SCIPIONE DETTO ANCHE L’AFRICANO
Domenica 2 Agosto nel quadro del Civitavecchia Summer Festival va in scena l’adattamento teatrale scritto da Massimo Castellani del celebre film di Luigi Magni
Un’operazione culturale degna della massima attenzione è quella che sarà presentata Domenica 2 Agosto nel quadro del Civitavecchia Summer Festival si tratta dell’adattamento teatrale del celebre film “Scipione detto anche l’Africano” firmato da Luigi Magni nel 1971. A trasporlo per il palcoscenico Massimo Castellani amico di una vita del maestro romano e della moglie, nonché suo aiuto nel primo film da regista Faustina. Quella a cui assisteremo Domenica sera, non sarà proprio una vera messa in scena dell’opera teatrale che verrà presentata più avanti ma una lettura recitata con un cast di tutto rispetto Serena Autieri – Massimo Ghini – Massimo Wertmuller (grande appassionato dell’opera di Magni con il quale ha fatto il marchesino Eufemio ne In nome del Popolo Sovrano) Francesco Pandolfino, Antonello Fassari, Luca Scapparone, Rodolfo Laganà e con la partecipazione in voce del maestro Gigi Proietti. Il film uscito nelle sale nel 1970 con protagonisti i fratelli Marcello e Ruggero Mastroianni nel ruoli dei Scipioni Africano e Asiatico – Silvana Mangano nel ruolo di Emilia – Vittorio Gassman nel ruolo di Catone è uno dei caposaldi della filmografia di Magni ed esula dal racconto della Roma ottocentesca e papalina per affrontare quello della Roma repubblicana dove scoppia un caso di corruzione per 500 talenti versati dal Re Antioco di Siria agli Scipionie poi spariti. Argomento sempre attuale. Tanto che quando il film venne proiettato a Bruxelles ai tempi di mani pulite l’ambasciatore italiano chiese al regista se si era ispirato a Di Pietro. Come al solito la professionalità di Lucia Mirisola fece del film un piccolo capolavoro. Girato quasi totalmente dal vivo tra Pompei – Ercolano – Satricum – Villa Adriana a Tivoli si presenta come una perfetta ricostruzione storica impreziosita dai costumi realizzati dalla Tirelli dietro un accurata ricerca storica della Mirisola. Scipione rappresenta un unicum perché è l’unica volta in cui Ruggero Mastroianni genio del montaggio cinematografico italiano ha accettato di stare dall’altra parte della macchina da presa, per farlo accettare Magni dovette fargli superare molti timori tra cui il confronto con la fama del fratello. Ma come disse la loro madre a Marcello dopo aver visto il film. “Marcè te devo da na notizia Ruggero è stato più bravo di te”.
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