Scolpire al femminile
Dal 22 novembre al 6 dicembre, presso la Sala del Cenacolo della Camera, all’interno dello scenografico complesso di vicolo Valdina, si è dispiegata l’asciutta solennità delle opere (bronzi, bassorilievi, disegni) di Paola Di Gregorio. Artista poliedrica nella scelta dei materiali e delle tecniche, formatasi alla scuola di Pericle Fazzini, ha esposto in numerose personali in tutta Italia e all’estero. Alcune tra le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private come il Museo Dantesco di Ravenna, l’Università Gregoriana di Roma, il Museo Gulbenkian di Lisbona. Di rilievo anche il suo contributo all’arte sacra, con l’obiettivo di perseguire un rinnovamento dell’iconografia religiosa (cattedrale di Fermo, chiesa Sacra Famiglia di Roma). Che si tratti di soggetti sacri o meno, dominante è per lei la definizione di una femminilità ferma e generosa, che di volta in volta prende forma attraverso modalità diverse, con una predilezione però per il bassorilievo. Per la sua contiguità con il disegno, ci spiega l’artista, chiarendoci anche i motivi della ricorrente frontalità delle sue figure. Poiché l’uomo porta frontalmente i propri occhi, finestra sul mondo e ‘specchio dell’anima’ come si diceva una volta.
Accennata nel tratto leggero del disegno, o ispessita nella stratificazione del legno, scorre qui una umanità che non perde mai la sacralità di “sorriso di Dio”, nella sua disponibilità all’accoglienza: della vita e della gioia nelle molte ‘maternità’ presenti; ma anche del dolore e della morte, come nel grande Cristo contorto, che incide di sofferenza lo spazio architettonico.
Entusiastici i commenti dei molti intervenuti alla vernice del 21 scorso, dal Presidente della Commissione Scuola e Università del Consiglio Regionale del Lazio, Olimpia Tarzia (che ha sottolineato l’importante funzione della maternità e il ruolo della donna), alla Professoressa Maria Rita Parsi, docente alla “Sapienza” e presidente della Fondazione “Movimento Bambino”, ambasciatrice della visione “bambinocentrica” del mondo, evocata qui dalla presenza di numerose testine di bimbo ispirate all’arte classica.
L’organizzazione della personale, col patrocinio della Camera e, tra gli altri, della “Lega del Filo d’oro”, è stata attentamente curata da Marina Poddine Floris, che ha affiancato l’artista nel fare gli onori di casa con sorridente cordialità.
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