Seminario “Donne nella Scienza – dalla civiltà greca ai giorni nostri e alla galassia STEM”
Seminario “Donne nella Scienza – dalla civiltà greca ai giorni nostri e alla galassia STEM” di sabato 19 Marzo, 2022, tenuto da Vanessa Sterpone e Daniela Di Renzo – Associazione di Promozione Sociale (APS) “Eppur si Muove”, ha suscitato un interessante dibattito sul tema del giusto riconoscimento del lavoro delle donne nella storia e nella società contemporanea, nonché il ruolo delle laureate STEM.
Il Seminario ha toccato il tema della parità di genere come un tema trasversale all’interno dell’Agenda 2030, da affrontare attraverso un approccio multisettoriale ed interventi educativi che promuovano una cultura della parità di diritti per una società più aperta, solidale e sostenibile. In particolare, il rapporto tra Obiettivo 4 “Istruzione di quallità” e Obiettivo 5 “Parità di genere” dell’Agenda 2030, addentrandosi nel tema delle lauree STEM nel mondo femminile.
Un tema che in tempi recenti sta suscitando interesse i dibattiti, ma che non è assolutamente nuovo. Se ne parla da anni, e ricordiamo che se ne parlò molto in seguito alla pubblicazione di un Rapporto Scientifico del 2015, sette anni fa. Anche Velletri 2030 affrontò l’argomento, con dibattiti e Seminari, nonché preparando un Dossier scaricabile dal sito web di Velletri 2030: https://www.velletri2030.it/images/RAPPORTO_Scuola_Cultura_Lavoro_10.09.2015.pdf
La pubblicazione che accese il dibattito fu il Documento sui criteri di scelta degli studi universitari da parte del Centro Studi CEPS (Centre for European Policy Studies), in data 31 Luglio, 2015: https://www.ceps.eu/ceps-publications/how-returns-tertiary-education-differ-field-study-implications-policy-makers-and/
Il Documento suscitò in Italia un interessante dibattito sulla relazione scuola-cultura-lavoro, alimentato dal giovane Stefano Feltri, all’epoca vice-direttore del Fatto Quotidiano e oggi Direttore di Domani. Tra i temi affrontati:
È giusto studiare quello per cui si è portati e che si ama?
All’università bisogna studiare quello che serve a trovare un buon lavoro o quello che piace di più?
Ha senso sussidiare pesantemente università che producono disoccupati e formano persone che nessuno sente il bisogno di assumere o retribuire adeguatamente?
Di quali cittadini, di quali lavoratori, di quali persone abbiamo drammatico bisogno oggi nelle nostre società travagliate da egoismi, paure, e miserie sociali e mentali?
Tenuto conto dell’importanza del dibattito, Velletri 2030 raccolse in un Dossier gli interventi più significativi sul tema specifico. Il dibattito invitava anche a riflettere sull’idea molto italiana che la cultura sia solo la cultura umanistica. Che non conoscere a memoria i versi di Dante su Paolo e Francesca sia sintomo di ignoranza ma sia legittimo non sapere le leggi della matematica elementare, e il contributo al pensiero moderno di Niccolò Copernico, René Descartes, Galileo Galilei. Studiare a scuola le opere di Alessandro Manzoni sia più importante che studiare i lavori di Alessandro Volta, suo contemporaneo e conterraneo. Studiare le opere di Lev Tolstoj sia più importante che studiare le opere di Lev Davidovic Landau, oppure che studiare Hans Christian Andersen sia più importante che studiare le opere di Niels Bohr, oppure che conoscere le opere di Georg Wilhelm Friedrich Hegel sia più importante che conoscere le opere di Max Planck. La domanda che si poneva all’epoca, e che vale anche oggi, è: chi ha dato di più al genere umano? Premesso che più istruzione è un bene per tutti: quale è la distribuzione ottimale di laureati per disciplina per poter competere con le economie emergenti? Qualcuno ne parla agli studenti della scuola secondaria superiore?
La News suscitò grande interesse. Di seguito qualche commento dell’epoca:
“Grazie di aver sottoposto all’attenzione di tutti un tema così importante. Purtroppo l’orientamento nelle scuole italiane non ha la dovuta attenzione; a maggio sono stata in due scuole superiori di Velletri per presentare il Corso di Scienze Ambientali e la cosa che più mi ha meravigliata che non solo i ragazzi sono ignari dell’offerta formativa disponibile e delle eventuali prospettive di lavoro, ma ancor meno lo sono gli insegnanti. Quindi negli intenti dei docenti della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali della Sapienza vi è per il prossimo futuro di sviluppare tali attività (ovviamente gratis et amore Dei). Ti terrò aggiornato sulle iniziative che faremo”.
“Antico dibattito, quello fra cultura umanistica e cultura scientifica.L’una non esclude l’altra, anzi si alimentano a vicenda. Forse è il caso di sottolineare che la cultura ha un valore complessivo, ed è immensamente preziosa sebbene qualche nostro governante abbia sostenuto che con la cultura non si mangia. Arthur Schweitzer era un grande clinico, impegnato nel terzo mondo, e al tempo uno dei massimi interpreti dell’opera organistica di Bach. Allora il punto è quello di estendere nella società le competenze e gli interessi culturali, e qui ci si scontra con la politica. Infatti la cultura fornisce nutrimento alla coscienza critica, e il potere detesta l’esercizio della critica da parte dei suoi cittadini-sudditi”.
“Molto interessante… l’orientamento alla vita, al lavoro è basilare, indispensabile nel secondo ciclo, e ciò che conviene studiare dopo il diploma penso che sia un diritto per gli studenti saperlo, così come è un dovere per i docenti far conoscere…educare alle scelte.. vi sono molti studenti “disorientati” che passano gli anni migliori perdendo tempo e soldi (dei genitori)… qui sotto un approfondimento…”
Già nel 2015 si parlava di come affrontare la penuria di giovani laureate STEM. Di seguito uno stralcio di un Comunicato Stampa del Ministero dell’Istruzione dell’epoca in occasione della “Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza”, anno 2016.
In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza, che si celebra oggi, 11 febbraio, il ministro Stefania Giannini e il Sottosegretario Davide Faraone lanciano “Le studentesse vogliono ‘contare’! Il mese delle Stem”, iniziativa del Miur in collaborazione con il Dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio per la promozione nelle scuole di innovazione e scienza tra le ragazze e i ragazzi oltre gli stereotipi di genere.
Solo il 38% delle studentesse italiane indirizza il proprio percorso formativo verso le discipline cosiddette Stem – Science, Technology, Engineering, Mathematics – spesso per ostacoli culturali dettati da stereotipi che vogliono le donne scarsamente predisposte a queste materie. Dall’8 marzo all’8 aprile, gli Istituti Scolastici potranno riflettere sul fenomeno e proporre o aderire ad iniziative sul tema con l’obiettivo di fare accrescere la consapevolezza nelle studentesse e negli studenti dell’irrinunciabilità del proprio pari contributo allo sviluppo sociale e culturale del Paese, anche in ambiti ritenuti tradizionalmente ed erroneamente poco attrattivi per le donne.
Tante iniziative e dibattiti ai massimi livelli che vanno avanti da quasi dieci anni, con scarsi risultati. Purtroppo il Seminario di pari oggetto di sabato 19 Marzo, 2022, non ha riscontrato la partecipazione e l’entusiasmo che meritava. Crediamo che la cosa meriti una riflessione da parte di tutti, in particolare da parte di coloro che ricoprono posizioni importanti nell’ambito delle Istituzioni Culturali.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento