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Siria. Quel che i giornali non dicono….

Agosto 29
11:49 2016

Su vari giornali sono apparsi infuocati articoli su tutte le brutture della Siria di Assad: “Come si muore nei lager del regime”. L’imbeccata l’avranno avuta dalla solita ong teleguidata, Amnesty International, che proprio ieri invitava i suoi adepti a scrivere al ministro Gentiloni per esortarlo “ad utilizzare la sua influenza per garantire che le autorità siriane forniscano informazioni dettagliate su quanti detenuti sotto la loro custodia, le loro condizioni di salute (anche mentale) e informare le famiglie di coloro che sono detenuti circa il luogo di detenzione…” Etc…
Questo senza considerare la situazione di carenza alimentare e di carenza di medicinali in cui la Siria si trova in seguito alle inique sanzioni inflitte da UE, USa e compagnia bella. Se una nazione ha già risorse insufficienti per sostenere i suoi cittadini come potrà adeguatamente occuparsi dei prigionieri stranieri (che prigionieri di guerra non sono ma semplici terroristi catturati sui luoghi dei loro misfatti).
La ong “umanitaria” dimentica inoltre di menzionare che tali detenuti sono non sono veramente “prigionieri di guerra” ma elementi esaltati, mandati a combattere impasticcati di anfetamine, ed inoltre dimentica che dall’altra parte non vengono fatti prigionieri, poiché tutti i soldati dell’esercito siriano, se catturati vivi, vengono immediatamente passati per le armi dai tagliagole. Ed inoltre dimentica di dire che la stragrande maggioranza dei tagliagole che osteggiano Assad sono stranieri, mentre l’esercito siriano di leva è composto da siriani, peraltro in maggioranza di religione sunnita, quindi è evidente che il popolo siriano sta con Assad e non con i “ribelli” (che poi ribelli non sono ma semplici mercenari)…
Ma è evidente che l’azione di Amnesty si aggiunge alle montature sui “poveri bambini di Aleppo” bombardati dai russi e dai siriani cattivi, che invero hanno la sola colpa di voler liberare Aleppo dall’assedio delle milizie mercenarie e terroriste foraggiate da USA, UE, Turchia e paesi del Golfo.
Ma, forse, a proposito della reale condizione della Siria di Assad, non tutti sanno che:
La famiglia Assad appartiene agli alawiti. La parte più tollerante dell’Islam.
Le donne siriane hanno gli stessi diritti degli uomini nella sanità e nell’istruzione.
In Siria le donne non sono obbligate a indossare il burqa. La Sharia (la legge islamica) è incostituzionale.
La Siria è l’unico paese arabo con una costituzione laica e non tollera movimenti estremisti islamici.
Circa il 10% della popolazione siriana appartiene ad una delle molte denominazioni cristiane presenti sia nella vita politica che sociale. Questa tolleranza religiosa è unica nella zona.
In altri paesi arabi la popolazione cristiana è inferiore all’1% a causa dell’ostilità sostenuta.
La Siria è l’unico paese del Mediterraneo che resta il proprietario della sua compagnia petrolifera, che ha chiesto di non privatizzare.
La Siria ha una apertura alla società e alla cultura occidentale come nessun altro paese arabo.
Prima della guerra civile era l’unica zona tranquilla senza guerre o conflitti interni.
La Siria è l’unico paese arabo senza debiti con il Fondo monetario internazionale.
La Siria è l’unico paese che ha ammesso i rifugiati iracheni senza alcuna discriminazione sociale, politica o religiosa.
Ed inoltre, lo sapevate che la Siria ha una riserva di petrolio di 2.500 milioni di barili, riservata per le imprese di proprietà statale?
Sperando che ciò sia sufficiente a fare chiarezza…

Paolo D’Arpini – Portavoce European Consumers Tuscia

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