Spazio – Philae è arrivata sulla cometa e aprirà lo scrigno del tempo
Il segnale dell’atterraggio è arrivato sulla Terra alle 16:03 GMT (17:03 CET): la sonda Philae ha impiegato sette ore per la discesa, dopo il distacco dalla sonda spaziale Rosetta. Sono state sette lunghe ore di ansia, poi il segnale del touchdown è stato rilevato dalla stazione ESA in Argentina e dalla stazione NASA a Madrid, poi immediatamente confermato anche dall’ESOC, il Centro Spaziale Operativo dell’ESA a Darmstadt, in Germania.
“L’ESA e i suoi Partner della Missione Rosetta hanno raggiunto oggi un traguardo straordinario – osserva Jean.Jacques Dordain, Direttore Generale dell’ESA – La nostra ambiziosa Missione Rosetta ha assicurato un altro posto nella storia: non solo è il primo rendezvous in orbita ad una cometa, ma è anche la prima Missione a rilasciare una sonda sulla superficie di una cometa”
E aggiunge Alvaro Gimenez, Direttore ESA dell’Esplorazione Robotica:” Dopo più di dieci anni di viaggio attraverso lo spazio, oggi stiamo per fare la migliore in assoluto delle analisi scientifiche su uno dei più antichi corpi del nostro Sistema Solare”.
“Siamo estremamente sollevati di essere saldamente sulla superficie della cometa, specialmente per la sfida estrema che la forma inusuale della cometa e la sua superficie inaspettatamente rischiosa ci hanno presentato” conferma Stephan Ulamec, Direttore del “lander” Philae al DLR, Centro Spaziale tedesco. “Nelle prossime ore potremo sapere esattamente dove e come siamo atterrati, e potremo cominciare ad ottenere tanta più scienza dalla superficie di questo affascinante mondo cometario”.
Dal lancio del 2 Marzo 2004 per ben 6,4 bilioni di kilometri nello spazio del nostro Sistema Solare fino a raggiungere la Cometa 67P/ Churyumov-Gerasimenko, dal nome degli scienziati che l’hanno scoperta nel 1969, la Missione Rosetta ha centrato l’obiettivo di portare sulla superficie di una cometa una sonda per aprire nuovi orizzonti di conoscenza sulle origini del Sistema Solare e della vita.
Rosetta è stata la scelta di un nome storico, come la stele di Rosetta è stata la chiave per capire la scrittura dei geroglifici egizi, anche il nome Philae, scelto da una selezione internazionale, è quello dell’isola sulla quale si ergeva l’obelisco di Philae con l’iscrizione bilingue e la località dell’atterraggio Agilkia è il nome dell’isola del Nilo che ha accolto i resti dei templi di File, trasferiti per la costruzione della diga di Assuan. Il mistero della civiltà egizia fu svelato dal ritrovamento della stele di Rosetta poco più di due secoli fa ed oggi la Missione Rosetta darà forse la chiave per aprire i segreti del Sistema Solare e l’origine della vita.
Chiamato proprio Agilkia, il luogo dell’atterraggio della sonda è in cima a un bizarro spiazzo a doppia gobba, scelto dopo circa 6 settimane in vista della cometa, a circa 100 km di distanza. Le immagini hanno rivelato ben presto la superficie della cometa bucherellata da gole e rocce torreggianti su scoscesi precipizi. Getti di gas e polvere escono a spruzzi dalla superficie. A 10 kilometri di distanza e per uno studio “più ravvicinato”, Rosetta é stata mossa lungo una traiettoria più distante per preparare il rilascio della sonda Philae. Dopo cinque lunghe critiche manovre, alle ore 9:03 del mattino (GMT) del 12 novembre 2014 è partito il “go” e la separazione finale della sonda da quella orbitante di Rosetta. Senza propulsione o guida, Philae è discesa lentamente fornendo immagini e informazioni sulla cometa e sul suo ambiente per sette lunghe ore. L’atterraggio pianificato alla velocità di un metro al secondo è stato morbido, sui tre supporti pronti ad attutire l’impatto, mentre due arpioni hanno bloccato la sonda sulla superficie della cometa. Le prime immagini sono state inviate alla Terra e disponibili in un paio d’ore dall’atterraggio. Tutte le operazioni sono state effettuate in “Un ambiente che stiamo appena adesso imparando a conoscere, a 510 milioni di kilometri dalla Terra”, dicono gli scienziati all’ESA.
La missione per i prossimi due giorni sarà quella scientifica primaria, presupponendo il buon funzionamento della batteria, su una essenziale panoramica del luogo, con sezione a 3D, anche al di sotto della sonda e analisi della composizione dei materiali di superficie della cometa, fino alla profondità di 23 cm con prelievo di campioni per il laboratorio a bordo. La struttura della cometa sarà analizzata attraversando il suo nucleo con l’invio di segnali radio a bassa frequenza tra Philae e la sonda orbitante Rosetta, come pure il campo elettrico e le caratteristiche meccaniche di superficie. A complemento delle analisi della sonda Philae sulla superficie, tutta l’area della cometa sarà esaminata dalle osservazioni in remoto dalla sonda orbitante.
Una fase successiva di studio potrà essere realizzabile con l’illuminazione del Sole e se la polvere non coprirà eccessivamente i pannelli solari della sonda; in tal modo, l’indagine scientifica potrebbe durare fino al marzo 2015, quando per l’eccessivo calore la sonda non sarebbe più in condizioni adatte.
“Rosetta cercherà di rispondere alle più importanti domande sulla storia del nostro Sistema Solare – dichiara Matt Taylor, lo scienziato responsabile del Rosetta Project dell’ESA – come erano le sue condizioni all’inizio e come si è evoluto. Che ruolo hanno avuto le comete in questa evoluzione? Come avvengono le comete? Oggi questo atterraggio è indubbiamente una ciliegina su una torta di ghiaccio di appena 4 kilometri. Dobbiamo guardare avanti, al prossimo stadio di questa straordinaria missione. Infatti continueremo a seguire la cometa per ben 13 mesi nel suo viaggio intorno al Sole, osservandone i cambiamenti e l’evoluzione della sua superficie.”
Mentre la sonda Philae compirà i suoi studi sulla cometa, la sonda spaziale Rosetta, orbitando intorno ad essa, sarà spostata su un’orbita a 20 kilometri di distanza, poi avrà orbite più libere fino ad avvicinarsi a 8 kilometri dalla cometa. Nel suo viaggio verso il Sole, la cometa raggiungerà la vicinanza massima il 13 agosto 2015 a circa 185 milioni di km, più o meno tra le orbite della Terra e di Marte. La sonda Rosetta seguirà la cometa per tutto il 2015 anche nel viaggio di allontanamento dal Sole, quando l’attività della cometa comincerà a diminuire.
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