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SUCCESSO A VILLA NINA DI FRATTOCCHIE PER IL CONVEGNO SULL’OSTEOPOROSI

SUCCESSO A VILLA NINA DI FRATTOCCHIE PER IL CONVEGNO SULL’OSTEOPOROSI
Settembre 23
07:36 2019

Cos’è l’osteoporosi: come prevenirla e come curarla. E’ stato questo il tema del convegno «Osteoporosi: malattia della menopausa o secondaria ad altre cause?» tenuto il 21 settembre scorso nella Clinica Villa Nina Rsa a Frattocchie di Marino. Promosso dall’Associazione dei Nuovi Castelli Romani in collaborazione con il Gruppo Giomi SpA, realtà della sanità privata italiana proprietaria della struttura ospitante, l’evento ha avuto il Patrocinio del Comune di Marino. L’incontro, partecipato da un elevato numero di persone, ha rappresentato un momento di crescita formativa sul tema dell’osteoporosi analizzato dalla prevenzione alla diagnosi, dalla chirurgia alla riabilitazione fino alla restituzione dell’autonomia possibile. L’osteoporosi, hanno spiegato i sanitari, è una grave patologia nascosta e asintomatica che interessa maggiormente il genere femminile dopo i 50 anni con un acutizzarsi significativo in post menopausa. La massa ossea diminuisce e la microarchitettura del tessuto osseo si degrada: da qui la fragilità che favorisce un aumento del rischio di frattura soprattutto a carico di polso, vertebre e femore. Un fenomeno che rappresenta uno tra i principali impegni sociali ed economici per il nostro Sistema Sanitario visti i costi connessi a ricoveri, disabilità e perdita di autonomia che possono presentarsi soprattutto nel caso di fratture al femore. Senza considerare l’eccesso di mortalità del 20% rispetto ai soggetti non fratturati. L’osteoporosi, infatti, è considerata tra le principali cause di morte sottostimata. Ecco perché, hanno sottolineato i sanitari, è necessario un corretto percorso di prevenzione destinato a contrastare le fratture da fragilità. Studi effettuati sulla patologia, affermano come solo il 3% delle persone che hanno subito fratture per osteoporosi aveva fatto le analisi con una diagnosi. Grazie alla collaborazione multidisciplinare dei sanitari, ai presenti sono stati forniti gli strumenti per capire come un attento iter diagnostico sia necessario ai fini di un tempestivo ed efficiente intervento sulla malattia che indebolisce le ossa, per arginarne gli effetti drammatici. La certezza, quindi, è che di osteoporosi si può guarire. Da qui il suggerimento di uno stile di vita attivo e non sedentario, uno dei fattori che può tenere sotto controllo l’insorgenza della malattia. La stessa è più frequente e determinata in persone costrette all’immobilità e interessate da un peso corporeo esiguo come nel caso dell’anoressia, in pazienti che assumono cortisonici o terapie antitumorali ma anche in persone celiache e vegane. Favorita, ai fini della prevenzione e della cura, una dieta varia ed equilibrata che preveda la giusta dose di calcio, vitamina D e minerali come magnesio e zinco mentre va diminuito il consumo di sale che aumenta l’eliminazione del calcio con l’urina, il fumo e l’alcol. Tra i consigli anche quello di svolgere gli esami al momento giusto e presso centri qualificati e di affidarsi a medici preparati in materia che introducano terapie farmacologiche efficaci. In questo settore, hanno detto i sanitari, la medicina è in continua evoluzione producendo cure per l’osteoporosi senza effetti collaterali. I nuovi strumenti di analisi, poi, permettono diagnosi di altissima precisione al netto di radiazioni potenzialmente nocive. Ad illustrare il ruolo svolto dalle diverse figure professionali mediche interessate nella prevenzione e gestione della patologia osteoporotica e delle sue pericolose complicanze, sono stati: Patrizio Tatti (Endocrinologo, Diabetologo, Docente Università Americana di Beirut), Daniele Diacinti (Professore Ricercatore Radiologia Università La Sapienza Roma), Stefano Ruzzini (Specialista Ortopedia, Traumatologia e Fisiatria, già dirigente medico Asl RM 6), Pierfrancesco Cini (Fisioterapista Osteopata, Docente Osteopatia E.O.P. Scuola Alain Bernard), Tiziana Bavaro (Scienze Motorie). Ad introdurre e chiudere i lavori Claudio Letizia (Professore di Medicina Interna Università La Sapienza Roma). Ha moderato l’incontro Enzo Labasi. Hanno portato i loro saluti l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Marino, Barbara Cerro, ii sindaci di Nemi e di Castel Gandolfo Alberto Bertucci e Milvia Monachesi. Presenti i presidenti dei Centri Anziani di Rocca di Papa, Castel Gandolfo e Albano. Ramberta Roscini (Direttrice Clinica Villa Nina RSA), portando il saluto del prof. Fabio Miraglia (amministratore unico Giomi RSA Lazio SpA), ha ringraziato l’Associazione dei Nuovi Castelli Romani per la qualità dell’incontro promosso, dichiarandosi a disposizione per altre sue iniziative. I ringraziamenti ai medici e alla direttrice di Villa Nina per la disponibilità e a tutti i presenti, sono stati curati da Ettore Pompili (Presidente Onorario NCR) che ha affermato come nel percorso di vita della NCR tante siano state le iniziative in favore della salute. In ossequio al principio fondante dell’associazione, sempre presente con momenti di formazione e informazione al fianco delle persone e delle famiglie.  

 

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