Statistiche sulla vivisezione in Europa
Sono state da pochi giorni pubblicate le nuove statistiche sull’uso di animali per la sperimentazione in Europa che danno indicazioni abbastanza precise su come sta evolvendo la situazione: la risposta breve è che, purtroppo, stiamo peggiorando, sia a livello europeo che italiano. E non certo perché, come è stato riportato in questi giorni “il numero di animali usati per i test cosmetici è raddoppiato”. Il problema non è questo, perché comunque gli animali usati per i test cosmetici sono lo 0,05% del totale. I veri problemi stanno nell’aumento del numero totale di animali usati. I due campi in cui si ha il maggior uso di animali rimangono quelli della “ricerca di base” e della “ricerca e sviluppo” di farmaci, entrambi campi in cui non vi è obbligo di legge che costringa a usare animali, e quindi si tratta di una libera scelta (purtroppo TROPPO libera) del ricercatore. Il 44% degli animali usati in Italia si utilizzano nella ricerca di base (33% in UE) e il 27,5% nella ricerca e sviluppo di farmaci (31% in UE). Ma, mentre per la “ricerca e sviluppo” di farmaci il numero di animali usati rimane negli anni più o meno invariato (-15% dal 2000 al 2003, +8% dal 2003 al 2005), è devastante l’aumento del numero di animali usati nella ricerca di base: già dal 2000 al 2003 c’è stato un aumento di ben il 40% in questo settore, e questo trend tragico non si sta affatto invertendo, l’aumento spaventoso rimane e, anzi, aumenta di un altro 3%! Per quanto riguarda gli studi sul cancro, per esempio, dal 2000 al 2005 c’è stato quasi un raddoppio del numero di animali usati. Si è passati da circa 70.000 a circa 124.000! Questi studi servono solo a curare il cancro – artificiale – dei topi e dei ratti, non sono certo utili ai malati umani. Aumentato molto anche l’uso di animali nelle ricerche sulle malattie cardiovascolari umane: +30% dal 2000 al 2003 e +30% dal 2003 al 2005! Sapendo che si tratta di malattie che potrebbero essere quasi del tutto eliminate con la sola prevenzione, soprattutto incentrata su una corretta alimentazione – a base vegetale -, questo sterminio di animali, di tempo, risorse e soldi si rivela ancora più ingiustificato. Mentre da un lato è incoraggiante che i test obbligatori per legge stiano iniziando a usare altre strade per essere effettuati, ed evolvano verso un minor uso di animali (sperando di arrivare presto a un uso nullo!), è davvero deprimente che a livello di ricerca di base e applicata permanga la mentalità che gli studi su animali sono “utili”. Quando riusciremo ad eliminare questo “dogma”? NoVivisezione.org afferma: “Ciascuno di noi deve essere cosciente del fatto che le donazioni per la ricerca medica vanno quasi sempre a finire – almeno in parte – a finanziare la vivisezione, e informarsi su quali associazioni scegliere per evitare questo spreco, di vite, di risorse, di soldi. È possibile informarsi attraverso la campagna ‘Per una ricerca di base senza animali’, ben visibile dalla home page di www.NoVivisezione.org”.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento