“Segrete parole” di Rossana Marcuccilli, poesia ‘escapista’
«D’un veliero in travaglio la passione mi vibra
in ogni intima fibra;
danzo col vento amico o col pazzo ciclone
sull’infinito gorgo.
Altre volte bonaccia, grande specchio ove scorgo
la mia disperazione!» da: La musica – Charles Baudelaire
Poesia escapista, uscire da se stessi o rientrarci cercando il sé altro quando poteva dirsi perfetto, o diverso. E che altro? Cercare la quadra poetica per donne che non vogliono restare legate più di tanto alla bellezza estetica, alla prima impressione o alla sola dimensione dell’immagine per quanto questa abbia un posto nel mondo. E poi: inseguire un sogno di poesia dietro un piccolo libro rosso con i versi dei Poeti Maledetti, reminiscenze baudeleriane… Qualche barlume dell’universo poetico di Rossana Marcuccilli, poetessa, psicologa che col movimento escapista cura una poesia che fida sempre molto nella parola e al tempo stesso vuole essere contemporanea. Perciò immagini, animazioni, musica accompagnano le parole e tutto quel che può donare a chi legge un momento tutto per sé. Le tappe del suo percorso di vita e scrittura, ben riassunte, le si legge anche nella quarta di copertina dell’ultimo lavoro Segrete parole. Tra i versi, invece, tratti da Oltre, passando si intravede la volontà di sorprendere e giocare ai contrasti. C’è il gusto dell’esistenza qui, tra cielo e terra, sapori, volo effimero. Osservazione delle stelle che prelude alla consapevolezza del nostro ‘in-finito’.
Esiste un Manifesto di questa nuova corrente che promuove il protagonismo della poesia femminile…(per chiudere col protagonismo al maschile stile ‘900? per quanto gli abbiano già dato una bella spallata Maria Luisa Spaziani, Alda Merini, Patrizia Cavalli, Chandra Livia Candiani e molte altre poetesse… ) Manifesto del quale vi diamo una breve anticipazione ma che è possibile trovare in rete in versione integrale.
Un buon punto di partenza per definire l’Escapismo Poetico sono le parole del filosofo Ernst Bloch, il quale sosteneva la presenza, nell’essere umano, di una “coscienza anticipante” tramite la quale è possibile spingersi oltre l’esistente.
Tale coscienza sarebbe sostenuta e rinvigorita dal “principio di speranza”, slancio primitivo che indirizza consciamente o inconsciamente la realtà della persona. Annettendo questa teoria l’Escapismo si configura come atto rivoluzionario e sublimante, mobilitazione interna che mira ad abbattere il muro di un vivere insostenibile, sia questo oggettivo o soggettivo, evocando l’Utopia. (…)
Ciò che inderogabilmente caratterizza la Poesia Escapista è la presenza del richiamo ad un altrove ideale.
Altrove presente.
Altrove assente.
Altrove che solleva.
Altrove che esaspera.
Altrove che imprigiona.
Altrove che esilia.
Per raggiungerlo è necessario oltrepassare l’ignoto, e nell’ignoto assimilare nuove espressioni sensoriali in un’esperienza immersiva.
Oltre, passando.
Ti nutro con il nettare dei profondi respiri
tra i corridoi che inseguono i raggi
tra le dita lorde di zaffiri
Non uccello chiude le ali
per l’accidia di un pollo
reso un morso tra i denti del suolo
Ti elevo dall’araldica
fiero airone
tra le campane
dei battiti echeggianti
erosione di pianti
Non un soffio è vano!
Incarna il giorno
nella gioia bianca
tra l’aureola del latte
Un cibo è squisito
l’altro è divino
un vino è sublime
l’altro è santo
La bocca si confida
al suo palato
nella delizia che accarezza
la lingua in risonanza
Ti nutro di una verità
dischiudendo il tramonto
alla oscura notte
seguendo la rotta sfavillante
verso la porta tra
l’Orsa Maggiore e il Piccolo Carro
Un indice di sapienza
sulla fronte della scienza! Rossana Marcuccilli
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento