stagione Sguardi
Si apre giovedì 7 novembre, nel comune di Pianezza, in provincia di Torino, la quarta edizione della stagione Sguardi, con la direzione artistica di Silvia Mercuriati, dedicata a Storie non ordinarie. La stagione, organizzata con il sostegno di Regione Piemonte e Comune di Pianezza, con il patrocinio di Città Metropolitana, in collaborazione con Fondazione Piemonte dal vivo, Villa Lascaris, Barrocco e Multisala Lumière, è un “Progetto selezionato dal bando Corto Circuito 2022 – Piemonte dal Vivo”.
In programma dieci spettacoli di teatro, danza, nuove tecnologie, performances, distribuiti in 4 luoghi diversi, che utilizzano i linguaggi del contemporaneo, legati fra loro dal fil rouge delle storie non ordinarie. Ogni vita è diversa e unica ed è qui che sta la bellezza, nella non ordinarietà della quotidianità. Storie di donne e di uomini che, attraverso il loro racconto, permettono di comprendere un pezzo di mondo che in qualche modo viaggia accanto al nostro. “Si alterneranno sul palco artisti di fama nazionale e internazionale che focalizzano la propria ricerca sulla drammaturgia, sul lavoro dell’attore, sul corpo e sulla relazione con il pubblico, ma anche progetti internazionali e nazionali che abbiamo deciso di sposare, perché programmare una stagione teatrale vuol dire anche scegliere idee e pensieri da condividere. Lavoriamo sul territorio di Pianezza dal 2011, in questi anni abbiamo ascoltato le associazioni, i cittadini, abbiamo costruito progetti insieme e la stagione teatrale è solo la punta dell’iceberg di questa condivisione culturale e artistica che abbiamo costruito” afferma Silvia Mercuriati, direttrice artistica della stagione, che prosegue: “Ogni singolo spettacolo scelto e inserito nella programmazione è uno sguardo sul mondo. Un focus che permetterà al pubblico un piccolo viaggio, una scoperta, un nuovo punto di vista per continuare a vivere il teatro come una piazza, dove incontrarsi, ascoltare storie e confrontarsi.”
«Siamo entusiasti di rinnovare la nostra collaborazione con l’associazione Progetto Zoran per la stagione 24-25 di Sguardi nell’ambito del progetto Corto Circuito. Piemonte dal Vivo svolge un ruolo strategico nel dialogo con i territori, progettando e costruendo insieme alle compagnie l’offerta culturale per valorizzare le peculiarità di ciascun centro. La qualità delle produzioni e la partecipazione di artisti di rilievo nazionale, in programma nella prossima stagione, sottolineano il nostro impegno nel promuovere il teatro come spazio privilegiato per l’espressione artistica e l’inclusione culturale» dichiara Matteo Negrin, direttore di Piemonte dal Vivo. Tantissime le collaborazioni attivate per ogni singolo spettacolo con realtà del territorio (Istituto Dalmasso, Firmato Donna), e non (Lavanderia a Vapore, Tecnologia Filosofica).
Aprirà la stagione, giovedì 7 novembre, alle ore 21 il debutto nazionale di MURI spettacolo corale di teatro civile (Multisala Lumière – Pianezza), a cura di Progetto Zoran, scritto da Giovanni Ferrarelli e Silvia Mercuriati che dirige attori e allievi attori, cittadini e studenti dell’Istituto Superiore Dalmasso di Pianezza. Nel mondo si contano più di 70 muri che dividono popolazioni, nel 1989 erano meno di 20. Barriere di fossati, doppio filo spinato, torrette presidiate da soldati e guardie di frontiera . Muri per escludere, separare, contenere. Attualmente sono attivi 56 conflitti nel mondo, il numero più alto mai registrato dalla fine della seconda guerra mondiale e 40 mila chilometri di recinzioni, quanto basta per coprire l’intera circonferenza della Terra. Uno spettacolo costruito con cittadine e cittadini insieme ad attrici e attori che parte dal trentacinquesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, un fatto storico, impresso nella memoria dell’Europa, fino ad arrivare al presente.
Mercoledì 20 novembre 2024 ore 21,00 VOLO – Il primo passo è staccarsi, scritto, diretto e interpretato da Francesca Brizzolara. Per uscire da una situazione di costrizione, oltrepassare la linea di pericolo di un confine blindato e opprimente, svincolarsi dal rapporto vittima-carnefice, il primo passo è staccarsi, abbandonare relazioni invivibili e pericolose per ricominciare a volare. In molti casi la donna non riesce a fare questo primo importantissimo passo e, se va bene, trascorre tutta la vita isolata, in un guscio di menzogna, attivando strategie di sopravvivenza per proteggersi da una violenza latente che potrebbe sfogarsi in qualsiasi momento. Se va male… ne son piene le cronache. Lo spettacolo intravvede la possibilità di andare via prima che il peggio possa accadere, dal punto di vista di una donna che ce la fa, scappa dalla propria prigione e con pazienza si ricostruisce una vita. Con il sostegno di Regione Piemonte / TAP / La grande invasione / La casa delle donne di Ivrea, in collaborazione con Progetto Violetta-la forza delle donne / Comune di Burolo / Comune di Chiaverano / Spazio Baobab, lo spettacolo ha vinto il Premio SRLSY_yours e andrà in scena al BARROCCO, la Chiesa di San Rocco, dismessa a usi profani dal 1982, per la quale nel 2002 venne avviato un grande progetto di ristrutturazione con fondi europei che la riqualifica come centro di cultura e spettacolo, gestito dall’associazione Il Coro Onlus.
Giovedì 16 gennaio alle ore 21,00 Claudio Morici porta in scena al Barrocco LA MALATTIA DELL’OSTRICA. Dopo aver studiato decine di biografie per un programma tv sui libri, Claudio ha avuto una sorta di illuminazione: gli scrittori sono tutti matti. Hanno subito guerre mondiali, miseria, traumi infantili, hanno avuto genitori terribili, come minimo un paio di grandi amori non corrisposti. Ne trova conferma anche nella letteratura scientifica: percentuali di suicidio altissime, ricoveri superiori alla media, disturbo bipolare quasi sicuro, alcolismo diffusissimo. Il problema è che Claudio, scrittore anche lui, ha un figlio di 4 anni che manifesta già velleità autoriali. Che fare? Come comportarsi? Il padre non ha dubbi: vietare l’utilizzo della penna! Censurare la poesia! Ma, soprattutto, lottare in incognito contro un sistema educativo che obbliga milioni di bambini e adolescenti a leggere la filosofia, il flusso di coscienza di persone che erano gravemente disturbate. Ed è proprio sulle vite di questi scrittori che Claudio, durante tutto lo spettacolo, interviene con rapide e significative schede biografiche. Si parla di Cesare Pavese e Emilio Salgari, Dino Campana, Carlo Emilio Gadda. In quanti sanno che Giovanni Pascoli è morto di cirrosi epatica? Perché ci concentriamo sulla bellezza della perla e nascondiamo ai nostri figli e (e spesso a noi stessi) la malattia dell’ostrica che l’ha prodotta? Ma sopratutto, perché nonostante tutto questo, quando stiamo male ancora andiamo in libreria? Attraverso incursioni nella vita dei grandi della letteratura, Claudio troverà un modo per accompagnare suo figlio nella tempestosa età preadolescenziale. Ma soprattutto compie un viaggio a ritroso nella propria “età a rischio”, ripercorrendo un disagio personale che, come accade a milioni di persone, è stato curato proprio grazie alla bellezza dei libri, grazie al lavoro di geni che hanno prodotto perle della letteratura. Perché gli scrittori ci salvano la vita.
Ha vinto il Bando In-Box Generation 2024 e il Premio della Giuria Critica a Direction Under 30 2023 Afànisi della compagnia Ctrl+Alt+Canc, in programmazione giovedì 30 gennaio alle ore 21, 00 al Barrocco. Si può fare uno spettacolo in cui non c’è niente da vedere? Si può chiedere a te che leggi cosa vuoi vedere? Qual è la prima cosa che ti viene in mente? Ecco, quella. Questo spettacolo parla di quella. Afànisi è una performance che rovescia i rapporti tra spettatore e spettacolo, tra realtà e sguardo che la osserva. Lo spettatore non è più fruitore passivo ma creatore attivo dell’opera che ha di fronte. Ciascuno risponderà dentro di sé a una sequenza di domande, con cui andrà materialmente a disegnare – con l’aiuto dei performer – il proprio spettacolo nello spazio vuoto. Le sue scelte improvvise, apparentemente immotivate, si riveleranno presto personali, lo riguarderanno in modo inatteso. Ciascuno vedrà uno spettacolo diverso da chi gli siede accanto. Ecco il rovesciamento: teatro non è più la cosa che si guarda, ma ciò da cui si è guardati.
Giovedì 13 febbraio alle ore 21,00 TEATRO DA MANGIARE? del Teatro delle Ariette, con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini nello splendido Salone del Santuario di San Pancrazio a Pianezza. Teatro da mangiare? ha debuttato a Volterrateatro il 18 luglio 2000 e in questi anni si è comportato come un vero e proprio organismo vivente crescendo, maturando e arricchendosi dell’esperienza di oltre 1300 repliche in giro per l’Italia e l’Europa. Da allora tante cose sono cambiate nella vita della compagnia, ma la forza contagiosa di questo “autoritratto”, di questa pubblica confessione autobiografica, continua a sorprenderci. Attorno al grande tavolo dove si ritrovano attori e spettatori a condividere il tempo di un pranzo o di una cena si compie un rito così profondamente umano da catapultarci nel cuore del presente, nell’attimo assoluto del “qui e ora”, senza mediazione, nell’evidente e disarmante verità delle nostre vite.
SEGNALE D’ALLARME – LA MIA BATTAGLIA VR, scritto da Elio Germano e Chiara Lagani, andrà in scena al Multisala Lumière giovedì 13 marzo ore 21,00. La mia battaglia è il segnale d’allarme che Germano lancia contro l’informazione fatta solo di opinioni, la tecnologia che rischia di essere veicolo di pura distrazione di massa e una cultura mainstream che finisce per fagocitare sistematicamente la nicchia, sottraendole anche le opportunità concesse dalla tecnologia. Lo spettacolo è un monologo che porta a riflettere e a porsi domande su vari temi: il consenso, il libero pensiero, l’affabulazione, la dittatura, una feroce e allucinata narrazione in cui un attore, o forse un comico, ipnotizzatore non dichiarato, manipola gli spettatori in un crescendo di autocompiacimento, fino a giungere, al termine del suo show, a una drammatica imprevedibile svolta. Portatore di un muto volere collettivo diffuso nell’aria, l’artista da figura autorevole si farà a poco a poco sempre più autoritario, evocando lo spettro di un estremismo di ritorno travestito da semplice buon senso. Lo spettacolo è in realtà virtuale e prevede utilizzo di visore.
In occasione della GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO, giovedì 27 marzo alle ore 21,00, al Multisala Lumière, sarà proiettato ELEGÌA – Il Film, di Stefano Mazzotta della compagnia Zerogrammi. “Una Sardegna ispida e polverosa. Una danza rocciosa come le montagne, spoglia come i rami secchi degli alberi e gli arbusti arsi da un sole abbacinante. Il tempo logora le architetture e spopola i borghi. Scalfisce i muri, da cui si staccano calcinacci ingialliti. Scrosta infissi e serramenti. Il tempo è polvere. Si accumula nelle case vuote. Si sedimenta sugli oggetti fossilizzandoli. Il tempo è un sasso nelle mani di un anziano, levigato dagli elementi. (…) Il crepitio dei passi. Il fruscio delle scarpe sul selciato. Il fragore secco della terra dissodata da una vanga. Il vibrare caldo delle corde della chitarra. Lo stridore avvolgente dell’archetto sulle corde di viole e violini. Una danza lenta e sofferta. Il sogno di un pazzo. Il delirio di un clown. Il dolore sconnesso di una donna vestita di nero.” Così Vincenzo Sardelli, giornalista di KLP, descrive la poetica di Elegia, inserito nell’ambito della rassegna diffusa di danza contemporanea We Speak Dance.
Giovedì 17 aprile alle ore 21,00 presso il Multisala Lumière MISSING OUTS – Laboratorio con esito performativo per la ricerca di occasione perse a cura di Elisabetta Consonni. Il progetto prende spunto dalle tesi dello psicanalista inglese Adam Phillips contenute nel saggio In Praise of the Unlived Life. Adam Phillip traccia un’interessante prospettiva sulla nevrosi tipicamente occidentale del continuo desiderare una vita diversa, collocando l’esistenza nella zona di scarto tra ciò che avremmo voluto essere e quello che effettivamente siamo. Missing Outs riflette sulla relazione con la proiezione del sé in un orizzonte ideale, offrendo una selezione di occasioni perse: le risposte che non abbiamo dato al momento giusto, il successo mai raggiunto della nostra storia personale, l’attimo fuggente che non siamo stati in grado di cogliere. Il laboratorio invita alla raccolta in una lista di quelle che percepiamo come nostre occasioni perse. Il materiale raccolto verrà affrontato attraverso la sperimentazione pratica del doppiaggio cinematografico. Lo spettacolo, in prima regionale, è affiancato al progetto di formazione condotto da Elisabetta Consonni e realizzato in collaborazione con Lavanderia a Vapore di Collegno ed è programmato nell’ambito della rassegna diffusa di danza contemporanea We Speak Dance.
Ha vinto il Premio “ANCT” dell’Associazione Nazionale dei Critici nel 2011, ANTROPOLAROID, scritto e diretto da Tindaro Granata, in scena giovedì 15 maggio alle 21 presso il Barrocco. Tindaro Granata, siciliano di Tindari, ha dedicato ANTROPOLAROID ai suoi nonni e alla sua famiglia. Ripercorrendo e romanzando gli episodi più salienti della vita familiare, dai primi del ‘900 fino ai giorni nostri, rielabora in chiave originalissima il teatro dei ‘Cunti’ della terra sicula. Antropolaroid è un viaggio divertente e doloroso, nel nostro passato, che riporta a nuova vita il lavoro sulla musica, le figure e la memoria.
Conclude la programmazione della stagione, giovedì 5 giugno alle 21, ELEGÌA DELLE COSE PERDUTE, scritto, diretto e coreografato da Stefano Mazzotta per la compagnia Zerogrammi, una riscrittura da Os Pobres di Raul Brandao. Questa è la storia tragicomica di una famiglia di anime: povere, derelitte, humus del mondo. Abiti logori, dai toni della terra, coprono malamente la pelle livida, cerea al punto che l’ultima luce del tramonto sembra farla risplendere d’oro. Le loro storie, pur differenti nelle forme di esilio cui sono assoggettate, sono accomunate da un medesimo sentimento di vuoto, generato da un’assenza inesorabile e da una contingenza di miseria nera che s’inscrive in un presente senza soluzione di continuità, di una tristezza clownesca e tenera. Di tanto in tanto li accompagna l’eufonia minore di canti semplici e popolari sussurrati al cielo di notte o l’incedere malinconico di un valzer nostalgico.
Lo spettacolo, inserito nell’ambito della rassegna diffusa di danza contemporanea We Speak Dance, sarà allestito nel parco di Villa Lascaris. Dal 1968 Villa Lascaris diventa Casa di Spiritualità e Cultura, un centro di formazione e accoglienza dell’Arcidiocesi di Torino, che promuove e organizza attività ed eventi di carattere culturale e spirituale. Un grande giardino all’inglese ricco di alberi esotici ed autoctoni; un prato verde punteggiato di statue e antichi frammenti architettonici, che guarda le montagne e la pianura. Il parco di Villa Lascaris è un’oasi di bellezza e silenzio, all’interno della quale sono state realizzate le immagini dei materiali grafici della stagione 24/25.
BIGLIETTERIA
Prezzi biglietti singoli spettacoli
18€ intero
15€ ridotto di legge e convenzionati (under 25, over 60, convenzionati, associati Progetto Zoran)
*ad eccezione di TEATRO DA MANGIARE? intero 30€ / ridotto 25€
Abbonamento 10 spettacoli 116€
sguardi@progettozoran.com
www.sguardi.art
+39 3287398987
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