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“Suoni per l’Iran – Sacri Suoni”: la World Youth Orchestra unisce Italia e Islam con la musica

“Suoni per l’Iran – Sacri Suoni”: la World Youth Orchestra unisce Italia e Islam con la musica
Novembre 28
15:04 2017

Roma, 3 dicembre 2017 – Basilica di Santa Maria in Aracoeli, ore 18:30

Teheran, 7 dicembre 2017 – Vahdat Hall

Due grandi eventi musicali per costruire un ponte fra l’Italia e la Repubblica Islamica Iraniana. Domenica 3 dicembre alle ore 18:30, la Basilica di Santa Maria in Aracoeli, nel cuore di Roma, ospiterà la prima parte del progetto “Suoni per l’Iran – Sacri Suoni”: per la prima volta nella storia, la musica classica iraniana a carattere religioso sarà suonata all’interno di una basilica cristiana cattolica, accanto ad alcuni capolavori del repertorio religioso barocco europeo. Uno scambio culturale che continuerà giovedì 7 novembre, con il concerto della Vahdat Hall, a Teheran.

Entrambi i concerti sono a cura della World Youth Orchestra (WYO), Fondazione che governa le attività di un’orchestra formata dai migliori studenti di accademie, conservatori e università partner, in rappresentanza di cinque continenti. Il programma musicale si aprirà con l’esecuzione del Concerto per 2 violini, archi e basso continuo in re minore di J.S. Bach e con il Gloria di Vivaldi. A seguire, spazio alle musiche sacre iraniane: Pacem per violoncello e archi, di S. Rohani; Preghiera per archi, sempre di Rohani; Fratellanza per coro e orchestra, di A. Kamdar. Pace, Preghiera e Fratellanza: parole che evocano la volontà di unire le due culture religiose. I concerti saranno diretti dal Maestro Damiano Giuranna, presidente della Fondazione World Youth Orchestra, e dal Maestro Shahrdad Rohany. Sul palco, oltre ai giovani componenti della WYO, saliranno il Coro della Teheran Symphony Orchestra con i solisti Ivana Čanović (soprano) e Candida Guida (contralto).

I due concerti sono il risultato di un progetto pluriannuale di cooperazione che la Fondazione World Youth Orchestra, grazie al sostegno di partner privati e della Fondazione Terzo Pilastro, sta realizzando fra l’Italia e l’Iran. Un percorso diviso in cinque attività, che contempla: formazione, creazione di eventi artistico-musicali comuni, ricerca etno-musicologica, scambi fra studenti. In particolare, “Suoni per l’Iran – Sacri Suoni” è un progetto che si struttura attraverso due momenti complementari: dapprima un periodo di alta formazione musicale che è stato rivolto a un coro di giovani cantanti iraniani e alla compagine orchestrale della World Youth Orchestra, per condurre entrambi i gruppi a una conoscenza reciproca e a una comunanza di intenti; in seguito, l’esecuzione di alcuni dei brani più importanti del repertorio religioso barocco europeo e del grande repertorio classico iraniano. I due concerti di Roma e Teheran sono il cuore di questa seconda fase.

“In occasione del quindicesimo anno di attività della World Youth Orchestra mi è particolarmente gradito esprimere il più vivo apprezzamento per il progetto ‘Suoni per l’Iran’ – dichiara Angelino Alfano, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – che intende realizzare uno scambio culturale tra l’Italia e la Repubblica Islamica iraniana e vuole costituire un positivo esempio per fare del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente un’area di pace, benessere e dialogo fra popoli, nel solco delle priorità della politica estera italiana.”

Dichiarazioni cui fanno eco quelle di S.E. Hassan Rouhani, Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran: “Parallelamente allo sviluppo economico serve uno sviluppo culturale. Bisogna creare lo spazio per la crescita culturale dei popoli. La cultura è lo strumento principale per dare consapevolezza ai giovani, per fargli capire la bellezza di un futuro di pace.”

“La Fondazione World Youth Orchestra vuole portare a Roma e Teheran una testimonianza di come si possano creare gesti di fratellanza tra culture diverse – afferma il Maestro Damiano Giuranna – lavorare sulle due culture religiose dal punto di vista della musica, può essere un incredibile occasione di conoscenza reciproca, di comprensione e cooperazione effettiva. Così il Gloria di Vivaldi, insieme ai brani della tradizione classica iraniana, sono la dimostrazione di come la bellezza dei suoni possa essere una lingua comune utile a ritrovare, in un tempo così difficile, quella fraternità oggi così indispensabile.”

World Youth Orchestra
La World Youth Orchestra nasce il 15 settembre 2001, a soli quattro giorni dagli eccidi di New York e Washington. Ha lavorato fin dal 2003 nel bacino sud e sud/est del Mediterraneo: in Algeria, Giordania, Iran, Israele, Palestina, Tunisia, Turchia con progetti ed iniziative che potessero tessere collaborazioni concrete nel segno della formazione musicale e della comprensione della cultura musicale sia autoctona che universale. Per ogni progetto la Fondazione invita i giovani musicisti scelti attraverso delle audizioni, offrendogli alcune attività: alta formazione musicale tenuta da importanti musicisti e docenti nazionali ed internazionali, prove musicali indispensabili per preparare il repertorio scelto, concerti e seminari. Queste caratteristiche gestionali ed organizzative, simili alle realtà orchestrali giovanili, hanno però, nella World Youth Orchestra, una specificità che contraddistingue i suoi progetti: unire all’alta formazione musicale aspetti riguardanti tematiche di estrema attualità e specialmente aspetti di carattere sociale. Per questo la World Youth Orchestra è diventata negli anni un progetto di testimonianza riconosciuta dalle più importanti istituzioni mondiali (Governo Italiano, Presidenza della Repubblica Italiana, Unione Europea, ONU) riguardo alla fratellanza universale e al peacekeeping.

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