‘Spirali’ di Maria Lanciotti: il viaggio d’un’anima
Incendi, dove anche la bellezza di figure poetiche è simile a un doloroso grido
Si ha l’impressione che la poesia di Maria Lanciotti somigli a lampi che, nella novità formale, danno colore e vita a quadri brevi, ricchi a volte solo d’accenni che richiedono una attenta interpretazione; espressioni folgoranti, dove ai ricordi d’infanzia si mescola un cuore musicale, e questo cuore “si rigenera alla sua stessa fonte di dolore”. Ai lampi del ‘Tempo di abbracciare’ seguono gli interrogativi del Qoelet, riflessione sul libro sapienziale senza cedimenti, dove la vanità delle cose sembra toccarci da vicino, con sincerità, e nella sincerità, drammatica, nasce la poesia di ‘Spirali ‒ Appunti di un vissuto’ Edizioni Controluce 2022: una raccolta che riporta poesie anche di altre raccolte e sono come il viaggio d’un’anima in “giorni che non si spengono a notte / che dalle proprie scintille prendono luce / e accendono incendi nella palude turpe”. Incendi, dove anche la bellezza di figure poetiche è simile a un doloroso grido.
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