SFRUTTAMENTO E PRECARIETA’ PER I LAVORATORI SOMMINISTRATI
SFRUTTAMENTO E PRECARIETA’ PER I LAVORATORI SOMMINISTRATI
MAGGIORI COSTI PER LE FAMIGLIE SULLA TARI
IL PESSIMO MODELLO DELLA VOLSCA AMBIENTE E SERVIZI SPA
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La Volsca Ambiente e Servizi spa è una società partecipata dei comuni di Albano, Velletri, Lariano e Genzano che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani.
I comuni sono soci della Volsca e hanno di fatto un ruolo attivo e decisionale nella gestione dell’impresa.
La società Volsca Ambiente e Servizi svolge la sua attività senza rispettare le norme del contratto nazionale di lavoro?
Al 31 dicembre 2019 (ultimo bilancio disponibile) erano impiegati nella Volsca 183 dipendenti, di cui 114 lavoratori somministrati (il 62%) tramite una società interinale privata.
Quindi, nella Volsca Ambiente e Servizi Spa la maggior parte dei lavoratori non sono assunti direttamente, ma lavorano con un contratto di somministrazione.
La Volsca presenta nel bilancio 2019 costi per il personale per circa 7,5 milioni di euro, di cui 4 milioni di euro per i 114 lavoratori somministrati.
Il contratto nazionale di lavoro precisa che “i lavoratori impiegati nella missione di somministrazione di lavoro non potranno superare mediamente nell’anno l’8% dei lavoratori occupati nell’unità produttiva con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con arrotondamento all’unità superiore dell’eventuale frazione pari o superiore allo 0,5%”.
Perché la Volsca non rispetta le regole previste dal contratto nazionale di lavoro?
Altro che 8% massimo di lavoratori somministrati: ad Albano 39 su 66 dipendenti sono somministrati, a Lariano 8 su 20 sono somministrati, a Velletri 67 su 86 sono somministrati.
Sempre il contratto nazionale di lavoro impone che “il trattamento contrattuale spettante ai lavoratori somministrati durante la missione è quello applicato dall’utilizzatore nella sua unità produttiva”, ma la retribuzione lorda media dei lavoratori assunti nella Volsca è quasi doppia rispetto a quella dei lavoratori somministrati.
I lavoratori somministrati della Volsca vivono una situazione di forte precarietà, di sfruttamento e di ricatto, e sono utilizzati per i lavori più pesanti e usuranti (come la raccolta del vetro).
Per dividere ulteriormente i lavoratori, tra i somministrati sono state appositamente costruite disparità e differenze, con molti contratti a tempo determinato e pochi contratti a tempo indeterminato. Alcuni lavoratori somministrati sono assunti a tempo parziale, per sole 19 ore settimanali e una marea di lavoro straordinario notturno e festivo (anche lo straordinario diventa uno strumento di pressione e di controllo dei lavoratori).
I lavoratori somministrati sono soggetti a continue promesse di stabilizzazione nella Volsca con i cosiddetti concorsi, ma ogni tanto qualche lavoratore somministrato viene “miracolato” e viene assunto direttamente nella Volsca.
Rispetto ai contratti di lavoro a tempo determinato, la pessima legislazione italiana sul lavoro prevede comunque che un contratto di somministrazione a tempo determinato non può superare il limite massimo di 24 mesi.
Quanti sono i lavoratori somministrati della Volsca con contratti a tempo determinato superiori a 24 mesi?
Perché la società partecipata Volsca fa un ricorso così forte ad una società interinale privata, che comporta solo costi aggiuntivi ai Comuni soci di Albano, Genzano, Velletri e Lariano, costi aggiuntivi che vengono poi trasferiti a piè di lista sulla TARI che pagano le famiglie?
Il Partito Comunista dei Castelli Romani condanna le politiche di precarizzazione e di sfruttamento del lavoro applicate dalle amministrazioni comunali tramite la società partecipata Volsca Ambiente e Servizi Spa e chiede urgentemente ai sindacati di far rispettare all’azienda e ai Sindaci soci d’affari le regole previste dal contratto nazionale di lavoro.
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