Scuola: Berlusconi è un pericolo per la democrazia e la coesione sociale. Va fermato
Inaccettabile non solo per chi in un paese democratico esercita il diritto di dissentire, ma anche per chi come noi ricopre cariche istituzionali e amministrative e si preoccupa della coesione sociale e della capacità di dialogo. Ma soprattutto sono dichiarazioni che mentre mostrano il volto autoritario e violento del governo, tentano di nascondere la debolezza dei suoi provvedimenti: i tagli indiscriminati all’istruzione sono la dimostrazione più eclatante di una visione gretta della società e dell’economia.
Il solo pensare che le strutture deputate alla formazione siano da annoverare tra gli sprechi, che i giovani siano passivi utenti di un servizio dequalificato, ci consegna, più che un’idea di sviluppo, la certezza di un vicolo cieco. Hanno ragione gli studenti che in questi giorni stanno scendendo in piazza in tutta Italia a non voler accettare un futuro che non riconosce il loro valore, le loro competenze e la loro voglia di protagonismo. I tantissimi che protestano contro la legge 133 sono giovani che si sentono disprezzati, umiliati e derubricati a problema di ordine pubblico. Dalle loro parole invece emerge un monito e un insegnamento per tutti, politici e società civile che per anni li hanno dimenticati e condannati ad una precarietà senza via d’uscita. Oggi i loro interessi sono i nostri, come del resto quelli di tutta la società.
Peppe Mariani
Presidente della Commissione regionale Lavoro
Politiche Sociali e Politiche giovanili
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