Søren Nissen: la mia prima vittoria nel 2006 al Giro di Slovacchia
Søren Nissen ha iniziato a vincere in bici su strada ed ha continuato poi in Mountain Bike. Una delle recenti vittorie è la Roc d’Ardenne di Houffalize, in Belgio, gara valevole come tappa delle Uci Marathon Series sulla distanza di 83 chilometri, con 2650 metri di dislivello resi ancora più impegnativi dal fango, freddo e un percorso particolarmente tecnico e selettivo.
Ordine d’arrivo: 1. Soren Nissen (Dan) 3h51’51”, 2. Sascha Weber (Ger) 3h54’34”, 3. Tim Böhme (Ger) 3h55’58”, 4. Frans Claes (Bel) 3h57’44”, 5. Markus Kauffmann (Ger) 3h58’39”, 6. Daniel Geismayr (Aut) 3h58’57”, 7. Tony Longo (Ita, Wilier Force) 3h59’07”, 8. Johnny Cattaneo (Ita, Wilier Force) 3h59’56”.
Gli Italiani Cattaneo e Longo dopo un’ora e mezza di gara erano al comando insieme al tedesco Sasha Weber mentre Nissen era staccato di una quarantina di secondi. Dopo tre ore è Nissen l’uomo da solo al comando inseguito a una ventina di secondi da Weber mentre i due Italiani inseguivano a due minuti.
Quando mancavano 6km dal traguardo Tony Longo sbagliava percorso uscendo fuori dai giochi per il podio.
Soren è stato gentilissimo nel rispondere ad alcune domande tese a comprendere il mondo degli atleti, utile per uno dei miei prossimi libri sullo Sport, benessere e performance.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho iniziato come tutti i ragazzi con il calcio! Ho iniziato con il ciclismo all’età di 14 anni.”
Nello sport quali fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance? “Mi concentro sui miei obiettivi, cerco uno standard elevato per la mia prestazione, alcune volte mi sono spinto al limite sia fisicamente che mentalmente. Ho scoperto che il ciclismo è tutto mentale, forse quasi l’80%, il resto è allenamento.”
Il segreto del successo è un buon lavoro di goal setting, decidere obiettivi difficili, sfidanti ma raggiungibili ed un grande lavoro mentale accanto a quello fisico.
Quali sono le tue sensazioni prima, durante e dopo una gara? “Quando sono in buona forma vado alle gare come un soldato che va in guerra, la stessa sensazione durante la gara e dopo estasi. Viceversa, se non sono in forma, sono più silenzioso nel mio modo di agire.”
Quando è in ottima forma fisica e mentale e deve gareggiare, Soren appare determinato e concentrato per quell’impegno circoscritto nel tempo, una volta finito può godere di quello che è riuscito a fare.
In questo sport chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? “La mia ragazza ha davvero grande influenza sulla mia prestazione, spesso mi dice quando pensa sia il momento buono e mi calma anche!”
Soren ha dalla sua parte la sua fidanzata che lo sostiene ed è un punto di riferimento sia per incitarlo che per calmarlo.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le più belle emozioni? “La mia prima vittoria da professionista su strada nel 2006 al Giro di Slovacchia, 3^ tappa. Questo è stato per me dove tutto è cominciato e ho iniziato a credere in me stesso e che avrei potuto vincere grandi corse.”
La prima vittoria rimane nella mente, nel cuore e nelle sensazioni corporee di Soren, una grande fonte di autoefficacia da tenere sempre a memoria per poter continuare ad avere un’autoefficacia elevata e continuare a far bene.
Che cosa pensano la tua famiglia e gli amici del tuo sport? “La maggior parte delle persone qui in Lussemburgo realmente pensano che passo tanto tempo sullo sport, ma d’altra parte loro spendono lo stesso tempo in un piccolo ufficio ottenendo rimproveri dal loro capo.”
Un episodio curioso o divertente nel tuo sport? “Molti dei miei colleghi ciclisti, spesso mi dicono che parlo molto. Quando sono in forma non ho paura di dire alla gente che sto per vincere la prossima settimana. La maggior parte dei ciclisti hanno paura di questo.”
Quando è in forma Soren non teme dirlo ad alta voce, anzi comunicare ad altri il suo ottimo stato di forma lo fa sentire più sicuro.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nello sport? “In principio, ero davvero riservato e non dicevo niente, vincevo poco. Ora, quando ho iniziato con la MTB, sono cambiato.”
Lo sport aiuta anche a sentirsi più sicuro e ado affrontare persone e vita quotidiana, diventa un percorso di vita, una scuola di vita.
Quali competenze, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di possedere? “La maggior parte dei piloti è sullo stesso livello. Ciò che fa la grande differenza è la forza mentale in cui non ho trovato il mio ‘limite’ ancora e mi creda ho visto un sacco di ciclisti raggiungere il ‘limite’ , es. il compagno di squadra Valentino Fois, Marco Pantani ecc.”
Come dice Soren la differenza nello sport e nella vita la fa la testa, con il fisico e con l’allenamento fisico puoi arrivare fino a un certo punto, puoi anche vincere e stravincere ma la forza mentale oltre che a vincere e stravincere ti fa star bene e continuare ad andare avanti con i piedi per terra e con fair play.
Che significa per te partecipare a una gara sportiva? “Amo la corsa e l’adrenalina, non posso vivere senza.”
Quando si sperimenta benessere è difficile farne a meno, perché rinunciare agli effetti positivi che da’ lo sport.
Quale sensazioni sperimenti con lo sport (allenamenti, raduni, pre-gara, gara, post-gara? “Mi alleno sempre da solo, forse solo 10 giorni l’anno mi alleno con altri ciclisti. Non perché non mi piace allenarmi con gli altri, mi piace la libertà che ho nel mio proprio ‘ciclo-allenamento-mondo’. Così ho sempre fissato i miei obiettivi, e quindi anche la mia preparazione”.
Quali sono i tuoi pensieri in allenamento e in gara? “L’allenamento è per me sempre al massimo per ottenere la massima forma fisica per il prossimo grande evento. Cerco di pensare il meno posssibile. In gara, cerco di rimanere concentrato su come vincere la gara. Quale passo impostare, gli attrezzi, quando attaccare, quando restare allerta e non commettere errori, ecc.”
Il campione deve lavorare duro per vincere e raggiungere i suoi obiettivi e non può distrarsi, sempre allerta, attento ai minimi particolari, attento a se stesso ed agli altri, questo è il segreto per il successo.
La tua gara più estrema o più difficile? “Ho fatto ‘Cape Epic’ tre volte, e questa è davvero una grande sfida.”
“Cape Epic” è la gara di MTB più avventurosa del mondo, la più ambita da tutti i bikers, 15mila metri di dislivello. Una gara che se non è la più dura in assoluto, è senza dubbio la più ambita fra i bikers. Sarà perché il percorso non è mai banale e cambia ogni anno. Sarà perché è un modo unico per visitare angoli straordinari del Sudafrica.
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa bisogna prestare attenzione nel tuo sport? “Ci sono sempre rischi associati alla MTB. Ho avuto alcune brutte cadute, ma mai qualcosa di veramente serio. Si ha paura delle discese con 80 km/h fuoristrada.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno causato una cattiva performance? “Quando qualcosa non va è meglio tornare a casa. La famiglia, amici, ecc. devono essermi vicino alla perfezione in modo da poter fare buoni risultati.”
Importante per Soren la serenità non solo sua personale ma anche della famiglia e degli amici intimi.
Come hai superato eventuali crisi e sconfitte? “Ho Avuto sempre il mio sport per concentrarmi nei periodi con un sacco di sfortuna! Questo mi ha aiutato molte volte, come una sorta di ‘therapy’. Il giorno in cui smetterò dovrò trovare qualcos’altro che mi dà quel piacere.”
Il tuo messaggio ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Assicurarsi che si è pronti a fare sacrifici e fare tutto quello che serve per eccellere! Il ciclismo non è il calcio o tennis, se si inizia ad andare in bicicletta si deve spendere un sacco di tempo di allenamento! Un sacco!”.
E io lo so bene, prima correvo solamente ed ora che ho iniziato ad andare in bici c’è bisogno di diverse ore per allenarsi, mezze giornate ed a volte anche di più, quindi se non c’è passione non si va da nessuna parte.
Se potessi tornare indietro, cosa faresti? “Non credo che avrei fatto qualcosa di diverso. Si, forse avrei cominciato MTB 5-7 anni prima!”
Sogni realizzati e da realizzare? Prossimi obiettivi? “Il mio sogno è semplicemente quello di rimanere contento di quello che sto facendo, mantenere la passione per la MTB. Perché Quando la passione non c’è più, so che è tempo di finire la mia carriera.”
Un grazie ad un grande Campione di sport e di vita, Soren Nissen, disponibile e sensibile.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
http://www.psicologiadellosport.net/attività.htm
My first professional victory on the road in 2006 in Tour of Slovakia
La mia prima vittoria nel 2006 al Giro di Slovacchia
What was your path to become an athlete? “I started out like all young boys….-football! I played until I started with cycling at age 14”.
What are the factors that have contributed to your well-being or to your performance? “To focus on my goals I set in sport. I am really good in setting a high standard for my performance….To high sometime, I really push myself to the limit both fysically and mentally. I have found out that cycling is all mental…maybe like 80% The rest training everybody can do”.
Which power follow before, during and after a race? “When I am in good shape I go to the races like soldier going to war, the same feeling during and after extasy. The other way around if you are not in shape, you are more silent in your way of acting”.
Who has contributed to your well-being in the sport or to your performance? “My girlfriend has a really big influence on my performance, often she tells me when she think its time to “quit” a weekend of racing before it gets “too much” She calms me down!”.
What was the race of your life where you have experienced the most beautiful emotions? “My first professional victory on the road in 2006 in Tour of Slovakia, stage 3. That was for me where it all started and I really started to believe in myself and that I could win big races”.
What do your family and friends your business? “Most people here in Luxembourg dont really take it serius that I spend so much time on sport, but on the other hand they spend the same time in a little office getting yealled at from their boss”.
May to describe a curious episode or funny in your sport? “Many of my ‘colleagues’ in sport, riders often tells me that I talk to much. When I am in shape I am not afraid of telling people that I am going to win next week. Most riders are scared of that. I get motivated and I love to ‘bullshit’ the other riders a litttle . In the end it dosnt change anything anyway”.
What did you find your character, play sports? “In the beginning on the road I was really quit and never said anything, I wasn’t winning that much back then. Now when I started with MTB I wanted this to change, and I believe spectators etc. like it, atleast that wats im told. hahaha”.
What are the skills, resources, characteristics, qualities that you have shown to possess? “Like I said most of the riders is on the same level. What makes the big diffrence is the mental strenght where I didnt find my “limit” yet. ….And believe me I have seen a lot of cyclists reach the “limit” …Ex. team mate Valentino Fois, Marco Pantani etc.”.
What does that mean for you to participate in a sporting event? “I love the rush and the adrenaline, I couldnt live without that rush. I get high on it and it keeps me going forever”.
What experience sensations doing sports: training, meetings, before the competition, race, post-race? “Allways train alone, maybe I have 10 training days per year together with other riders. Not because I dont like to train with others, I just like the freedom you have in your own “cycling-training-world”. So I allways set my own goals, and therefore also my training”.
What are your thoughts in training, in the race? “Training is for me allways full focus to get as strong as possible for the next big event. I try to think as little as posssible. In the race, I try to stay focused on how to win the race. Wich pase to set, gear, power, when to attack when to stay allert not to make mistakes etc.”.
What was your most extreme race or harder? “I have done Cape Epic 3 times, and thats a really big challenge”.
What are the difficulties, the risks, what you have to be careful in your sport? “There are allways risk combined with MTB. I had some bad crashes but newet something really seriusly. The day you get scared to decend with 80kmh offroad…-Its the day where you should stop I believe”.
What are the physical or environmental conditions that caused you to make a bad performance? “When something isnt right back home. Famely, friends, etc. Things has to me close to perfect in order that you can make good results”.
What made you give up or what makes you keep doing sports? “The rush like I said earlier, I havnt found that kind of thing anywhere elese in life so far. To give up is only by injury or illness eleswise no excuse”.
How did you overcome any crisis, losses? “I allways had my sport to concentrate on even in periods with a lot of bad luck and losses! That has helped me many time, like some kind of teraphy. The day I stop I will have to find something else that gives me that pleasure”.
What can be your message to the boys to approach the sport? “Be sure that you are ready to sacrifise all what it takes to become good! Cycling is not football og tennis….If you start cycling you have to spend a lot of time on training!!! A LOT!”.
If I could go back what would you do? “I dont think I would have done anything different. Yes..- MAybe I would have started MTB 5-7 years earlier!”.
What are the dreams that you have made and which ones to realize? Next targets? “My dreams is simply to stay happy with what I am doing, keep the passion about MTB. -Because when the passion is gone I know its time to end my carrier”.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento