Storia della nostra gente
Titolo: Storia della mia gente
Autore: Edoardo Nesi
ISBN: *
Editore: Bompiani
Prezzo: €. 14,00
Copertina:
Descrizione: Il romanzo vincitore del Premio Strega 2011 annoda idealmente un filo rosso con il vincitore 2010 Canale Mussolini di Antonio Pennacchi. Pennacchi recupera una storia di lavoro e fede un po’ più sedimentata, Nesi ne racconta una più recente, creata dall’evoluzione dei mercati globali a tutto discapito, almeno fin’ora, di molte attività italiane fra cui le tessiture di Prato. L’autore, da subito, il male non lo individua nei cinesi che, seppure pacificamente, hanno invaso Prato e dintorni prendendosi il lavoro, ma in un male più profondo e pervasivo del quale cerca radici a tratti anche storiche; un male che potrebbe definirsi la vera decadenza della civiltà europea che in modo masochistico passa la mano alla storia e sancisce con piccoli e grandi gesti la propria resa davanti all’incedere di nuove potenze. Nesi si interroga in maniera molto originale sul dissolvimento profondo della nostra cultura, sulla fine dell’orgoglio del lavoro ben fatto cercando anche in se stesso (nelle scelte che non ha fatto, nel tempo forse sprecato) le radici della disfatta. Da capitoli nei quali il ricordo scatena dolcezza passa palesemente al registro della rabbia e della denuncia: la politica non è stata capace di proteggere il lavoro di imprenditori e famiglie collegate; la finanza ha strombazzato la necessità dei mercati globali raccontando (in buona fede?) che la qualità e l’originalità italiana ce l’avrebbero fatta. Nesi racconta la propria e l’altrui impotenza davanti a veri e propri ‘altri’ universi nei quali ancora volere è potere, nazioni che camminano decine di anni avanti l’Italia. Si legge d’un fiato, di gente ce n’è tanta, la storia, per capirla, occorre cercarsela.
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