“Sostenibilità è partecipazione”: geopolitica, pace, giustizia, disuguaglianze nella tappa di Genzano
È andato agli archivi il primo appuntamento del Festival itinerante “Sostenibilità è partecipazione”, ideato dall’Associazione Eppur si Muove con il patrocinio dei Comuni di Ariccia, Genzano, Velletri e del Sistema Castelli Romani. L’evento, che si focalizza sui concetti di sviluppo sostenibile, analizzando e diffondendo i valori dell’Agenda 2030 che tramite gli obiettivi – o goals – stimola le amministrazioni e i cittadini al cambiamento dello stile di vita nel rispetto di determinati requisiti, ha ospitato per la sua prima giornata la giornalista Antonella De Biasi.
L’incontro, ospitato dalla Biblioteca Comunale di Genzano presso la Sala Gangemi, ha aperto la programmazione di eventi, con il benvenuto Maria Grazia Forcina dell’SCR e Daniela Di Renzo per l’Associazione Eppur si Muove.
Gli obiettivi dell’Agenda 2030 che si sono affrontati nell’evento e nel dibattito sono il numero 10 (ridurre le disuguaglianze) e il numero 16 (pace e giustizia). Al centro della trattazione del libro, “Astana e i 7 mari”, gli accordi di Astana del 2017. Nati nella prospettiva di un futuro cessate il fuoco in Siria sotto la supervisione di Russia, Turchia e Iran, si sono inseriti nel vuoto lasciato dal disimpegno trumpiano in Medio Oriente. Da allora ci sono stati diversi incontri e altrettanti accordi sottoscritti dal cosiddetto “gruppo di Astana”, nello specifico tra Mosca e Ankara. Le ostilità a ogni incontro negoziale rallentano gli accordi e il groviglio della matassa siriana va allargandosi all’intera area e oltre.
Nel dialogo fra Alessandra Valentini, giornalista, e Antonella De Biasi, sono emerse tantissime riflessioni utili anche a capire che molto spesso quella che noi definiamo e liquidiamo frettolosamente come “politica internazionale” o “geopolitica” non è né una cosa che non ci riguarda né qualcosa di incomprensibile. Un messaggio espresso chiaramente dalla De Biasi, abile a far comprendere alla platea che la geopolitica è in fondo qualcosa di comprensibile: sono in gioco, infatti, gli stessi equilibri che vigono anche su una “scala” locale ma allargati ad un contesto internazionale. Da un punto di vista delle dinamiche, in pratica, muta il solo aspetto geografico. La complessità sta nell’azione diplomatica, che deve tener conto degli accordi pre-esistenti, di quelli in essere, e dei vari cavilli dietro ai quali si celano corporazioni e lobbies che hanno un ruolo attivo.
Tutti questi sono come “tasselli” di un puzzle di cose più o meno note, che conosciamo un po’ superficialmente che se approfondite possono darci una chiave di lettura meno fumosa. Antonella De Biasi ha connesso dunque il ragionamento di tipo teorico alla questione siriana, puntualizzando come questi scenari siano anche soggetti a dei rapidi cambiamenti: alcuni leader che hanno siglato gli accordi di Astana, ad esempio, un tempo erano considerati “criminali” e oggi invece garantiscono affidabilità e garanzia e possono dunque svolgere dei compiti di mediazione delicatissimi.
In tutto questo, che ruolo hanno i cittadini? Dal dialogo fra Alessandra Valentini e Antonella De Biase sono emerse varie criticità. In primo luogo, occorre prendere consapevolezza di essere in una società post capitalistica. Pertanto il cittadino è considerato un consumatore, ed è qui che deriva il suo potere: quello di orientarsi verso una capacità di scelta cosciente e autonoma sul consumo. La politica, di riflesso, si muove e decide a seconda dei movimenti e dei consumi nei confronti dei cosiddetti bisogni indotti.
Il tema della geopolitica – e quello degli obiettivi affini dell’Agenda 2030, insomma – sembra una cosa lontana dall’oggi e dal quotidiano di ognuno di noi ma in realtà non è altro che un riflesso lontano di qualcosa che è estremamente vicino a noi.
La giornata si è conclusa con un dibattito caratterizzato da diversi interventi, per un coinvolgimento totale dei presenti in sala insieme all’autrice e alla relatrice, a chiudere la prima tappa del Festival Itinerante.
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