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Spazio da Sud, laboratorio per la lotta alle mafie

Spazio da Sud, laboratorio per la lotta alle mafie
Maggio 10
11:11 2014

Autobus Roma TourRealtà, anche impegnate e colte, emergono dai circuiti alternativi della Capitale. Realtà che a volte parlano d’arte, di fantasia, di spettacolo e a volte raccontano, invece, anche di un certo impegno all’interno dei più disparati tessuti sociali. È il caso dell’Associazione culturale “Da sud”, una simpatica e fresca realtà della Roma dei giovani che di questi tempi, casualmente, ho avuto l’opportunità di conoscere.

Parlavo con Danilo Chirico, giornalista per MTV e socio fondatore dell’Associazione, che mi raccontava degli albori di questa “idea”, nata in Calabria nel 2005 da un gruppo di giornalisti già reduci da esperienze lavorative e socio-culturali legate agli ambienti di sinistra, e proiettatasi nella Capitale a cavallo di questi impegnativi anni della nostra nazione.
Migranti non certo per diletto, ma per le ovvie e moderne dinamiche lavorative liquide del millennio in corso, questi giovani meridionali, un collettivo di circa 20 persone tra le quali potrei citare Celeste Costantino, Nello Nobile, Lorenzo Misuraca, o l’artista Pasquale Grosso di Cosenza, tanto per fare qualcuno dei tanti nomi che compongono questo progetto, si sono impegnati in un percorso a 360° per far emergere le voci dimenticate della Calabria e del meridione, tutto insultato dalle mafie, dai soprusi, dalle iniquità a scapito degli onesti.
Il progetto è moralmente alto – ma anche abbastanza impegnativo – in quanto questo collettivo si propone da un lato di raccogliere, attraverso una ricostruzione storica e connessa ricerca di fonti scritte, nonché attraverso una ricerca che diventa dinamica nello scoprire reali testimoni, tutti i fatti legati a impuniti e volgari reati di mafia accaduti a scapito dei più deboli e onesti individui meridionali (è il caso anche di idealisti, politici, militanti attivi, semplici cittadini); raccontare quindi di genti cadute sotto la falce inesorabile della violenta superbia mafiosa, mentre cercavano di opporsi e ribellarsi a questa piaga che infesta l’onestà e il vivere dei tessuti sociali del sud. Questa ricerca diventa poi documento scritto, libro, intervento sulla stampa, per dare voce a un passato e a tanti eroi comuni dimenticati dal volgere del tempo.
Ma non c’è solo questo, nell’azione di Da Sud. Utilizzando un linguaggio come l’arte, espressa a tutto campo e in tutte le sue più disparate forme, questo collettivo organizza appuntamenti in giro per la città, coniugando il divertimento e lo spettacolo all’idea di portare avanti il messaggio obiettivo, rendendolo il più possibile pubblico. Ad esempio, si organizzano manifestazioni musicali, teatrali, grafiche, di artisti di strada, per raccogliere consensi e scuotere anche la gente di Roma sull’importanza di un fenomeno, quale quello mafioso, di cui anche la città eterna è vittima anche se, come prosegue Chirico, il cittadino medio della Capitale fa fatica a credere. Ma che la mafia abbia le mani anche su Roma, purtroppo, trapela da tante vicende raccontate quotidianamente dalla stampa. L’importante è darne seria consapevolezza anche all’uomo di strada.
In questi giorni l’Associazione è riuscita a pubblicare un libro elettronico, rintracciabile su internet, dal titolo Roma tagliata male, una serie di mini-inchieste a opera di 15 giornalisti sul tema “droga, clan e Capitale”. Mentre tra gli eventi dinamici prossimi venturi, mi dice il responsabile, si parla come ogni anno di un 25 aprile tra musica, arte e spettacolo nel cuore del Pigneto, occasione che coinvolgerà, sperano gli organizzatori, tutto un quartiere tra dibattiti, testimonianze e musica. Si parla di ripetere in giugno l’esperienza dell'”Autobus Roma Tour”, iniziativa del 2013, che ha visto un pullman girare la città illustrando ai cittadini la storia dei tanti luoghi di mafia e di delitto mafioso. Si parla ancora di inaugurare l’ennesima “Lunga marcia della memoria”, percorso che prevede una serie di eventi da aprile in poi, seguendo diverse e varie forma espressive che diventeranno manifestazione itinerante tra Roma e il sud tutto, concludendosi in quel di Bovalino, il 22 luglio, condividendo dunque in tale data la ricorrenza della morte di un sequestrato impunito, il fotografo calabrese Lollo Cartisano, vittima della lupara bianca nel 1993.
Generosità e iniziative, che speriamo si traducano in cursus, in avvenimenti concreti e significativi. Per chi voglia saperne di più, è possibile consultare il web all’indirizzo www.dasud.it.

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