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“Stati generali del Turismo ai Castelli Romani. Verso le sfide del futuro.”

“Stati generali del Turismo ai Castelli Romani. Verso le sfide del futuro.”
Gennaio 30
17:52 2024

L’Archeoclub sede di Monte Compatri ha partecipato agli “Stati generali del Turismo ai Castelli Romani. Verso le sfide del futuro” svoltosi presso Palazzo Chigi di Ariccia. Organizzato dalla DMO Castelli Romani (Destination Management Organization: associazione pubblico/privata per la promozione turistica dei Castelli Romani composta dal consorzio SCR e operatori privati della filiera turistica), sono state elaborate proposte in tre tavoli di lavoro pubblico/privato nella mattinata; mentre nel pomeriggio si è tenuta la conferenza. La mattinata ha visto il WORLD CAFE’ dove il fine è di tracciare linee guida per il turismo dei Castelli Romani: “COSA, COME, CHI” le domande per stimolare e far fluire le idee. Le parole chiave sono state: servizi (es. collegamento), promozione (es. informazione), efficienza/efficacia (servizio curato sia all’estero che in loco), visione complessiva (no realtà frammentata dei Castelli Romani), storia (es. Latium Vetus), territorio (Comuni castellani), tradizioni (es. tipicità culinarie), integrazione (es. con Roma), eccellenze, sensibilizzazione, rete impresa, brand (Castelli Romani, sistema sostenibile e biodistretto), rapporto turista/territorio (offerta qualitativa e non quantitativa), flussi turistici (strutture, promozione, informazione, formazione, ricezione), sostenibilità (percorsi naturali, incontro con residenti, archeologia, accoglienza disponibile, Parco Regionale Castelli Romani, etc.), economia (sinergia pubblico/privato, residente/turista, prodotti/servizi), dialogo tra Comuni (valorizzare le singole peculiarità ma anche ciò che hanno in comune i Comuni castellani), strategia (federazione Comuni tramite tavolo permanente di operatori, Sindaci, DMO, associazioni), progetti, azioni (soggetti attuatori), gestione dati (promozione). Tra le proposte la realizzazione di una startup innovativa e una struttura organizzativa permanente. L’Archeoclub ha posto una domanda: “L’archeologia come evento nel pacchetto offerta e i flussi turistici sviluppati in base alla conoscenza dei luoghi da parte del turista, dove la storia definisce anche l’evento?” La risposta è stata: “Interessare il pubblico specifico, il turista si comporta come si consente.”

 Emerso che la parola chiave è fare sistema. Ringraziato il Comune di Ariccia, il Conservatore di Palazzo Chigi, la Regione Lazio e tutti coloro che sono intervenuti, è stato affermato che occorre la visione: costruire linee guida per una progettazione unitaria del turismo. La DMO (organizzazione e gestione della destinazione turistica) ha come ruolo di attivare e costruire prodotti turistici, dove 1/3 dei turisti è attratto dal patrimonio culturale (storia del Paese) anche se il 90% degli incassi sono stati persi dai Musei durante il Covid. Emersi alcuni dati come il fatto che l’arte contemporanea è più appassionante dell’archeologia (patrimonio e storia), il turismo musicale ad esempio è un turismo internazionale e il fatto che il turista è attento al palinsesto che il territorio offre: si va in un posto o in un altro in base alla programmazione (concerti, mostre, etc.) che il territorio offre ma il patrimonio in sé non basta e allora bisogna contaminarlo con la contemporaneità. Ogni fascia d’età ha interessi diversificati e l’eccezionalità fa la differenza. Quindi riavvicinamento tra contemporaneità ed evento storico. Oggi vince chi tematizza e pertanto occorre capire su cosa ribadire un’identità. I Comuni si fanno concorrenza sugli eventi ma non costruiscono una narrazione, un calendario condiviso.

 Da dati raccolti tramite chiavi di ricerca (es. dormire ad Ariccia) è emerso che cittadini di nazionalità di Stati UE preferiscono alcuni Comuni castellani rispetto ad altri e che quattro Comuni fanno 87% dell’interesse dei Castelli Romani. Diversificare le offerte e collaborare.

Il patrimonio non basta più quindi bisogna riavvicinare al territorio le realtà come es. il Parco Regionale dei Castelli Romani, la Via Francigena del sud del Lazio che fa incontrare la cultura dei luoghi tramite un percorso di 230 km che attraversa 19 Comuni, etc. Altre realtà il Parco Archeologico del Tuscolo, le Ville Tuscolane e l’Appia Antica, i laghi, le realtà storico-archeologiche tipiche di ogni singolo Comune castellano…

Il concetto di turismo nasce in epoca romana, ripreso nel rinascimento, con la costruzione delle Ville Tuscolane, e poi il Grand Tour.

Puntare sulla cultura e turismo, garantire la fruibilità di ciò che si ha dove le infrastrutture sono importanti ma se non si hanno bisogna puntare su altro: l’Italia è una potenza culturale, investire sul patrimonio.

Le comunità all’interno del territorio: il turismo deve partire dai Paesi che sono persone, storie, esperienze (Dichiarato il canto lirico italiano Patrimonio UNESCO) dove il lavoro genera comunque il prodotto del territorio (es. pane) e quindi investire i fondi sui beni artistici (es. restauro di torri medievali), enoturismo, etc.

Si ha la necessità di ragionare per sviluppare il turismo dei Castelli Romani anche perché Roma accentra l’offerta turistica e non si riesce a mettere in piedi un sistema di trasporti efficienti ed efficaci per i turisti. Oltre a ciò, urge anche la necessità di una forte formazione per accogliere il turista. Poi il rapporto dei fondi per il risultato.

Altro tema toccato è stato il trekking archeologico-naturalistico, la collaborazione delle associazioni archeologiche in ambito dei beni culturali (es. Bosco Chigi, Via Appia, Locanda Martorelli, etc.), il cicloturismo (biciclette che hanno 100 km di autonomia), l’esperienziale (turismo innovativo per portare delle esperienze), gli ecomusei “patrimonio culturale” in evoluzione, il ghost tourism, il turismo dei cammini (ai Castelli ci sono due tappe della Via Francigena del Sud), i cammini naturali, fruibili (supportati da un apparato informativo), dove la vicinanza con Roma è anche una possibile risorsa, come la concertazione pubblico/privato e tra Comuni. La Regione Lazio ha finanziato la DMO e la Regione deve porre le basi per far crescere il territorio come sistema. Inoltre, la legge regionale n.3/2007 disciplina l’organizzazione turistica e il turismo del Lazio ha tre assi: ambiti turistici di destinazione dentro i DMO, i Comuni (l.n.2/2017), i SIAT ossia i servizi d’informazione e accoglienza turistica e sono questi tre assi che individuano uno spazio. Il brand? Castelli Romani (visitare i singoli Comuni castellani e usufruire dei rispettivi servizi). In riferimento alla capacità ricettiva (composta dal numero di strutture e camere per diverse categorie ricettive) dei Castelli Romani (Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri), dati regionali hanno evidenziato: movimento turistico per l’anno 2022, in riferimento agli arrivi alberghieri, è stato pari a 68.118; mentre extralberghieri pari a 21.382 (non compresi i Comuni di Colonna, Monte Compatri, Rocca Priora, Lanuvio, Genzano di Roma, Lariano). Sostenuto che per la Regione Lazio il turismo è fondamentale e che il turismo è cerniera tra territorio ed economia. In fine, ribadito il fare sistema, redigere la Carta dei Valori dei Castelli Romani, puntare sulle infrastrutture, individuare le priorità e una voce sola e autorevole dai Castelli Romani (diciassette Comuni distesi sul Vulcano Laziale che prendono la denominazione Castelli Romani dall’attività d’incastellamento sorto nel medioevo per opera di determinate famiglie).

E’ stata una giornata di confronto tra amministratori e operatori del settore che ha visto la presenza della Destination manager della DMO Castelli Romani, Università Bocconi di Milano, Valica S.p.a.-“DMO Residenze Tuscolane-Living Art and Beauty”, Direttore Generale DMO Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Sistema Castelli Romani, Assessore alla Cultura della Regione Lazio, sindaci dei Castelli Romani, Deputato della Repubblica e sindaco di Lanuvio, imprenditori turistici, Direttore Regionale della Regione Lazio, Vice Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Lazio, Presidente della DMO Castelli Romani, Conservatore del Palazzo Chigi e direttore del Museo del Barocco.

No utopie ma piedi per terra ma con ambizione.

 

 

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