STANLEY KUBRICK E ME
Settembre 18
19:28
2022
Serata densa di racconti e retroscena ieri all’osteria dell’Olmo, protagonista della serata Emilio d’Alessandro, autista e poi assistente personale e insostituibile del grande genio della cinematografia mondiale del Novecento, Stanley Kubrick. Emilio, classe 1941, nel suo anglo italiano e Janette, sua moglie, hanno raccontato dei loro trenta anni trascorsi a fianco del regista e della sua famiglia. Dal primo incontro, quando Stanley volle conoscere Emilio che con la sua schiettezza ce l’ha fatto conoscere nella sua quotidianità, sfatando alcuni lati caratteriali rudi del Maestro.
Un incontro che affonda le sue radici al 1971, ai tempi delle riprese di Arancia Meccanica, quando Emilio unico autista disponibile, a causa di un duro e prolungato sciopero degli autisti di Londra, si ritrovò a trasportare un elemento di scena molto prezioso e fragile, fondamentale per le riprese del film, un fallo di porcellana bianca.
Poi l’incontro con Stanley vestito casual con scarpe da ginnastica slacciate, pantaloni e maglietta di cotone, che lo accoglie nella sala d’aspetto di casa tra i suoi tre golden retriever e i gatti, ma soprattutto con un ritaglio di giornale in tasca in cui si narrava delle imprese automobilistiche di Emilio, pilota di Formula Ford ai tempi di Emerson Fittipaldi.
In un crescendo di aneddoti la franchezza di Emilio d’Alessandro ci ha trasmesso e fatto immaginare e conoscere da vicino la bravura, ma anche le debolezze umane di Jack Nicholson. Ci ha narrato di quando osò bloccare e “cacciare” Nicole Kidman dallo studio di Kubrick. E ancora delle telefonate con Fellini e di quando lui stesso ha giocato il ruolo dell’edicolante in Eyes wide shut.
Poi l’epilogo. Con gli occhi lucidi e le parole strozzate in gola, Emilio ha ricordato la morte di Stanley. Una perdita per Emilio dolorosa al pari dei suoi genitori e forse più, del suo rimettere a posto l’archivio dei documenti che Stanley aveva lasciato inscatolati a suo nome: i progetti di film mai realizzati come Napoleone e un film sulla II Guerra mondiale per cui Emilio cassintegrato aveva fatto lunghe ricerche sulla linea Gustav..
In sintesi, una serata intensa costellata di sorrisi e occhi lucidi. Una serata speciale grazie all’amico fraterno di Emilio Paolo Morrone e agli amici che lo hanno accompagnato. Sorpresa speciale poi quando Francesco Collacchi della Libreria Cavour Frascati Ubik ha esposto la nuova edizione del libro di Emilio, con una copertina dalla nuova grafica.
La serata si è conclusa con un bicchiere del vino di Remigio Sognatesori che accoglie sempre con entusiasmo gli incontri culturali!
La presenza di Corrado Spagnoli, presidente del Consiglio Comunale ci incoraggia sempre nel percorso intrapreso. Tantissimi i giovani incuriositi dai racconti di Emilio, uomo d’altri tempi di una immediata e semplice cordialità e schiettezza. e della sobria ed elegante dolcezza di sua moglie Janette.
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