Spiacente, sei Homo passatus!
Personalmente dubito che, per trainare l’economia nel Bel Paese, siano opportune opere ‘spropositate’ come questa. A prescindere se questa enorme urbanizzazione sia buona, bella e opportuna, o se ci sia stato equilibrio nei costi tra i soggetti privati e il pubblico, il problema è la logica dell’Homo contemporaneo Laziale e, in particolare, Romano. Egli appare mai sazio di ‘cose’ da produrre o fatturare. Egli è devoto dei ‘grandi numeri’ che deve realizzare con la crescita economica continua e costante, sempre e comunque. Sembra un bambino che, come vede – o intuisce solamente – ‘giocattoli’ nuovi all’orizzonte, si stufa immediatamente dei vecchi,. Egli vuole cancellare la memoria e identità storica e, a tal fine, con malafede, la sminuisce, la “svaluta culturalmente” per così dire, all’opinione pubblica per legittimarne la cancellazione. I resti di un importante edificio da studiare diventano una banale e anonima cisterna e guai a indagare meglio o a porre solo domande. Modifica poi forzatamente anche la natura, la topografia, e nel caso di Passo Corese, magari per far lavorare anche una ditta di movimento terra subappaltatrice e lievitano i costi. Così sia, ma di queste attuali urbanizzazioni cancellatrici di quelle passate, forse i posteri e loro nuovi (famelici) interessi ne cancelleranno la memoria a loro volta. Mi viene in mente l’imperativo dei frenetici Futuristi: le nuove generazioni obbligate a distruggere le vecchie. Se questo è l’Homo!
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