Sogno o realtà
Una spiaggia deserta dove la quiete regna indisturbata. Una quiete invisibile, leggera ma avvolgente che fa evaporare i pensieri. I pensieri diventano nuvole basse che galleggiano sull’acqua.
Non è la mia immaginazione, non è la mia fantasia, io sono convinta che esista.
Esiste questo posto dove solo io vorrei essere.
Dove vorrei trovarmi come per magia.
Non vorrei raggiungerla, vorrei fare un salto e arrivare lì senza alcuno sforzo.
E girarmi intorno, stupita e immersa in qualcosa di mai visto.
Un posto incantato dove si va a far evaporare i pensieri.
Liberarsi dalle preoccupazioni come se fossero abiti ingombranti e rimanere immobili, per timore di rompere l’incanto.
Guardare le nuvole basse, sapendo che non potranno più trasformarsi in pensieri, e godere di questo senza sentirsi minacciati dalla quotidianità.
Bagnarsi con acqua cristallina come se dovesse cancellare il male del mondo e asciugarsi sotto il sole fiammante senza avvertire lo sguardo glaciale dell’uomo.
Osservare i confini del lago e oziare sulle misure e sulle dimensioni, sapere che il lago finisce laddove finisce il tuo pensare senza la sconfinatezza spaventosa del mare.
Osservare con lo sguardo fisso la staticità dell’acqua e sentirsi abbandonati in un morbido ondeggiare.
Immaginare la profondità come un abisso, sentirsi assorbiti da questo e alleggerirsi del fardello della vita.
Guardare gli alberi riflessi nell’acqua e desiderare qualcosa di altrettanto limpido che ci avvolga e ci faccia amare senza limiti né paure.
Inspirare profondamente, sentirsi inondati da una brezza leggera, raccogliere le fragranze dentro di sé e conservarle in uno scrigno immaginario dove attingere nei momenti di niente.
Conoscere la beatitudine, catturarla in un metaforico abbrccio e non lasciarla andare via.
Non c’è una logica in tutto questo ma che importa? È così magico che ho paura di svegliarmi.
Ma poi apro gli occhi, mi stiracchio un po’ e mi alzo, un’ altra giornata di tran – tran.
Peccato! Di spiagge sul lago nemmeno l’ombra.
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