Steed Gamero, fotografo e testimone di un Europa travagliata da xenofobia e omofobia
L’Unione europea prepara un grande happening dedicato agli artisti che più hanno contribuito alla cultura dei diritti umani, alla lotta contro il razzismo e l’omofobia, alle istanze per la parità sociale in Europa. Uno degli artisti che hanno ricevuto l’invito a partecipare per l’Italia è Steed Gamero, giovane peruviano che vive ormai da 12 anni nel nostro Paese e come pochi altri ha lavorato per limitare gli effetti devastanti della deriva xenofoba/omofoba che ormai da diversi anni ha causato un’involuzione della civiltà italiana. Le foto di Steed sono apparse sui principali quotidiani e sulle più prestigiose riviste italiane e internazionali; i suoi dossier fotografici sono stati alla base di importanti decisioni del Parlamento europeo, della Commissione europea, del Consiglio d’Europa e delle Nazioni Unite, decisioni che hanno prodotto Risoluzioni e documenti fondamentali per la civiltà dei diritti umani di oggi. Da Viktoria Mohacsi a Katalyn Barsony, da Ian Hancock a Rana Halprin, intellettuali, politici e specialisti di Storia e cultura Rom plaudono al lavoro artistico e divulgativo di Steed Gamero, che è anche un difensore dei diritti umani e fa parte del Gruppo EveryOne. Secondo la direzione del Museo dell’Olocausto e delle persecuzioni di Hilo (Usa), l’opera fotografica di Steed Gamero dedicata a Rom e Sinti costituisce “il documento visuale più importante per attestare la persecuzione del popolo Rom in Italia e nell’Unione europea avvenuta negli ultimi anni”. Musei come Yad Vashem, il Museo della Deportazione di Parigi, la Lgbt Historical Society di San Francisco espongono e patrocinano il lavoro di Steed Gamero dedicato all’Olocausto, al Samudaripen e alla persecuzione dei Triangoli Rosa.
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