SCIENZA E SOCIETÀ AL TEMPO DEL COVID
Mentre con sempre maggiore insistenza si parla di diplomazia, nazionalismo, marketing dei vaccini (come avvenuto per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione) Pfizer e BioNtech hanno iniziato la valutazione della sicurezza e della immunogenicitá di una possibile terza dose del vaccino da somministrare da 6 a 12 mesi dopo le due dosi iniziali. Lo scopo principale è verificare se con questa terza dose possono aumentare le difese contro le varianti del SARS-CoV-2. Lo studio valuterà fino a 144 partecipanti di età compresa in 2 fasce 18-55 e 65-85 anni. I partecipanti saranno monitorati al momento della somministrazione della terza dose, una settimana dopo e un mese dopo. Un’altra strategia in difesa dalle varianti riguarda la messa a punto di un vaccino modificato nella sequenza dell’RNA messaggero che sarà testato rispetto alla variante sudafricana. Le difese che derivano dall’innovazione tecnico-scientifica sono un aspetto fondamentale delle capacità di difesa. L’altro aspetto è certamente quello dell’educazione dei cittadini ad utilizzare gli strumenti di difesa che la scienza ci mette a disposizione. In questa direzione è da apprezzare lo sforzo di alcune istituzioni, fra le quali l’Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere che ha realizzato un ciclo di lezioni, attualmente in corso, durante il quale esperti di riconosciuta affidabilità internazionale parlano della prima pandemia del mondo globalizzato con lo scopo di dare un contributo culturale ai dibattiti in corso. Vengono considerate problematiche storiche e artistiche, filosofiche e sociali, psicologiche e spirituali, senza peraltro trascurare gli aspetti scientifici, epidemiologici, di metodologie raccolta dati, di evoluzione e cura della malattia. I problemi posti alla scienza sono di complessità globale, con soluzioni articolate che devono essere modulate tenendo conto anche del contesto storico e delle implicazioni etiche, filosofiche, sociali. L’uomo fa parte dell’ecosistema, abita la natura, forse inevitabilmente la degrada. A questo proposito ci si dovrebbe interrogare sulle possibilità di prevenire eventi naturali analoghi a quello in corso, attraverso una gestione scientifica e sociale preventiva dei contesti di simbiosi animale – uomo in cui possono svilupparsi fenomeni di questo tipo. È dovere comune creare una consapevolezza diffusa di queste problematiche, con il fine di prevenirle e/o affrontarle.
Luigi Campanella
Professore Ordinario di Analisi Chimica, di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali,
di Chimica del Restauro, di Chimica degli Alimenti all’Università “Sapienza” di Roma e
Presidente del MUSIS (Museo Multipolare della Scienza e dell’Informazione Scientifi ca);
luigi.campanella@uniroma1.it.
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