Spazio: l’orto “marziano” made in Italy vince premio come miglior modello di verde high-tech
Il prototipo del progetto HortExtreme è stato di recente visitato dal presidente Mattarella al Centro Ricerche ENEA Casaccia.
Nuove conferme per l’orto ipertecnologico destinato alla coltivazione di verdure per le future missioni spaziali. Il progetto HortExtreme, condotto da ENEA, Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Università di Milano, ha vinto il premio “ECOtechGREEN” come miglior prototipo di verde high-tech, tra 19 progetti candidati. Promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, dal network PAYSAGE e dalla rivista internazionale Paysage Topscape, in collaborazione con Padova Fiere, il riconoscimento è andato a HortExtreme, selezionato “per dimensione, strategia e proposta rappresentando possibili nuove ispirazioni per lo sviluppo futuro del progetto del paesaggio”.
A ritirare il premio, in rappresentanza delle tre istituzioni italiane, Luca Nardi, realizzatore del prototipo e ricercatore del Laboratorio Biotecnologie dell’ENEA, in occasione del Forum internazionale ECOtechGREEN dedicato al verde tecnologico.
Alla base del progetto, un sistema verticale da 4 m2 di superficie coltivabile divisi su quattro livelli – due per la germinazione e due per la crescita – dotato di luci a led ed inserito in una tenda gonfiabile, per la coltivazione “fuori suolo” idroponica di microverdure, all’insegna di un’alimentazione sana e di alta qualità nutrizionale. Grazie al sistema di sensori per la gestione e controllo integrati e al metodo di coltura idroponico “per allagamento”, le microverdure ricevono luce e nutrimento a intervalli regolari mentre telecamere e sistemi di rilevamento innovativi consentono il monitoraggio remoto dei principali parametri di crescita e sviluppo, dei consumi energetici e idrici e delle rese produttive.
L’innovativo orto made in Italy era stato protagonista lo scorso febbraio in Oman, insieme ad altri 15 esperimenti internazionali, della missione Amadee-18, coordinata dall’Austrian Space Forum e finalizzata alla simulazione di alcune delle condizioni del Pianeta rosso, con l’obiettivo di testare strumenti e processi per future esplorazioni spaziali. A fornire microverdure fresche agli astronauti “analoghi” – in quell’occasione amaranto, cavolo cappuccio, senape e ravanello – ci ha pensato dunque la ricerca italiana con il progetto Hortextreme, i cui risultati saranno diffusi nel 2019.
Nella sua recente visita al Centro Ricerche ENEA Casaccia, il Presidente
della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto tappa al prototipo di HortExtreme presso il laboratorio biotecnologie dell’ENEA, dove si sperimentano metodi di coltivazione innovativi per l’alimentazione nello spazio e si studiano le piante come biofabbriche di vaccini vegetali.
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