Scavi di Tuscolo 2021
L’attività di scavo da parte dell’Escuela Espanola de Historia y Arquelologìa en Roma –CSIC, su concessione del Ministero della Cultura, supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma e per la Provincia di Rieti e collaborazione del GAL (Latium Vetus), è stata intrapresa anche quest’anno. L’intervento ha riguardato il settore meridionale del foro, verso est a nord della Basilica. L’Attività in presenza è mancata (Covid), la scuola spagnola ha dal 1994 gli scavi in concessione, collaborando con la Comunità Montana (borse di studio e proprietaria dell’area), area inserita all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani e definita Parco Archeologico. Geofisica, aerofotogrammetria, scavi, incrocio di dati per ricostruire l’area del Tuscolo (urbanistica), dove la città si estende anche sui pendii circostanti e il cuore è la zona del teatro. Scavare, documentare, proteggere e ristrutturare se è ritenuto opportuno; mentre i resti lavati, disegnati, catalogati, documentazione alla Sovrintendenza e i reperti più significativi destinati al Museo Aldobrandini. La città medievale si sovrappone sulla città romana e, per la datazione, il reperto guida degli archeologi è la ceramica (anche il materiale da costruzione) ma emerso anche un muro divisorio dell’ottocento che “taglia” le strutture preesistenti. Il reperto più antico è un “podio” in tufo rosso poroso che si affaccia verso Monte Cavo e datato III-IV sec. a.C. Inoltre, sono stati trovati grossi basoli con apertura successiva circolare (silos?), una struttura cementizia, un bollo laterizio realizzato da un liberto di Faustina minore o maggiore. Documentati in loco una quarantina di silos, nella macelleria medievale, al di sotto della quota pavimentale romana, sono emerse molte ossa di animali, coltelli, un silos, una canaletta e del cocciopesto. I silos, in generale, con la nuova urbanistica sono riutilizzati come immondezzai. Rinvenuta ceramica tardo-repubblicana (origine: ceramica attica a vernice nera per il commercio del grano) un unguentario, una tegola con un’orma di un gattino romano e ceramica medievale come brocche (ceramica a vetrina sparsa), pentoline per la cottura di cibi come zuppe, polenta, carne, dove la tipologia di cottura era vicino al fuoco ponendo la ceramica dalla parte opposta dell’ansa, e ceramica medievale d’importazione (Spagna, Tunisia). La città era estremamente vitale nel medioevo.
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