SE POTESSI AVERE…
La guerra non era ancora stata proclamata e la gente cantava Se potessi avere mille lire al mese, ma oggi uno degli eredi del duce vuol recuperare quel motivetto di 80 anni fa, con mille euro al mese, sia pur svalutati. Si pensava che l’ex cavaliere, ex satrapo gaudente, avesse smesso di turlupinare gli italiani con promesse mai mantenute (ricordate: ‘meno tasse per tutti’…’un milione di posti di lavoro’, ecc. ?) ed invece rieccolo – faccia liftata all’estremo e dentiera abbagliante – pubblicizzare non solo dentiere per tutti, ma anche tasse uguali per tutti (ricchi e poveri!) e via dicendo. Sembra che una vecchiarda al seguito gli abbia gridato, ”bellissimo”! e a questo punto il nostro si è subito rimangiato la promessa degli occhiali per tutti!
Certo con le elezioni alle porte non sarà molto facile poter discernere per chi votare sia riguardo le ‘aggregazioni’ (perché non si può chiamarle partiti) sia per i candidati.
La destra, oltre al noto riciclato – che a suo tempo leccava la mano al libico Gheddafi facendogli anche generosamente distribuire un po’ di copie coraniche a un centinaio di bellocce italiche rigorosamente selezionate – presenta due personaggi più o meno alleati con relativo seguito populistico-estremista, cui si aggiunge una sparuta armata brancaleone che ha recuperato dal ferrivecchi perfino un contorto scudo crociato. Sturzo e De Gasperi sono morti da un pezzo e per fortuna non possono vederne lo scempio! Ciliegina sulla torta si fa rispuntare quel Taiani che non riuscendo a diventare sindaco di Roma (nel 2001) fu spedito al Parlamento europeo diventandone (bel 16 anni dopo!) presidente, carica che, come è risaputo, non conta niente, in quanto chi ha potere è il presidente della Commissione! Inoltre la coalizione di destra (che ancora si ostinano a chiamare di ‘centrodestra’) è ormai nota per non filare proprio d’amore e d’accordo, senza contare che tra i candidati oltre a vari indagati ci sono tanti di quei parlamentari che a suo tempo avvalorarono, col proprio voto favorevole, la balla della nipote di Mubarak!
Il grande rischio è quello che si alimenti ulteriormente quel vento razzista e di estrema destra che già squassa l’Europa col supporto del nazionalismo egocentrico dell’America trumpiana. Ed a proposito di Europa ricordiamoci dell’Est, una volta ‘oppresso’ dall’URSS, e in particolare della Polonia e ai suoi ‘lavavetri’ che invasero non molti anni fa l’Italia e l’Europa e agli aiuti anche economici riversati su quel Paese che ora vuol ‘respingere’ gli immigrati dei quali tra l’altro non ne ha ancora accolto nemmeno uno!).
In quanto al ‘grillismo’ crepuscolare e falsamente innovativo, non ha ancora dimostrato di saper amministrare i comuni e quant’altro, mentre in Parlamento al di là dei pubblici proclami, si è molto spesso adeguato all’andazzo di certe gazzarre e all’esposizione di cartelli più o meno insultanti nei confronti di quanti non la pensavano come loro. Oggi si affida al ‘perfettino’ Di Maio (a proposito: al seguito si porta un barbiere?) che cerca di recuperare quei consensi che intanto il suo Comico padre putativo stava gradualmente perdendo. Avendo ricevuto gratuitamente e inaspettatamente in questi anni il voto di quanti si erano (illusoriamente) creduti di affidarsi al ‘nuovo’ che avanzava, al web pseudo ‘democratico-diretto’ che però impedisce un ‘vero’ dibattito, il grillismo a cinquestelle si affida ai tours tra la gente (la cosiddetta ‘base’ che applaude comunque), promettendo a destra (soprattutto a destra) e a manca di risolvere tutte le richieste anche quelle che sono opposte tra loro. Ma sull’onda della protesta e del ‘rancore sociale’ (termine ampliamente diffuso in questi mesi dal Censis), qualcuno continuerà a credere nei Robin Hood della politica italiana (ci scusi Robin!).
Infine uno sguardo all’arlecchinata area del centro-sinistra. Anche qui occorrerebbe veramente capire quale ‘centro’ vi è rimasto dentro e dov’è la sinistra dopo il ‘renzismo’. Infatti il capo assoluto e il suo strettissimo entourage, han fatto sì che venissero piazzati propri fidi nei collegi cosiddetti sicuri, ma nei quali la gente si sarebbe aspettato qualcuno che avesse almeno lavorato un poco sul territorio senza puntare sic et simpliciter a poltrone ‘sicure’ e garantite. Il che significa sicuramente che anche in questi collegi il PD perderà voti oltre quelli che ai nostri livelli locali perderà ulteriormente per non aver tolto di mezzo i soliti noti e mal tollerati.
Renzi ha voluto piazzare i suoi fedelissimi ed intimi boy scouts (non quelli veri della nota associazione naturalmente), tagliando fuori praticamente, da un lato l’area cattolico-democratica (tra l’altro nella completa confusione della CEI, fatta passare per ‘non ingerenza’ in politica), dall’altro estromettendo e inimicandosi una sinistra di partito che peraltro, fuoriuscendo e costituendo piccoli e rancorosi gruppetti non potrà che raccogliere consensi da percentuale irrisoria, non avendo ancora assimilato il fallimento delle esperienze precedenti (leggi ‘Rifondazione Comunista’ e altre velleitarie esperienze del genere).
A tutto questo aggiungiamo la delusione per le riforme mancate (in primis quella della costituzione), quelle incomplete e farlocche (le province abolite senza un ‘sostituto’ di efficienza sul territorio…), e quelle deleterie come questa legge elettorale ‘berluscorenziana’ della quale pochissimi (solo i più furbi) ci hanno capito qualcosa e che indurrà ad un ulteriore astensionismo. La previsione sarà dunque per un nuovo ricorso alle urne fra sei mesi o un anno. E comunque il 4 marzo prossimo, o al più tardi la mattina del 5, tutti affermeranno di aver vinto le elezioni! Ma intanto, tenuto conto del tonfo del PD alle recenti amministrative comunali, pare che per il centrosinistra alla Regione Lazio si presenterà una lista a latere, praticamente alternativa. Il che non sarebbe male.
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