“Storia di Ettore L.”: Luigi Pisani legge Rocco Della Corte. L’arte di unire recitazione e letteratura
“Storia di Ettore L.”: Luigi Pisani legge Rocco Della Corte. L’arte di unire recitazione e letteratura.
Recitazione e letteratura insieme, come nei migliori romanzi che uniscono il popolo per raggiungere grandi obiettivi. È quello che si sta costruendo intorno al libro “Storia di Ettore L.” (edito da Scatole Parlanti) di Rocco Della Corte, una raccolta di racconti uscita in tempi di pandemia che narra l’inquietudine esistenziale, la vena umoristica della vita, gli amori sospesi e le ardue battaglie con i sentimenti interiori. Tra questi racconti c’è “Il permaloso”, un diario all’incontrario di un paziente psichiatrico novello don Chisciotte alle prese con un mondo respingente. “Giocare sul dualismo fra sanità e malattia può essere banale, ma affrontare con il cinismo crudo della consapevolezza rabbiosa può servire a sfogarsi”, ha detto l’autore, al suo terzo libro (dopo i saggi letterari su Bassani e Campanile) e all’esordio narrativo. “Essere permalosi oggi è quasi un dovere in una società scattante e complottistica, non si può non difendersi soprattutto se si è nel giusto e non si aggredisce ma si subisce”, ha aggiunto nel presentare il quarto degli undici racconti legati da un filo sottile che si svela alla fine. La recitazione, in tal senso, è andata in soccorso alla letteratura: Luigi Pisani si è fatto voce di queste righe, dando la propria interpretazione al passo, condendola con la forza espressiva degli occhi, del volto, della mimica. E il video, pubblicato sui social, ha totalizzato oltre mille visualizzazioni in pochi giorni. L’attore campano, diretto da Massimo Ranieri in tre commedie di Eduardo al fianco di Mariangela Melato e Monica Guerritore, ha trovato terreno fertile per dare spazio alla sua bravura. Lo ricordiamo a teatro e in tv, dove ha affascinato il grande pubblico con Gomorra 2 e Gomorra 3 (da co-protagonista), oltre a “Squadra antimafia 7” e “Il clan dei camorristi”. Il debutto al cinema, invece, risale al 2010 con Luigi Lo Cascio, Toni Servillo e Mario Martone in “Noi credevamo”. Del testo di Della Corte fatto proprio da Pisani viene messo in luce, nella mini-piece, il lessico aspro: il livore di una generazione ritenuta più incapace dei propri demeriti si staglia contro i criticanti assenti, fra rassegnata consapevolezza e frustrante voglia di riscatto. Il racconto è il trait-d’union di un attore classe ’81 e uno scrittore classe ’92, entrambi di sangue salernitano, alle prese con un esperimento sempre vincente tanto più in tempi di zone rosse: quello di coniugare, tramite la collaborazione e la stima, le proprie arti e rendere fruibile all’universo telematico un piccolo testo magari senza pretese ma con tante buone intenzioni. Video: https://www.facebook.com/watch/?v=721597491833382
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento