Seminario su MINORI E PERICOLI DELLA RETE: come prevenirli
Ripartono i Seminari di Prassi e Ricerca
per il progetto La Nostra Buona Stella.
MINORI E PERICOLI DELLA RETE:
come prevenirli.
Gli strumenti per collegarsi a Internet, primo fra tutti lo smartphone, sono parte integrante della vita di molti minori, anche in età infantile e preadolescenziale. Spesso la sicurezza del loro uso solleva forti preoccupazioni nei genitori e negli educatori,
Cosa si può fare per la sicurezza di bambine e bambini, ragazze e ragazzi nella loro vita online?
Per quanto riguarda i minori nel nostro Paese, ci dice EU Kids Online, un’estesa e autorevole ricerca sui bambini e i ragazzi di 19 nazioni europee, tra cui l’Italia, emerge che lo smartphone è lo strumento privilegiato per collegarsi a Internet. In Italia l’età media in cui si riceve uno smartphone è a 10 anni.
Viene usato quotidianamente dal 97% degli adolescenti di 15-17 anni e dal 51% dei bambini di 9-10 anni.
Nel corso del tempo è cresciuto il numero di bambini e ragazzi tra i 9 e i 17 anni che hanno avuto in rete esperienze che li hanno turbati o fatti sentire a disagio.
Dal 6% del 2013 al 13% del 2017.
E purtroppo continuano ad aumentare i contenuti inappropriati come i discorsi d’odio, l’esposizione a contenuti pornografici e il sexting (ovvero lo scambio di messaggi con contenuto sessuale). Resta stabile il dato relativo al bullismo, che rimane l’esperienza che procura maggiore sofferenza.
I più piccoli e le ragazze sembrano soffrire in modo più intenso per le esperienze negative vissute in rete.
Nel saper fronteggiare i pericoli e le conseguenze delle esperienze spiacevoli vissute in rete concorrono una serie di fattori, legati agli aspetti psicologici, alla vita di relazione e all’ambiente familiare. Bambini e ragazzi che mostrano maggiore fragilità nella vita offline sono anche quelli che si espongono a maggiori rischi in rete. Internet funge spesso da fattore di amplificazione delle disuguaglianze e delle vulnerabilità individuali. Bambine e bambini con fragilità psicologiche o emotive che già tendono a isolarsi o vengono emarginati in molti casi sono spinti a cercare amicizie in quello che sembra un porto sicuro, il mondo virtuale ma senza però avere gli strumenti per difendersi da eventuali pericoli. Questa amplificazione delle disuguaglianze si traduce anche in un aumento dei possibili attacchi online, perché bambine e bambini con fragilità possono essere più spesso bersaglio di cyberbullismo in quanto percepiti come diversi».
La generazione digitale ha certamente competenze tecniche e operative maggiori rispetto a quelle dei genitori ma ciò non significa che possiedano ANCHE le competenze necessarie per garantirsi una vita online serena e positiva.
Possono accettare acriticamente tutte le notizie che trovano in Rete senza riconoscere le fake news. Spesso non hanno ancora competenze di tipo comunicativo e sociale che permettano loro di avere un atteggiamento e adoperare un linguaggio adeguato ai diversi contesti di comunicazione, oppure, ancora, non sanno che cosa sia giusto condividere e quali informazioni vadano, invece, protette con grande attenzione, per non correre rischi.
Per questo è fondamentale che gli adulti di riferimento, in particolar modo i genitori, non li lascino da soli e forniscano loro il sostegno necessario.
I genitori non devono assolutamente rinunciare al proprio ruolo di educatori e è necessario che abbiano o costruiscano una “consapevolezza digitale”.
Il ruolo dell’educatore comporta anche aiutare il bambino o l’adolescente a comprendere l’importanza di seguire delle regole, che riguardano, per esempio, lo stabilire dei limiti all’utilizzo degli strumenti di connessione, spiegandone le ragioni.
Per monitorare l’attività online dei minori, oltre alle regole condivise, possono essere utili sistemi di parental control calibrati all’età.
Anche se, come mostrano le ricerche, le restrizioni da sole non sono sufficienti se non sono accompagnate dagli elementi più importanti, che sono il dialogo, la presenza, la condivisione.
Nel frattempo gli adulti devono essere pronti, e preparati, a cogliere eventuali segnali di disagio, note dissonanti nel normale comportamento dei minori, come cambiamenti nel comportamento, chiusura, autoisolamento, problemi nel ciclo del sonno, peggioramento del rendimento scolastico, comportamenti autolesionistici e altro.
Dobbiamo insegnare a rivolgersi ai genitori e agli adulti di riferimento quando ci si sente a disagio o qualcosa li fa stare male, così come ad assumere comportamenti proattivi, come bloccare i contatti indesiderati e segnalare i contenuti inappropriati.
È comunque importante ricordare che il problema non è nello strumento Internet in sé, ma nel suo utilizzo in modo sbagliato.
Come comportarsi, quindi, se temiamo che il minore possa “avere problemi” virtuali?
Come riconoscere i segnali di disagio? E a chi possiamo chiedere aiuto?
Ne parleremo il 12 Aprile con l’Avvocato Iside Castagnola, membro del Comitato Media e Minori del Ministero dello Sviluppo Economico e Consigliere del Co.Re.Com Lazio, con la Dottoressa Antonella Paletta, Presidente della Cooperativa Sociale Prassi e Ricerca e con la Dottoressa Angela Casaregola, Presidente de La Nostra Buona Stella.
La Nostra Buona Stella … conoscere aiuta a comprendere.
L’incontro è per lunedì 12 aprile, on line, dalle 16,30 alle 18,30.
Per partecipare al seminario, gratuito, è necessaria l’iscrizione a: https://forms.gle/TCo1rS3zjTvyZQMCA
La Nostra Buona Stella … sempre dalla parte dei giovani per una Comunità Educante, ed una società, sempre più inclusiva!
Il progetto “LA NOSTRA BUONA STELLA. Diritto alla crescita: costruiamo il nostro futuro” si propone di realizzare un insieme di azioni coordinate tra istituzioni locali, scuole, terzo settore e associazionismo per costruire un modello integrato di welfare community sul territorio dei Castelli romani per costruire una proposta educativa integrata, con al centro l’istituzione scolastica, che, assistita ed integrata dalle energie e dalle professionalità dei soggetti coinvolti, possa arginare i fenomeni di dispersione legati alla condizione personale e/o famigliare degli studenti e offrire una reale opportunità di crescita a tutto il sistema educativo territoriale e ai suoi destinatari.
Partner del progetto sono:
l’Associazione Arianna Onlus capo progetto
ü Regione Lazio;
ü Comune di Albano Laziale;
ü Comune di Castel Gandolfo;
ü Comune di Marino;
ü CNR – Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali;
ü Scuola Media Statale Umberto Nobile;
ü Istituto Comprensivo Albano;
ü Istituto Comprensivo Dante Alighieri Castel Gandolfo;
ü Istituto Comprensivo Antonio Gramsci;
ü Istituto Comprensivo Primo Levi;
ü Istituto Comprensivo Santa Maria delle Mole;
ü Istituto d’Istruzione Superiore “Via Romana 11/13”;
ü Impresa Sociale Borghi Artistici;
ü Centro di ricerche e studi sui problemi del lavoro dell’economia e dello sviluppo – CLES srl;
ü CRIF Centro di Ricerca sull’Indagine Filosofica;
ü Gnosis Cooperativa Sociale Onlus;
ü Fondazione Il Campo dell’Arte;
ü Associazione di Promozione Sociale Il Colle Incantato;
ü Marino Aperta Onlus;
ü Cooperativa Sociale Prassi e Ricerca Onlus;
ü Punto a capo Onlus.
ü SOS Teniamo Famiglia Onlus;
Progetto:
La Nostra Buona Stella. Diritto alla crescita: costruiamo il nostro futuro.
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