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Si fa presto a dire Archivio!

Si fa presto a dire Archivio!
Marzo 24
20:24 2016

Il tempo che scorre sugli umani destini, che forgia la vita e le vicende di un popolo con il susseguirsi degli anni diluisce la memoria: l’importanza di conservare documenti e testimonianze è fondamentale per non perdere la propria identità, per non smarrire il percorso seguito da coloro che ci hanno preceduti, per permettere a una comunità di riconoscersi tale, con una propria fisionomia e storia.  Ogni “pizzino”, per dirla nel vernacolo del famoso commissario di Vigata, mai dovrebbe essere considerato insignificante e banale: andrebbe conservato e custodito in modo appropriato perché possa essere tramandato ai posteri. Se possediamo documenti del passato e possiamo ricostruire eventi è proprio perché chi ci ha preceduti ha ben saputo raccogliere e conservare. Nella nostra parrocchia dell’Assunta a Rocca di Papa, per esempio, fu il parroco Don Giovanni Busco che raccolse e riordinò sparsi documenti lasciati ai topi e all’umidità: lo testimoniano persone, allora chierichetti, che incuriositi guardavano carte scritte in grafia elegante e spesso poco comprensibile.   Ripercorriamo, con l’aiuto del dott. Carlo Cofini, la storia del nostro Archivio cittadino partendo dal lontano 1976, anno in cui la sede del Municipio venne trasferita dall’edificio situato in Viale Enrico Ferri, all’attuale ubicazione in Corso Costituente: là i documenti vennero spostati in un locale di difficile accesso in quanto raggiungibile solo con un ascensore e senza altre uscite di sicurezza. Accedendovi intorno al 1984, Cofini, allora direttore della Biblioteca comunale, trovò documenti, anche risalenti al 1600 che rischiavano di andare perduti. La cosa venne immediatamente segnalata ai Dirigenti dei Beni librari e Archivistici della Regione Lazio e, con un bando pubblico s’affidò la sistemazione e la catalogazione dell’Archivio di Rocca di Papa a una cooperativa di giovani esperti che fecero un ottimo lavoro.

<<Da allora approfittando di Leggi regionali in materia, ogni anno chiedevo contributi alla Regione, riuscendo a restaurare e trasferire in Viale Enrico Ferri tutto l’archivio storico pre/unitario e post/unitario fino al 1936/40… – ricorda, aggiungendo: – Grazie a me, questi documenti sono salvi in Viale E. Ferri >>.

Riferendosi alla nostra realtà cittadina spiega che l’ Archivio si compone di:

– Archivio Storico nel quale sono conservati i documenti più antichi, comprese alcune pergamene.   A sua volta questo si divide in:

  1.  Archivio storico preunitario con documentazione precedente il 1861 (1871 per le zone che, come Rocca di Papa appartenevano allo Stato pontificio)
  2.  Archivio storico postunitario dal 1871 al 1976

– Archivio di Deposito o Corrente dal 1976 al 2016, che si riferisce a documenti relativi agli ultimi quarant’anni.

Da quanto affermato, risulterebbe quindi che nel locale inaccessibile sarebbero ancora da recuperare preziosi documenti che vanno dal 1940 al 1976 e che andrebbero conservati nell’Archivio storico postunitario: tra questi, il dottor Cofini ricorda di averne notati alcuni risalenti al periodo precedente l’ultimo conflitto mondiale: si tratta di atti su carta intestata con simboli e stemmi del terzo Reich, relativi al Comando tedesco, prima alleato e poi di occupazione. Tornando al punto, sarebbe opportuno nominare una Commissione che possa stilare un progetto finalizzato al riordino dell’Archivio storico, ottenendo dovuti finanziamenti con i quali affidare, con un bando pubblico, a una cooperativa di giovani esperti o studenti di Archivistica, la sistemazione e la catalogazione dei documenti. In quanto agli atti successivi al 1976, conservati nell’Archivio di deposito, va ricordato che saranno un domani materiale prezioso per gli storici e che meritano un’adeguata collocazione dove possano essere conservati e custoditi.  Non ultimo andrebbe tenuto presente che la Sovrintendenza esige che l’Archivio storico abbia una propria sede: un locale designato nel quale la documentazione inventariata e catalogata possa essere messa a disposizione degli studiosi e dei ricercatori. Recentemente l’Archivio storico dai locali dell’ex Municipio in Viale Ferri nel quale Cofini aveva raccolto il materiale restaurato, è stato trasferito nella Biblioteca comunale. Si spera che quei documenti, possano trovare una sede ben definita, dove lo studioso abbia la possibilità di consultare il materiale utile per le sue ricerche. In tal modo chiunque fosse interessato alla storia della nostra comunità, potrà agevolmente trovare e valorizzare quanto tramandato dai nostri avi e preziosamente da loro conservato.

Rita Gatta

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