Simboli di un teatro
Dicembre 01
02:00
2006
La strada è aperta ed io sono insoddisfatto includendo l’incertezza di aver perduto un istante, forse una vita, dal quale il mio orgoglio non ne potrà più fuggire. Miasmi, luce e vapore tutt’unica corrente, direzione troppo sballata, insieme di emozioni precise e coordinate. Una corsa in un cerchio e un tunnel ferrato e senza via di uscita; la tempesta già troppo infame sta cancellando i dubbi nell’eterno rigore di una morale contorta. Pullulano ibridi di feste e pigne, uomini e donne, trampoli e lieviti, la dolce nefasta collocazione del bene, in un chissà dove, non ne farebbe qualcosa di peggio. Le anime sfuse dentro cubi di lattice come tuorli per l’embrione di una nuova creatura. Sonno arriva e parte il silenzio. Nel nulla, applicazioni di smorfie contratte e sobrie in un apparente stato di leggerezza, manifesto dell’inconscio. |
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