Se l’opinionista è dannoso (con l’aggravante)
Oggi, nel consueto programma televisivo di Rai uno basato su cronache di delitti e ‘affini’, è tornata alla ribalta la nota (per chi non è giovanissimo) Mamma Ebe con le sue truffe ai danni di persone evidentemente disperate e ‘credulone’. Tra gli opinionisti in studio Enrica Bonaccorti; la quale ha dichiarato testualmente (col beneficio per chi scrive di ricordare a mente) «dirò una cosa gravissima: questi fatti mi fanno dubitare della bontà del suffragio universale» , e poi ha proseguito. Pare di essere nel filone della donna violentata perché, colpevolmente (!), porta la minigonna. Anche nel caso trattato la condizione personale di probabile ‘povertà’ intellettuale o di fragilità psichica viene addossata come colpa. Ciò è già grave di per sé, ma la considerazione sul suffragio universale (evidentemente da riservare agli eletti per motivi di volta in volta scelti da chi ‘ci capisce’) non è grave, è una Hiroshima, sapendo di sganciarla, la bomba. Vorremmo rispondere con una opinione terra terra: il mondo è bello perché è vario. Per significare, al di là della battuta, che la enorme, diremmo ‘ontologica’, conquista del suffragio universale non è un calcolo o una amenità, è il momento “concreto ed effettivo” del riconoscimento della dignità di persona per “tutti” con buona pace di tutti, sapientoni o ignoranti; se si vuole è l’applicazione reale del principio ora sbandierato del “uno vale uno” che invece viene ‘evirato’ dall’elitario ricorso al web (se non addirittura dal “famo a fidasse”). In conclusione sembra opportuno che sul suffragio universale non si scherzi neanche provocatoriamente, perché l’insinuazione (che dei poveri di spirito non debba essere questo mondo) è un ‘venticello’ … C’è il rischio addirittura che si possa arrivare ad istaurare un esame, e di conseguenza un registro, degli opinionisti abilitati.
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