Siamo tutti bengalesi… o siamo tutti abitanti del Pigneto?
Mi sono chiesta se fosse utile esprimersi su un qualcosa avvenuto altrove rispetto alla città di Albano e il fatto stesso di essermi posta questa domanda mi ha fatto capire che “Si'”, era quanto mai OPPORTUNO e NECESSARIO. Perché è proprio nel ripiegamento su se stessi e nella mancanza di confronto che si ingenerano e si amplificano le paure. Ma dove nascono l’intolleranza, la xenofobia, il razzismo? In che modo si propagano da un luogo all’altro? Come la paura e il conseguente bisogno di sicurezza – talvolta reali ma più spesso artatamente veicolati e strumentalizzati – si trasformano in insofferenza, quando non addirittura odio, per tutto ciò che viene classificato come diverso, altro da sé?
La violenza e l’intolleranza nascono nelle pieghe dell’insicurezza sociale e prolificano a causa di un uso troppo spesso discutibile dell’informazione che gioca sulle paure, le amplifica e le indirizza. L’utilizzo strumentale della paura fa così il gioco della destra che, come ha spiegato bene il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti (L’Unità, 26/05/2008): “…da mesi sta conducendo una offensiva culturale che istiga all’insofferenza e al sospetto, quando non all’odio, nei confronti di minoranze etniche, religiose o di orientamento sessuale”.
Tutte queste considerazioni mi hanno sollecitato circa la necessità di sollevare QUI ED ORA questo tema, prima che i fatti del Pigneto o quelli ancor più gravi di Verona, accadano anche ad Albano. Una analisi obiettiva, approfondita, non strumentale del contesto sociale del nostro territorio può favorire, a mio avviso, la costruzione di una politica seria di prevenzione dei fenomeni di intolleranza.
L’aggressione del Pigneto ci riguarda tutti molto da vicino e obbliga, da parte delle istituzioni e della politica tutta, ad una risposta tanto netta quanto approfondita. Risposta che credo possa provenire solo da una accurata conoscenza dei fenomeni, dalla diffusione dell’educazione all’integrazione e alla legalità delle comunità nel loro complesso, dalla condivisione dei valori della solidarietà tra esseri umani, e soprattutto dalla garanzia per tutti gli individui – italiani, stranieri, comunitari ed extracomunitari – di un livello decoroso e dignitoso di vita.
La necessità di approfondire questi argomenti mi spinge dunque a voler lanciare la proposta della realizzazione ad Albano di un Osservatorio costituito da istituzioni e associazioni del terzo settore che monitori il territorio sui temi dell’immigrazione, integrazione e intolleranze al fine di elaborare una proposta seria, analitica e non strumentale da portare alla Giunta Comunale rispetto al tema della sicurezza. L’invito dunque che rivolgo a tutti gli enti e le associazioni che operano in questo campo e a tutti i cittadini interessati a confrontarsi su questi temi è quello di mettersi in contatto con il Circolo del PD di Albano, p.zza S. Fagiolo, 8(pdalbano@libero.it oppure 069320120). L’invito che invece voglio rivolgere al Sindaco Mattei è quello di dare un segnale forte dedicando la ricorrenza del 2 giugno prossimo ai valori della pace, della tolleranza e dell’integrazione di cui è permeata la Costituzione su cui si è fondata la nostra Repubblica.
Federica Nobilio, coordinatrice circolo Pd Albano centro
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