Sul quadro di Petrozzi
Relativamente all’articolo “Sindaco, no, non vendere”, pubblicato su Controluce di marzo 2012, si ringrazia l’autore, il sig. Gianfranco Botti, critico esperto dell’arte rocchegiana e non, per le ulteriori precisazioni fornite sul fatto trattato nel pezzo “Focicchia, il quadro ritrovato” pubblicato, sempre su Controluce, nel numero di febbraio 2012 (e non in gennaio come erroneamente indicato dal Sig. Botti). “Focicchia”, è comunque il titolo dato dal pittore Petrozzi al quadro, come documentato dalla foto allegata (e non “I Fienili” come scritto dallo stesso intenditore, il Sig.Botti, anche se l’ambiente illustrato nel quadro è così denominato dai Rocchegiani). Si precisa che le notizie pubblicate non erano altro che la fedele trascrizione di quanto raccolto dal Signor Iamotti, nipote dell’artista scomparso, e non le opinioni personali di chi ha scritto il pezzo. Sono da ritenersi soggettive e personali quindi le impressioni che il Signor Botti ha espresso nella sua replica, impressioni che la libertà di pensiero e di stampa concedono, insieme all’espressione delle proprie idee, pur non giustificando le deroghe al rispetto altrui.
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