al cielo ascende anche l’anima del poeta, pronta a inerpicarvisi faticosamente, dapprima lungo una corda, poi non rinunciando a scalare persino la dura roccia.

L’ascesa è dura, il bello esige sforzi immani, così come la “disperata ricerca” dell’amore (evidentemente quello vero: passione e catarsi), che cresce cresce cresce a dismisura, fino a rappresentarne la crescita anche con una significativa raffigurazione grafica:

chi prega e si danna?/ amore mio/ voragine e gorgo/ amore mio/ desiderio passione/ amore mio amore mio amore/ disperata ricerca/ parvenza illusione (mio spettro)/ mia ascesa e caduta

 

Una elaborazione quella di Maria Lanciotti che, anche grazie all’ermetismo espressivo, consente al lettore di penetrarne le pieghe secondo il proprio sentire, rendendo quindi significativo – anche per lui – l’emblematico titolo: Suono e visione.

                                                                                 Luigi Boccilli

Maria Lanciotti
Suono e visione
Cierre Grafica 2006, pp. 41

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