STORIE DI BIOGAS
RIASSUMO QUI IL MIO INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE DI OGGI.
La storia della biogas di via della Spadellata, quella che ha ottenuto tutte le autorizzazioni ed è in procinto di entrare a regime di funzionamento è una storia terribile.
Terribile e terrificante.
A partire dal Comune. Che nella persona di un allora assessore all’ambiente (che proprio in questi ultimi giorni è alla ribalta dei giornali perché parla di voler ritornare sulla scena politica di questa città) andò in conferenza dei servizi non solo SENZA INDICARE LA PRESENZA DI UNA SCUOLA, non solo dando parere favorevole a questo impianto, ma addirittura producendo documentazione utile per i proponenti.
Quindi NON ha agito per il bene della città.
Terribile per la Regione Lazio nel pieno della follia autorizzativa di impianti totalmente a caso, senza una progettazione, un disegno, una razionalizzazione di tonnellaggi, di produzioni e di necessità… praticamente il paradiso per imprenditori di rifiuti!
Scelleratezza politica che paghiamo anche adesso.
Il Sindaco ha parlato delle 400 tonnellate di Roma capitale conferite ad Aprilia come uno scandalo di cui bisognerebbe parlare.
Ma mi chiedo…
È uno scandalo che le 400 tonnellate vengano da Roma…o che ad Aprilia si sia autorizzato un impianto che ha la capacità di ricevere rifiuti da decine di città (una sessantina per la precisione, sì avete capito bene…alla Rida conferiscono più di 60 città.) compresi quelli di Roma?
I rifiuti di Roma sono più rifiuti delle altre città COMPRESA ANZIO che ha conferito per anni ad Aprilia? Come a Latina? Come a Pontinia o addirittura in Puglia?
Oppure si pensa che tolti i rifiuti di Roma la Rida non li vada a prendere altrove?
Quindi posto che i rifiuti sono questione regionale e che gli impianti servono ma non a 200 mt da una scuola e da poco più dal quartiere più popoloso di una città o a ridosso di aziende agricole con produzione di pregio…veniamo all’impianto in questione.
Bene la richiesta del riesame dell’AIA da parte del Sindaco.
Ma non si pensi che RIESAME significhi REVOCA.
La legge parla chiaro. Si tratta di modifiche. Non di ritiro dei permessi. Illudere i cittadini del contrario è ingiustificato. Oltre che scorretto.
Questo impianto si poteva fermare? Sì. Ai tempi dell’ordinanza dell’ex sindaco Bruschini. Ma volontà politiche precise hanno agito perché non lo si facesse. Mentre i comitati cittadini nel momento più delicato si sono scissi in azioni più di disturbo e di fastidio…che altro.
E veniamo ai giorni nostri.
Ora ciò che dobbiamo fare è un controllo serrato sulle attività dell’azienda. Da parte dell’ente e dei cittadini.
Ma una grave mancanza l’ha commessa anche l’amministrazione attuale: non sono mai state inviate le note di aggiornamento a Città Metropolitana sulla cartografia che indica le aree idonee e non idonee agli impianti. Per la valutazione sulla Green Future infatti non è stata presa in considerazione la cartografia vecchia in cui ancora non risulta la scuola.
Questo vuol dire che siamo ancora esposti a richieste di altri impianti vicino le scuole e i centri abitati.
Ed è prioritario aggiornare i dati.
Cosi come è prioritario ogni qual volta ci si interfacci con la Regione far notare che nonostante facciamo parte dell’ambito della provincia di Roma ( che ha carenza di impianti) per il conferimento di prossimità facciamo riferimento all’ambito di Latina che invece gli impianti li ha.
La Regione Lazio come ormai siamo abituati a vedere in ogni ambito…un esempio su tutti la sanità, mira scientemente e chirurgicamente al caos.
Ed è per questo che gli enti locali hanno l’obbligo di essere precisi e puntuali.
Perché è nel caos che si agisce comodamente negli interessi ora di privati…ora di una parte politica che fa già campagna elettorale su Roma…ma mai, mai negli interessi dei cittadini.
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