Sì al crocifisso
Con un Ordine del Giorno presentato dal Presidente del Consiglio comunale Filippo Mariani, e votato all’unanimità dallo stesso Consiglio, è stato infatti deciso di prendere iniziative volte a vietare la rimozione del crocifisso dalle pareti delle aule scolastiche. Secondo Mariani: «La sentenza ‘Lautsi c. Italie’ del 3 novembre 2009 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, è un’imposizione contro i valori e le tradizioni che appartengono alla storia millenaria della nostra Nazione. Il crocifisso è il simbolo della cultura italiana e contributo prezioso per la crescita morale di ogni cittadino. Sono preoccupato per i continui attacchi a cui sono sottoposti i nostri simboli culturali, frutto di millenni di storia e di impegno civico, ottenuti con sacrifici anche estremi, di cui il crocifisso ne è palese esempio, e che vorrebbero essere cancellati da sentenze di dubbia condivisibilità. Con l’approvazione dell’ordine del giorno da parte del consiglio, l’Amministrazione comunale si è impegnata a coinvolgere i rappresentanti locali del mondo scolastico per assicurare la presenza dei crocifissi in ogni aula, e al loro ripristino ove siano stati rimossi, nonché ad una riflessione da svolgere in ambito didattico sui valori cristiani insiti nella nostra storia e nella nostra.» Parole chiare, quindi, che si oppongono fermamente alla sentenza della quale tanto si è parlato e che ha incontrato molta più resistenza del previsto. Nelle scuole sancesaresi, pertanto, con questo apposito Odg si inviterà chi di dovere a non dar seguito alla decisione della Corte Europea, lasciando i crocifissi dove sono sempre stati o rimettendoli laddove mani assai zelanti avevano già provveduto a farli sparire. Del resto, alle cronache non risultano malori, cattivi rendimenti scolastici, svenimenti, turbe e disturbi vari derivanti dalla “visione” del crocifisso. Prossimo scontro tra pochi giorni, quando si tratterà di affrontare il tema del Presepe, e quando qualcuno molto “sensibile” o desideroso di rifarsi cercherà di impedirlo per non turbare alcune delicate menti.
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